Capitolo 5: Moonlight
Krokotopia, Regno Krokotopia
Castello
Appena uscita dal bagno, che comunicava con la camera da letto, la ragazza si trovò davanti il suo ragazzo preoccupato.
"Stai tranquillo sto bene, devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male", lo tranquillizzò.
"No-n può ess-ere che sei inci-nta, Mor-gana?", chiese lui sforzandosi di parlare.
"Oh! così hai una voce, Merlino?”, disse sarcastica lei “Comunque non posso avere un figlio ora", aggiunse lei
"Per quale motivo?"
"Per quale motivo?!... Perché gli umani sono tutti uguali...", stava rispondendo alzando un po la voce mentre correva nuovamente in bagno. I maschi sono tutti uguali, di sicuro non si vorrà prendere le sue responsabilità, stava pensando mentre vomita nel water quando sentii bussare alla porta.
"Se ti va be-ne posso crescere io il bambino mentre ti occupi del tuo obbiettivo", commentò lui diventando rosso nonostante non vedesse la ragazza
Morgana uscì dal bagno fissando il ragazzo.
"Sei sicuro? Lo sai che il figlio potrebbe non essere tuo?", chiese la ragazza infilando una mano nei pantaloni del ragazzo, senza abbassare lo sguardo dal volto del ragazzo.
“No-n mi inte-ressa, lo cre-scerò come ta-le”, rispose lui sforzandosi di parlare
Morgana lo fissò per vedere se era sincero oppure no Questo ragazzo è strano... che abbia ragione mia sorella? pensò mentre iniziava a muovere la mano sull'asta del ragazzo, che iniziò ad ansimare. In quel momento un goblin li raggiunse per informare la regina che era richiesta da un’altra parte ma Morgana, dopo aver ordinato al ragazzo di spogliarsi, si diresse verso di lui
“Adesso sono impegnata”, disse lei appoggiando una mano al petto del goblin
In quell’istante una luce nera uscii dalla sua mano scaraventando il goblin contro la parete Interessante... chissà cosa è successo? pensò chiuse la porta dietro di sé e mentre si dirigeva verso Merlino iniziò a spogliarsi.
Moonlight
I ragazzi raggiunsero la città di Mia dopo un giorno e mezzo. La città era costruita con materiali e stili diversi infatti alla loro destra le strutture erano moderne con mattoni di colore scuro, mentre alla loro sinistra le strutture invecchiavano con crepe sempre più numerose man mano che si avvicinavano al centro della città
"Eccoci a Moonlight, la città della luna ovvero la mia città natale", presentò Mia facendo un sorriso. Dopo aver sistemato i cavalli poco fuori dalla città, Damon e gli altri seguirono Mia nella città.
"Avete visto? su ogni casa c'è un rilievo a forma di luna", commentò Ascar.
"Certo, dovete sapere che in questo paese preghiamo la dea Mùn che regola il crescere e il calare della luna, così le infrastrutture ricordano molto il crescere e il calare della luna e il simbolo che hai visto si rifà alle fasi lunari", spiegò Mia mentre faceva strada ai suoi amici.
I ragazzi raggiunsero la piazza della città dove era situata una statua raffigurante una stupenda ragazza seduta su un quarto di luna e che teneva due lune piene in mano, quella nella mano sinistra era chiara mentre quella nella mano destra era scura; Mia si diresse alla sua destra, dove le case sembravano di struttura nuovissima e avevano un colore molto chiaro. Arrivati davanti casa Mia invitò i suoi amici ad entrare
“Che fai fuori dalla porta, succhiasangue?”, chiese lei accortasi che Damon era fermo davanti la porta
“Cosa vuoi che faccia, sta sicuramente dormendo”, commentò Lars sospirando
“Per una volta non sto dormendo, ma siccome sto entrando in un luogo privato, devo essere invitato dalla padrona di casa”, spiegò lui
“Ma non ci ha appena invitato Mia?”, ribattè la sua ragazza
“A quanto pare quel cagnolino non è la padrona di casa”, rispose addormentandosi
Mentre Kristal svegliava il ragazzo con un pugno, Mia andò a chiamare sua madre, la quale invitò il vampiro ad entrare. La stanza dove vennero fatti accomodare aveva al centro un ampio tavolo rotondo con tovaglia ricamata a mano ed un vaso di fiori proprio nel mezzo, intorno al tavolo delle sedie dove sedettero le ragazze, sopra le loro teste vi era presente un candelabro. Vicino alle scale, situate sul muro a destra, vi era un divano chiaro a tre posti e sulle pareti erano presenti dei quadri raffigurante la dea Mùn e la luna
“Yo! Mia figlia è tornata a casa… di felicità sono pervasa, yo!”, disse una donna alta
Lei aveva un fisico sinuoso e formoso; aveva i capelli argentati molto lunghi, indossava una camicia bianca a righe molto sgualcita che faceva risaltare il seno e dei piccoli short anch’essi sgualciti.
"Yo! Sono Katrina e Mia è la mia bambina, yo!", si presentò lei facendo una giravolta e incrociando successivamente le braccia con le mani che tenevano l'anulare e il medio piegati. La prima cosa che Damon notò che assomigliava pochissimo alla loro amica Mia. In quel momento una persona ruzzolò dalle scale finendo vicino a Katrina. Ho un déja vu, pensò Kristal.
"Yo! Tutte le volte caschi dalle scale, prima o poi ti farai male, yo!", commentò lei.
"Cosa ci posso fare se si chiudono mentre cammino o scendo le scale", controbatté lui.
Kristal vide che l’uomo indossava un paio di pantaloni neri, aveva i capelli neri lunghi fino alle spalle e un piccola barbetta incolta e una carnagione pallida come quella dei vampiri.
"Yo! La felicità pervade questo fabbricato, poiché Mia è qui ed ha portato qualche alleato, yo!”, disse Katrina
Dopo essersi scusata per come parlava sua madre, Mia presentò i suoi amici e quando arrivò dal vampiro Chase, il nome del vampiro cascato dalle scale, si bloccò e sgranò gli occhi. Katrina chiese cosa stesse succedendo, Chase rispose che il ragazzo dietro a Kristal era suo figlio. Quella frase fece rimanere tutti sorpresi tranne Damon che stava dormendo seduto, nel frattempo perfino Chase stava dormendo
“Non c’è dubbio, sono padre e figlio”, commentarono.
Ecco, ora ho capito il mio déja vu, pensò Kristal. Mentre la madre di Mia fece sistemare i ragazzi come poteva nella stanze della casa, Damon decise di uscire con suo padre per parlare.
"Che strano, dici di essere mio padre ma non ti assomiglio per niente", esclamò Damon.
"Certo, perché hai preso da tua madre", rispose il padre.
“Diciamo che ti credo, voglio sapere perché mi hai abbandonato”, chiese Damon squadrandolo
“Non so se conosci l’Organizzazione Helsing, prima che tu nascesti io e tua madre eravamo ricercati da loro e un amico mi informò che stavano arrivando ad Amakna. Così, vista la tua carnagione, decisi di lasciarti alle cure di mio cognato Noa e di scappare con tua madre. Ovviamente chiesi a Noa di tenermi informato di quello che combinavi, spero mi perdonerai”, rispose Chase
Tra una chiacchiera e una dormita, raggiunsero una piccola piazza con una fontana costruita con mattoni chiari e alcuni panchine; proprio in quel momento nel cielo si stava innalzando una grossa luna tondeggiante. Una volta trovata una panchina libera si sedettero continuando a parlare.
"Dimmi una cosa, figliolo, la ragazza bionda è la tua ragazza?", chiese Chase.
"Già. Sai sto anche per diventare padre, ma lei non mi ha ancora detto niente, quindi ti prego mantieni il segreto", rispose con un sorriso.
"Non ti preoccupare Quindi io diventerò nonno?!", esclamò guardando la reazione del figlio, che non arrivò.
Improvvisamente i due ragazzi decisero di nascondersi dietro ad una siepe, in qualche modo erano riusciti a sentire l’arrivo di una ragazza dai capelli viola molto lunghi; aveva il volto coperto da una maschera da pantera, una maglia gialla che scopriva l'ombelico e arrivava sopra al seno, pantaloni lunghi di colore viola con una semplice cintura e scarpe dello stesso colore dei pantaloni. La ragazza stava trascinando un’altra ragazza che si stava dimenando. Mentre erano nascosti l'uomo notò alcuni licantropi dietro alle ragazze. La ragazza mascherata legò l'altra ad un lampione.
"Ora da brava guarda la luna e trasformati in un bel lupetto al servizio del capo", disse la ragazza mascherata
La ragazza, costretta a guardare la luna, iniziò a gridare svegliando Damon che, in men che non si dica, mise fuori gioco i tre lupi lasciando sorpreso Chase, che rivide in quella scena una sua amica di nome Minako. Damon e la ragazza mascherata si trovarono faccia a faccia. I due si stavano ancora guardando quando lei portò avanti la mano
“Sei veloce, ma con me non hai speranze, posso farti fare quello che voglio”, commentò lei muovendo le dita
La ragazza si accorse che il ragazzo non si muoveva Ma che?! Come è possibile che siano bruciati? Pensò lei incredula.
Intanto Damon si era avvicinato alla ragazza per colpirla ad un fianco ma venne bloccato senza sforzo da un tipo strano, il nuovo arrivato era alto e aveva il volto coperto da una benda che gli lasciava scoperto solo un occhio di colore rosso; il corpo magro era coperto da un mantello nero
“Non puoi toccarla, Damon”, disse il ragazzo scomparendo pochi secondi dopo
Chi accidenti era quello, e cosa voleva? pensarono Damon e la ragazza mascherata.
Come può essere lui! pensò Chase dopo averne sentito l’odore.
“Però sei davvero carino, che ne dici di divertirci insieme?”, commentò la ragazza
Non ricevendo risposta Mask Panther, così il nome della ragazza mascherata, decise di avvicinarsi per capire cosa succedesse ma venne chiamata da un soldato con armatura di colore giallo tendente al verde e con dei rilievi che ricordavano dei crateri di una luna. Che tipo strano pensò la ragazza mentre seguiva il nuovo arrivato lasciando Damon dormire e la ragazza trasformarsi in un lupo. Il padre e il ragazzo provarono a soccorrere la ragazza, ma dovettero rinunciarsi poiché quest’ultima era ormai del tutto trasformata e non li lasciava avvicinare. Non potendo fare niente decisero di tornare a casa
Casa Katrina
Nel frattempo a casa Mia discusse con sua madre davanti a tutti e nervosamente se ne andò in camera sua, qualche minuto dopo Lars la raggiunse bussando diverse volte alla porta
“Che vuoi?”, chiese nervosa aprendo la porta
“Volevo sapere come stavi, te ne sei andata via di corsa”, chiese lui
“Sto bene! Ora lasciami sola”, rispose sbattendo la porta.
Lars rimase sulla porta senza dire niente, stava per bussare ma cambiò idea e preferii lasciare la ragazza per conto suo. Stava per andarsene quando si riaprì la porta, a questo giro Mia lo invitò ad entrare
“Scusa per prima. Quello che ti sto dicendo deve rimanere tra me e te, se qualcuno lo scopre ti faccio pagare”, disse Mia chiudendo la porta dietro di lei
“Promesso sarà il nostro segreto”, promise lui
“Prima di tutto volevo informarti che Katrina non è davvero mia madre ma in realtà è mia zia, e visto che non poteva avere figli io e mio fratello Lucyan abbiamo deciso di chiamarla mamma”, iniziò a parlare Mia
“E i tuoi veri genitori?”, chiese Lars mentre si guardava in torno ammirando la camera della ragazza.
La camera della ragazza era costruita in mattoni, con dei poster appesi alle pareti raffigurante alcune star famose, davanti al soffice letto vi era una scrivania in legno con dei libri sparsi sopra, mentre alla destra della finestra vi era una libreria con peluche e un cofanetto dove al suo interno vi erano delle piccole sfere in cui era registrata la voce di alcuni cantanti, esse venivano inserite in un lettore a forma di una grande vongola dove la parte superiore della vongola vi era presente una grossa bocca che riproduceva la voce registrata nella perla.
“Non li ho mai conosciuti sono cresciuto con Katrina, o meglio fino a quando avevo otto anni, perché poi decisi di scappare di casa e sono tornata solo l’anno scorso a casa”, rispose dirigendosi verso la finestra della stanza
“Se non te la senti non sei costretta a parlarmene”, disse Lars mettendosi a sedere sul letto
“Voglio dirtelo, voglio levarmi questo peso. La fuga da casa è da attribuirla a quel lurido di Lantouff, Lucyan è un Lupo Alfa, ovvero un licantropo che quando morde un essere umano e lo trasforma gli azzera la volontà. Forse per questo motivo che il re decise di catturarlo ed una volta catturato non avevo motivo di restare qui, anche perché tutto mi ricordava lui, così decisi di scappare di casa. All’età di vent’anni pensai di essere pronta, e tentai di liberarlo con un’amica ma causai solo la cattura. Rimasta nuovamente sola decisi di ritornare da Katrina per avere almeno un tetto sopra la testa. Dopo ventidue anni di mia assenza le cose erano un po' diverse infatti Katrina già stava con quella sanguisuga di Chase, ma la mia camera è rimasta uguale”, spiegò lei singhiozzando
“Se la tua situazione era questa come mai eri a Solinis?”, interruppe lui
“La colpa è di uno strano lupo con il muso coperto a lasciare intravedere solamente un occhio e di una lettera, così pensai che forse lì avrei trovato qualcuno che mi avrebbe aiutato”, rispose Mia facendo una pausa
Con gli occhi lucidi si girò verso il suo ragazzo e si diresse da lui, istintivamente Lars l’abbracciò e mentre lei piangeva gli chiese se poteva aiutare suo fratello
“Puoi contarci Mia”, la rassicurò lui
Mia chiese a Lars di spogliarsi, ma il ragazzo non lo fece, ma decise di coccolarla e rassicurarla
“Se lo racconti a qualcuno me la paghi cara Lars”, disse addormentandosi tra le sue braccia
Dopo aver parlato e rassicurato Katrina, Stella notò la pancia di Kristal
“Congratulazioni Kristal!”, disse lei sorridendo
Tutti rimasero sorpresi circondando poi la ragazza
“Grazie, ma vi prego non lo dite a Damon vi prego”, pregò Kristal con le mani sopra la testa
“Perchè? Cosa gli nascondi?”, la inquadrò Sasuke con un occhio indagatore
“Non è quello che pensi, o meglio è complicato, se volete vi racconto”, rispose Kristal capendo a cosa stesse pensando il ragazzo
“Posso dirti una cosa Sasuke?”, chiese Stella tranquilla
“Certo dimmi pure”, rispose ignaro lui
“Tieni a freno la tua ombra”, gridò lei che indossava solamente un reggiseno e delle mutandine nere
Successivamente lo colpii con una scossa elettrica causata dal suo guanto, mentre Sasuke si riprendeva dal colpo Kristal iniziò a raccontare
Castello
In una delle sale del retro del castello, che veniva chiamata Il lato oscuro del castello, i soldati del re stavano preparando la stanza per l’evento che si sarebbe tenuto quella sera
“Non vedo l’ora che arrivi questa sera, chissà quale ragazza mi toccherà oggi”, disse uno dei soldati
“Quest’anno ci dovrebbe essere pure la barista del locale Crater, visto che è maggiorenne. Ha due bocce da paura, non vedo l’ora di palparle”, disse un altro dei soldati
“Siete dei porci”, replicò una dei soldati che stava dando una mano
“Non dirmi che non ti vuoi fare un ragazzo del pese”, replicò lo stesso soldato di prima facendo arrossire la ragazza
“Muovetevi! Non abbiamo tempo da perdere. Comunque dovreste saperlo che le donne migliori vengono sempre recapitate al Lantouff e ai suoi generali”, disse un uomo alto dalla carnagione scura che poteva essere visto dal suo petto nudo, aveva i capelli arancioni che sbucavano da sotto una maschera da lupo e degli slip
“Ci scusi generale”, risposero mettendosi a lavoro i soldati. Il generale uscii dalla stanza e s’imbatté in una ragazza con una maschera da gatto che indossava un completo alla marinaretta con una minigonna lunga appena sotto il sedere
“Anche oggi ti sei scordato di vestirti vero Mask Wolf?!”, disse la ragazza mentre si divertiva a torturare un piccolo topolino che teneva in mano
“Perché non me li sono messi?! Ups, vabbeh vado ora, ciao Mask Cat”, saluto con un sorriso Mask Wolf che, dopo aver girato l’angolo, si affacciò di nuovo chiedendo alla ragazza se si ricordava dove aveva messo i vestiti.
Intanto nelle prigioni del castello, che poteva essere raggiunta dopo aver attraversato una porta che si trovava a sinistra dell’ampio atrio del castello e sceso una scalinata a chiocciola
“Dove accidenti sono finito?”, disse un ragazzo con la maschera da volpe con un completo nero e una maglia bianca
“Per caso ti sei perso Mask Fox?”, disse sorridendo un ragazzo dai capelli corti e sbarazzini, di colore marrone scuro con un ciuffo nero; indossava solo un paio di jeans strappati con alle caviglie delle catene che lo tenevano bloccato alla parete
“Certo che no, sono venuto qui di proposito stavo cercando una cosa”, rispose Mask Fox guardandosi intorno fingendo di cercare qualcosa.
In quello stesso momento si sentii chiamare da sopra le scale
“Occhio a non perderti di nuovo lupetto”, lo schernii nuovamente il ragazzo nelle prigioni, il soldato addetto alla sorveglianza dei prigionieri sbatté sulle sbarre con un manganello, poi si diresse verso una ragazza che si trovava nella cella accanto. La ragazza aveva i capelli molto lunghi e degli occhi di un argento brillanti, indossava solamente un intimo di pizzo blu scuro
“Preparati Kaguya, stanotte dovrai soddisfare il nostro principe”, disse la guardia
“Non ci pensate nemmeno, il vostro principe non mi avrà mai”, ribatté la ragazza sputando per terra
Krokotopia
Castello
Nella libreria del castello di Krokotopia, Morgana stava sfogliando un libro dalla copertina nera con un teschio in rilievo.
"Strano che non ci sia niente in questo libro"
"Ehi, fa piano!", brontolò il libro.
"Stà zitto, non rompere", replicò lei.
"Magari se mi dici cosa stai cercando ti posso aiutare", disse il libro.
"Secondo te cosa sto cercando? Una magia che mi permetta di partorire il bambino", rispose seccata lei.
"Questa è l’unica che ho sul parto!"
Improvvisamente le pagine del libro iniziarono a girarsi da sole fermandosi alla quinta pagina. Morgana lesse: "Graviditate. Con questa magia ti è permesso accelerare o addirittura fermare la gravidanza di una persona. Appoggiare la mano sulla pancia della persona in stato interessante e pronunciare Accelerate, se si vuole accelerare la nascita del piccolo. Pronunciare invece la parola Tarda per ottenere l'effetto opposto".
Interessante, chissà perché questa magia è nel libro di mia madre, pensò Morgana mentre richiudeva il libro.
"Finalmente, non stavo respirando" commentò il libro.
In quel momento nella stanza entrò Merlino informando che la Zona Nera stava avanzando e inoltre che i goblin presenti nella città di Moonlight, avevano intravisto Kristal Moonlight?! Ecco dove è!, pensò la strega.
"Grazie timidone. Senti devo fare una chiamata, vuoi venire anche te?”, chiese a Merlino
Giunta vicino ad un telo appoggiato su un oggetto circolare, una volta tolto il telo quello che si mostrava sotto era uno specchio circolare con una cornice d’orata
“Specchio specchio delle mie brame, una chiamata devo fare”, pronunciò scuotendo la testa rassegnata
In quel momento nel vetro dello specchio si andò a formare un volto umano non definito molto bene
“Chi vuole chiamare o mia regina?”, chiese lo specchio
“Il Re di Moonlight, ovvero il re Lantouff”, rispose la regina
Passati pochi minuti nello specchio apparve il busto di un toro, aveva il muso di colore marrone e i capelli afro di un marrone più scuro da cui spuntavano delle corna bianche ed una lunga barba dello stesso colore dei capelli. Inoltre la pelliccia di Lantouff era di colore marrone
“Che vuoi Morgana?”, chiese lui
“Per prima cosa devi chiamarmi Regina come tutti. Secondo, sono venuta a sapere che nella tua città c’è una certa Kristal, vorrei che la catturasti SANA e SALVA e la consegni ai miei goblin”, ordinò lei
“D’accordo, se mi capita tra gli zoccoli la catturerò, ma sicuramente non sarà la mia priorità”, rispose lui chiudendo la chiamata
“Ma che maniere! Come si permette di rispondere così alla sua regina...comunque tornando a noi, quale periodo di gravidanza dovrei usare?”, disse lei tenendo la mano sulla pancia
Dopo averci riflettuto per qualche minuto decise di utilizzare la gravidanza di un vampiro e dopo aver pronunciato “Accelerate” venne avvolta da una luce scura. Il corpo di Morgana cambiò leggermente, il seno divenne più grosso e si formò il classico pancino delle donne incinte.
"Pe-rò in co-sì poco tempo è cre-sciuta quasi di un me-se”, commentò Merlino fissando il seno
"Già, chissà di quanto è aumentata la gravidanza" chiese Morgana muovendo il seno.
"Ma la magia che hai usato influ-isce anche sul bam-bino?", chiese timidamente il ragazzo. Morgana riaprì il libro alla pagina e cercò qualche effetto collaterale ma non ne trovò nessuno e lo riferii al suo ragazzo, rassicurandolo.
Moonlight
Mentre tornavano a casa Damon iniziò a fare delle domande
“Chi era quella ragazza, pà?”, chiese
“Lei si fa chiamare Mask Panther nonostante si sia unita solamente cinque anni fa, è diventata presto una dei sei generali. Stanne lontano figliolo, si dice che chiunque abbia a che fare con lei viene ritrovato dopo qualche giorno notevolmente dimagrito e senza vita”, rispose il Chase emozionato a sentirsi chiamare pà.
Interessante pensò il ragazzo che successivamente chiese se il ragazzo veniva trovato vestito o nudo e, alla risposta del padre, Damon capì di che razza facesse parte la ragazza. Improvvisamente l’attenzione di Damon finii sulla gente della città che stavano abbellendo le proprie case con delle lanterne, da alcune case usciva un profumo di torte appena sformato da altre invece alcune guardie stavano portando fuori i cittadini e li costringevano a dirigersi verso il castello
“Che sta succedendo?”, chiese Damon
“Domani è il Zhonqiu, dove i cittadini di questa città festeggiavano la luna riunendosi in famiglia per mangiare insieme, appendere le lanterne colorate come puoi vedere, farsi degli indovinelli sulla luna e per finire contemplano la luna più splendente. Ma da quando è arrivato Lantouff ha preso il potere, la festa ha perso il suo valore poiché costringe tutti i cittadini maggiorenni a concedersi a lui e al suo esercito”, rispose il padre
“Anche a Mia è toccata questa sorta?”
“Non lo saprei proprio visto che ho conosciuto Katrina sei anni fa, ma in quel periodo Mia era scappata di casa perché non sopportava che suo fratello Lucyan fosse stato catturato dal re. Solo un anno fa ho conosciuto sua figlia Mia”, rispose Chase
“Grazie pa, forza torniamo a casa”, disse lui addormentandosi subito dopo
Dopo aver spiegato la sua situazione Kristal e chiesto di mantenere il segreto chiese a Sasuke se sapeva il motivo per il quale Damon, nonostante passi la maggior parte del tempo a dormire, riesca a dedurre quasi tutto. Sasuke prese una sedia e si sedette.
"Francamente non l’ho mai capito nemmeno io, ha sorpreso anche me la prima volta che l'ho incontrato... Me lo ricordo ancora, anche se sono passati cinque anni. Ero appena arrivato ad Amakna e non conoscevo nessuno; incontrai Lars e facemmo amicizia, dopodiché mi accompagnò in un bar, dove trovammo Damon seduto ad un tavolo, immobile. Lars mi disse che stava sicuramente dormendo, eppure quando mi presentai Damon rispose solamente con un Certo. Non capii il motivo della sua risposta, così gli chiesi come facesse a sapere cosa volessi, da dove venivo e che cosa ero e lui, testuali parole, disse: elementare Sasuke, dai vestiti che indossi ho dedotto che vieni dalle Isole Dòguma, visto che è l'unico posto da dove provengono i ninja e altre spie. Essendo appena arrivato presumo che tu non conosca nessuno e che voglia fare amicizia con qualcuno; dato che a portarti qui è stato Lars, di cui mi fido, non ho nessun problema a fare la tua conoscenza, non ho problemi ad avere un amico in più. Riguardo a sapere cosa sei, appena sei entrato ho notato che la tua ombra ti ha avvolto e quando è scomparsa sei rimasto nudo; l'unica creatura che ha l’ombra che si muove per conto suo è lo Skito (1), quindi ecco la risposta alla tua domanda. Rimasi sorpreso proprio come voi adesso, guardai Lars come a chiedere delle spiegazioni ma lui sorridendo mi disse solamente che faceva spesso così, poco dopo Damon si addormentò seduto", raccontò il ragazzo.
“Un ragazzo davvero straordinario direi. Comunque Kristal io direi tutto a Damon, anche se dopo il racconto di Sasuke, penso l’ho abbia già capito”, disse Stella che trascinò fuori dalla sala Sasuke.
Hanno ragione dovrei digli tutto, chissà come la prenderà pensò Kristal guardandosi le mani, improvvisamente arrossì pensando che avrà un bambino con il ragazzo che ama. Una volta tornata sulla terra Kristal la sua attenzione ricadde su uno dei libri presenti in uno scaffale, così decise di leggere il libro per passare del tempo, così lo prese ed iniziò a leggerlo, il libro s’intitolava Twilight
Poiché Asuka non era mai uscita da Lemuria, chiese ad Ascar di accompagnarla per la città e mentre si dirigevano alla porta la ragazza decise di fare la domanda che si portava da quando avevano lasciato la sua città
“Senti perché non hai voluto farlo a Lemuria?”, chiese facendosi coraggio
Ascar stava per rispondere quando sentirono bussare alla porta
“Aprite, sapete che giorno quindi non opponete resistenza”, gridò una voce oltre la porta
“yo, non ditemi che è già quella giornata, sono disperata”, commentò Katrina