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Capitolo 4 Anita

Quattro ore prima

Mi svegliai di soprassalto nel cottage. Mi guardai intorno e poi ricordai cosa era successo: ero svenuta mentre avevo un orgasmo. Porca miseria, non mi era mai capitato con Kevin. Maledetto lui, i tre leoni sono meglio, soprattutto quello rosso. Cazzo, che colpi mi dava! Ho ancora le gambe in gelatina.

Mi alzai e vidi sulla sedia una scatola di legno con dentro tante cose buone, un sacco di oggetti intagliati e un profumo di prodotti per il corpo. Ero in paradiso.

Trovai due buste con tre rose: una bianca, una rossa e una nera. Aprii le buste e, oltre al messaggio, trovai ben 4500 euro. «Porca troia! Mai avuti così tanti soldi...»

Lessi il messaggio dei tre Lions:

"Stupenda ragazza, se la serata con noi ti è piaciuta... Oltre ai nostri regali... Ti andrebbe di rivederci alla prossima luna piena? Dai la tua risposta alla sede che ci avviserà. Buona giornata."

Misi il messaggio in busta, mi alzai e corsi in bagno. Mi infilai nella doccia e mi detti una lavata veloce. Tornai in stanza, aprii il borsone, mi vestii e infilai il vestito e la maschera dentro con tutta la scatola e le buste dei soldi.

Accesi il telefono e trovai tre messaggi: uno di Holly, uno di Erica e uno dell'addetto alla manutenzione.

L'addetto alla manutenzione audio: "Salve, scusi l'attesa, ma negli ultimi mesi ho avuto tanti lavori. Sarò da lei lunedì mattina per le 10. Saluti, Toni Rossi. Buona giornata."

Erica: "Ehi, ciao! Com'è andata? A me e Holly sono capitati due lupi micidiali... Ci siamo svegliate poco fa doloranti. Ci vediamo in giro." Allegato: foto con il vestito e le maschere, con la scritta "Ce li sistemi un po' meglio?" Ovviamente l'avrei fatto appena sarebbero venute.

Holly: "Tesoro, ti prego, rendi i vestiti in stile gotico come piace a noi. Sembravamo due monachelle. Quel lupo bianco mi ha prosciugato l'anima. Spero ti sei divertita."

Appena fui pronta, uscii dalla stanza. Vidi che erano solo le sette e mi avviai dall'addetta chiedendole:

«Scusi, salve. Volevo informarla che mi sono divertita e ci sarò anche il mese prossimo. Voglio sempre il cottage tre, grazie. E... potrei avere le misure dei miei tre cavalieri? Vorrei, dato che disegno costumi e maschere, creare dei costumi per loro per il prossimo mese, visto che farà caldo e così potranno stare più leggeri.»

L'addetta guardò sul computer, poi annotò sul foglietto e me lo passò dicendo:

«Se le andrebbe, potrebbe lavorare con noi per creare i costumi per i partecipanti, sempre giocando anche se lavora con noi?»

Annui felice, le lasciai il mio biglietto e me ne andai contenta. Salii sulla mia macchina, tornai in negozio, misi i cibi al fresco e il resto via. Presi il vestito e lo lavai, mentre la maschera la misi nel cassetto dove tenevo le altre.

Le tre rose le portai giù in negozio, erano finte, e le misi in un vaso sul balcone della cassa. Ritornai su nel mio appartamento felice.

Il lunedì mattina mi alzai felice. Non appena aprii il negozio, una marea di ragazzi e ragazze entrò dopo neanche venti minuti e girarono per i vari reparti. Li servii tranquillamente. Una ragazza si avvicinò chiedendo:

«Scusi, ma lei fa anche abiti su misura o li modifica?»

Le risposi:

«Certo, cosa avevi in mente? Qualche occasione speciale?»

La ragazza divenne rossa, poi disse:

«No... Sabato ho partecipato al gioco della caccia e il ragazzo con la maschera della volpe, dalla foga, me l'ha rotto in parte. Mi chiedevo se potessi sistemarlo.»

Risi e annui. La ragazza mi passò una borsa con il vestito. Guardai il danno e dissi:

«Ci vorranno qualche punto e sistemare le rosette. Tempo 15 giorni ed è come nuovo. Ti faccio 25 euro, ti va bene?»

La ragazza sorrise contenta e tirò fuori i soldi, mettendoli sul banco. Disse:

«Allora ci vediamo fra 15 giorni. Ciao, mi chiamo Silvia Doni.»

La salutai e segnai tutto. Misi l'abito dietro per aggiustarlo dopo. Verso le dieci, quando non c'era nessuno, feci un respiro di sollievo. Poi sentii entrare una voce dire:

«Buongiorno, sono Toni Rossi della manutenzione.»

Alzai lo sguardo e, appena lo vidi, rimasi imbambolata. Mamma mia, che bel ragazzo! Il fisico scolpito si intravedeva dalla canottiera bianca, capelli castani lunghi, occhi verdi, alto da baciarsi subito. Tornai ai miei pensieri normali e dissi:

«Salve, io sono Anita Abbellì, la nipote di madame Teresa. Mi spiace se hai avuto discussioni con lei, ma non lo faceva apposta ad essere tirchia. Voleva solo farmi studiare in scuole migliori. Comunque, se ti vanno bene tutti i lavori che mi devi fare, a parte quelli delle assi, ho bisogno di un falegname. Ti posso dare 6000 euro. Ti vanno bene?»

Toni mi guardò a bocca aperta, poi disse:

«Ehm... guarda, bastano anche solo 4000. Ho un amico falegname. Se vuoi, lo chiamo e potrà aiutarti.»

Risposi felice:

«Va bene, grazie. Quando puoi iniziare i lavori?»

Mi avvicinai e gli porsi la busta che avevo riciclato da sabato sera, dove avevo trovato il messaggio. Gli misi i soldi già pronti per i lavori.

Toni, appena vide la busta, sussultò e disse:

«Anche oggi posso iniziare. Scusa la domanda, hai partecipato al gioco sabato sera della caccia?»

Diventai rossa e risposi:

«Sì... mi è piaciuto, solo che dall'emozione sono svenuta. Poveretti, gli ho lasciati poco felici.»

Toni mi guardò dispiaciuto e poi disse:

«Tranquilla, capita. No, chiedevo perché partecipano in tanti e ho riconosciuto la busta. Ok, meglio che comincio. Che caldo! Ora capisco perché mi hai chiamato. Per tre mesi mi pento di non essere venuto prima. Per farmi perdonare, oltre al mio amico falegname, ti faccio portare un gelato fresco da mio amico che ha la pasticceria qui di fronte, ok?»

Annui felice. Mi avvicinai alle porte e le aprii, bloccandole per far entrare un po' di fresco. Toni trovò la scala e si mise al lavoro. Era proprio un bel ragazzo.

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