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Capitolo 7 L’aborto indolore

“Che sta succedendo?!" chiese Giovanna, in quell’istante sembrava aver capito qualcosa e chiese: “Quei soldi non ti aveva dato l’autista per il risarcimento?"

Fu ferita durante l’incidente d’auto e dopo spesero molti soldi per il funerale di suo figlio, prima di tornare in Cina Alisia le diede altri soldi dicendo che erano i soldi che aveva dato l’autista per il risarcimento.

Alisia non sapeva come spiegarle, non riusciva a parlare. Col silenzio lei ammise. In fondo come poteva lei, che era una ragazza così giovane ad avere tutti quei soldi, Giovanna aveva il cuore spezzato, non poteva crederci: “Ti sei venduta per soldi?”

Afferrò il polso di Alisia: "Non puoi dare alla luce questo bambino, adiamo in ospedale subito!"

“Perché?” Alisia cercò di liberarsi da lei.

"Se partorisci la tua vita sarà rovinata!" Non poteva tenere quel bambino, era già sposata, se lo venissero sapere gli altri, sarà rovinata.

“Mamma, per favore, fammelo tenere il bambino.” Alisia piangendo la implorò.

Ma non importava quanto Alisia la implorasse, Giovanna aveva l’aria decisa.

Portò subito Alisia in ospedale. Minacciò con la propria morte se non si fosse andata.

Alisia non ebbe altra scelta. Prima di fare l’aborto dovette fare diversi controlli. Quando Giovanna andò a prendere il foglio di analisi, Alisia era seduta sulla panchina nel corridoio con le mani che si poggiavano sulla pancia. Non riusciva a trattenere le lacrime.

Era così triste e impotente.

"Sebastiano, sto bene, non preoccuparti, è solo una scottatura." Desiree sorrise leggermente, indossava una gonna nera attillata che mostrava il suo corpo sinuoso e una giacca da abito, Sebastiano indossava una camicia bianca con le maniche rimboccate che si vedevano le braccia muscolosi.

Lui sembrava preoccupato: “Se la scottatura non viene curata bene potrebbe lasciare la cicatrice.”

Desiree si appoggiò tra le braccia di Sebastiano: “Se dovesse rimanere la cicatrice mi abbandonerai?"

“Non dire sciocchezze!"

Desiree ridacchiò leggermente, sapeva che Sebastiano non era una persona superficiale.

Quella voce...

Alisia sollevò lentamente la testa e vide Desiree e Sebastiano arrivare abbracciati nel corridoio.

Sembravano una coppia così perfetta. In confronto lei sembrava un pagliaccio, aveva perso la verginità da così giovane e nel grembo teneva un figlio di cui il padre era totalmente sconosciuto.

Li fissò con l’aria assente, subito dopo si notò uno sguardo di sorpresa nei suoi occhi.

"Il prossimo paziente." La porta della sala operatoria si aprì e l'infermiera era in piedi sulla porta. Dietro di lei c'era una giovane donna che uscì tenendo la sua pancia e borbottò: “Se era l’aborto indolore perché diavolo faceva così male?"

Sebastiano accigliò le sopracciglia, fissò il volto di Alisia. «Di fronte a me dimostra quanto tenesse al bambino nel suo grembo e ora viene qui a fare l’aborto?»

Sogghignò dentro di sé!

Desiree seguì lo sguardo di Sebastiano e la guardò. Nel momento in cui vide Alisia le sembrò di averla già vista da qualche parte, ma non riuscì a ricordare dove. Guardò Sebastiano e chiese: "La conosci?"

“No.” Sebastiano sogghignò. Ma dentro di sé aveva già dato molte etichette ad Alisia. «Ha una vita privata caotica; così giovane ed è già incinta; davanti a lui mostrava il suo amore materno e poi subito qui per abortire. Che persona intrigante!»

“Ci hai pensato bene?” L'infermiera confermò ancora una volta.

Alisia non voleva che vedessero il suo imbarazzo, anche se dentro di sé era angosciata, indifesa e non voleva farlo ma annuì: ”Sì.”

"Allora seguimi.”

Alisia abbassò la testa senza guardare nessuno, seguì l'infermiera in sala operatoria, la porta si chiuse isolando tutto l'esterno.

Desiree era leggermente turbata, sentì la rabbia di Sebastiano, prese il suo braccio e disse dolcemente: “Sebastiano."

Sebastiano disse freddamente: “Andiamo."

Desiree strinse più forte la mano che teneva il braccio dell’uomo, guardò di nuovo la sala operatoria chiusa e poi guardò la reazione di Sebastiano, sembrava che lui la conoscesse, ma lei per tanti anni era al suo fianco e non c’era mai nessuna donna vicino a lui. Sapeva benissimo di questo. «Chi era quella donna? Perché lui è così arrabbiato? !»

"Sebastiano, quella ragazza di prima..."

Sebastiano l'abbracciò e non voleva parlare di questo argomento: “Una persona che non ha nessuna importanza, non pensarci.”

Desiree zittì, nonostante era curiosa non disse più nulla.

In sala operatoria, Alisia si pentì dopo aver visto quegli strumenti e macchinari. 《No, non posso abbandonare questo bambino, assolutamente no!》

“Sdraiati.” Disse il dottore.

“Non voglio più farlo.” Alisia scosse la testa, poi si girò e corse via.

Corse via velocemente, era così agitata che non prestò attenzione alla strada e si imbatté in un uomo che stava arrivando dal lato opposto.

Si coprì la fronte e si scusò continuamente: "Mi scusi, mi scusi.”

“Alisia?” Chiese Martino Esposito che sembrava averla riconosciuta ma non era sicuro che fosse lei.

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