Capitolo 13 Conosce la lingua del paese A
Il corpo di Alisia si irrigidì, non si aspettò che Martino l’abbracciasse improvvisamente.
Alisia cercò di liberarsi. Dal lato di Sebastiano, il comportamento di Alisia sembrava più un gesto civettuolo. Aggrottò le sopracciglia.
Desiree disse: “Non pensavo lei avesse già un fidanzato.”
Sebastiano fu stranamente angosciato, premette il pedale dell’acceleratore della macchina e andò via rapidamente.
Desiree strinse leggermente le labbra: “Sei arrabbiato?”
Sebastiano sogghignò: “Per cosa dovrei arrabbiarmi?”
Lei è una donna incinta, era ovvio che aveva avuto gli uomini! Sapere che ha un uomo e vederlo con gli occhi sono due cose differenti!
Presto l'auto si fermò sotto casa di Desiree, lei non scese subito dalla macchina, guardò Sebastiano: “Vuoi salire?”
Come se avesse paura che lui rifiutasse, Desiree aggiunse rapidamente: “Ho preparato i tuoi piatti preferiti.”
“Desiree.” Sebastiano la interruppe, non sapeva cosa gli stesse succedendo, si sentì molto confuso, allungò la mano e le accarezzò i capelli: “Oggi non salgo, tu riposati.”
“Ma…” Alla fine Desiree non disse nulla, scese dalla macchina: “Vai piano.”
Sebastiano annuì poi andò via.
Tornò in fretta a casa, Alisia non era ancora tornata.
Sebastiano si sbottonò la camicia: “Lei quando è uscita?”
“A mezzogiorno.” Azzurra prese il suo cappotto: “Vuoi cenare adesso?”
“No, tra un po’.” Non aveva ancora appetito in quel momento.
Aveva già sbottonato la camicia ma lui comunque provava una sensazione soffocante.
Questa strana sensazione lo metteva molto a disagio!
Aprì la porta dello studio, il biglietto che Alisia gli aveva lasciato era ancora sulla scrivania. Lo prese in mano e sogghignò: “Davanti a me finge di essere un’altra persona per conquistare la mia fiducia, poi va a flirtare con gli altri uomini, Alisia sei proprio furba!” Stropicciò il biglietto in mano.
Alisia tornò a casa in taxi, Martino voleva accompagnarla a casa, ma lei non voleva fargli sapere la relazione tra lei e Sebastiano, quindi rifiutò.
A casa c'era solo Azzurra, Alisia pensava che Sebastiano non fosse ancora tornato a casa, per quello si sentì molto sollevata.
Azzurra vide Alisia di buon umore chiese: “Ti è successa qualcosa di bello?”
Alisia sorrise: “No, niente, è solo che lui non è qui quindi mi sento più a mio agio.”
Azzurra non rispose.
“Vorresti dire che io sono di troppo qui?” Il fisico snello di Sebastiano si appoggiò alla porta dello studio, aveva un’aria sarcastica.
Questa voce...
Alisia si voltò rigidamente e vide l'uomo appoggiato alla porta con uno sguardo cupo.
Lui, come mai è a casa?
Non lo aveva visto quando era tornata, quindi pensava che non fosse a casa e parlò senza esitazioni.
“Io…” Alisia voleva dare spiegazioni ma Sebastiano la ignorò e andò direttamente in sala pranzo dicendo ad Azzurra di voler cenare.
Alisia si sedette al tavolo, cercò più volte di dare spiegazioni ma alla fine non riuscì a trovare le parole giuste.
Sebastiano per tutto il tempo non le diede nemmeno un’occhiata, soltanto quando finì di mangiare disse: “Vieni con me.”
Alisia posò le posate e lo seguì nello studio.
Sebastiano si sedette davanti alla scrivania, mise il documento che aveva tradotto Alisia sul tavolo e la guardò: “Parli la lingua del paese A?”
Alisia annuì.
A Sebastiano sembrava strano: “Perché hai imparato questa lingua? Non è una lingua molto diffusa.”
Parlando di quel luogo in cui Alisia aveva vissuto per otto anni, lei si sentì addolorata nel profondo del cuore. Nessuno poteva capire il suo dolore, solo lei sapeva quanto era duro e difficile quel periodo, e non voleva mostrarlo davanti agli altri.
Si sforzò di fare un sorriso rilassato: “Mi piaceva e l’ho imparato.”
Sebastiano accigliò le sopracciglia, lei cercava di nascondere le sue emozioni, ma quel dolore nei suoi occhi non sfuggì agli occhi di Sebastiano.
Che cosa sta nascondendo?
“Vieni qui.” Disse con voce bassa.
Alisia non voleva, non riusciva ancora a capire il carattere di quell’uomo, ma in quel momento doveva affrontarlo.
Si mosse lentamente e si avvicinò.
Sebastiano le mise davanti un documento: “Dato che conosci quella lingua, traduci questo documento.”
Alisia abbassò la testa e vide la scritta in alto a destra il nome del Gruppo Superiore.
Ieri sera si era concentrata solo sulla traduzione e non fece caso della sigla in alto a destra.
Alzò la testa: “Non avete trovato ancora l’interprete?”
Sebastiano sollevò leggermente le sopracciglia.
Alisia prese il documento e disse a bassa voce: “Sono andata dalla vostra azienda per fare un colloquio per il lavoro da interprete, inizialmente sembravano essere soddisfatti di me, ma poi non so per quale motivo mi hanno rifiutato.”
“Ah sì?” Ogni parola ed espressione di Sebastiano sembrava che avesse un significato nascosto.
Alisia annuì, non aveva motivo di mentire.
“Questo documento lo posso tradurre per te, ma…” Alisia non era una persona avida che voleva trarre qualche beneficio in cambio, tuttavia, lei in quel momento non aveva più niente, poté soltanto chiedere.
Sebastiano la guardò, prima che Alisia parlasse, disse: “Se vuoi parlare della questione della terra della Baia Luce, non te la darò, voi del Gruppo Canova non siete all’altezza di possederla.”
Inizialmente Alisia voleva proprio parlare di quello, ma anche se riuscisse a ottenere quella terra sicuramente non la darebbe a Giosuè, perché voleva solo possedere qualcosa per essere in grado di negioziare con lui.
Tuttavia prima che lo chiedesse, Sebastiano rifiutò direttamente.
Usare la traduzione di un documento per ottenere un pezzo di terra in cambio era ovviamente impossibile.
“Puoi darmi dei soldi.” Dal momento che non poteva riprendere ancora la dote di sua madre, poté solo guadagnarsi più soldi possibile per mantenere le spese quotidiane di sua mamma, in futuro avrà anche un figlio, avrà bisogno di molti soldi per garantire le loro spese.
Alisia sfogliò il documento, c'erano una ventina di pagine: “Dieci euro a foglio, non ti sto chiedendo tanto.”
Sebastiano rimase senza parole.
La famiglia Canova è così a corto di soldi? Il comportamento di questa donna sta diventando sempre più incomprensibile.
Sebastiano non disse nulla, Alisia pensò che non fosse d’accordo: “Il prezzo davvero non è alto, se pensi che stia chiedendo troppo, allora…un po’di meno?”
“No, va bene quello che hai detto.”
“Ok.” Alisia prese il documento e si alzò: “Mi ci vorrà un po’ per tradurre tutto, lo porto in camera poi te lo riporterò quando appena avrò finito di tradurre.”
“Aspetta.”
“Che c’è?”
Alisia lo guardò dubbiosa.
Sebastiano la guardò con uno sguardo di avvertimento: “Spero che tu capisca una cosa.”