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5. Con te mi sento al sicuro

Qualche notte dopo, Julien disse di non poter stare con Ariadne.

"Ho lasciato le mie ricerche molto indietro, il tempo stringe. E siccome non posso portarla con me nel laboratorio…"

Lei annuì.

"Non devi preoccuparti. Andrò con i ragazzi"

"Faremo solo un giro piccolo" assicurò Louis "E la proteggeremo noi"

"D’accordo, ma…"

"Prudenza, mi raccomando" Louis e Sebastian terminarono per lui. Julien annuì.

"Mi raccomando davvero. Tornate tutti e quattro. E in buona salute"

"È bello avere un padre" sospirò Louis. Ariadne invece sorrise e baciò Julien sulla guancia.

"A dopo"

E lui rimase fermo, stupefatto, mentre i compagni uscivano.

Naturalmente fuori, alle prese coi vampiri nessuno di loro poteva tenere costantemente d’occhio Ariadne. Lei cercava di rimanere il più possibile vicino a Yolande o ai ragazzi, e di solito questo era sufficiente: ma quella volta non andò ugualmente bene.

Avevano fatto piazza pulita di tutti i vampiri che li avevano aggrediti, e Yolande si guardò intorno. Ariadne non c’era da nessuna parte.

"Dov’è Ari?"

Anche Louis si guardò in giro.

"Era qui un attimo fa!"

Yolande perse la testa.

"Dobbiamo trovarla! Potrebbero averla presa!"

E si lanciarono all’inseguimento.

"Eccola!"

Non era lontana, l’avevano portata in un vicolo stretto e buio. Non aveva neppure gridato. Sembrava minuscola nella pozza del suo sangue: l’avevano morsa in almeno sei o sette punti diversi, collo e braccia, ma non l’avevano uccisa. Neppure questa volta.

Yolande si precipitò, e i ragazzi dietro.

"Ari!"

Non perse tempo a piangere. La sollevò tra le braccia. Sebastian le venne vicino.

"Ce la fai…"

"Sì. Andiamo"

Julien li aspettava nella saletta sotterranea, avvertito da Louis. Scortò Yolande verso il letto.

"Vieni, appoggiala qui"

Lei lo fece. Guardò ansiosa il ragazzo.

"Puoi salvarla?"

"Posso provarci"

Ci provò. Per due ore restarono fuori ad aspettare, ansiosi. Yolande era rimasta chiusa nel silenzio.

Sebastian venne a sedersi vicino a lei.

"Non devi tormentarti. Hai sempre fatto tutto il possibile per lei"

Lei non disse nulla, ma quando lui allungò la mano per posarla sulla sua lo lasciò fare. Restarono così, senza parlare.

Julien uscì, e sembrava sollevato. Yolande si limitò ad alzare la testa, Louis si alzò.

"Allora?"

Il giovane scienziato annuì.

"Starà bene. L’avete trovata giusto in tempo. Se avesse perso altro sangue non avrei potuto fare nulla per lei"

"Dorme?"

"Sì"

Yolande entrò, nel più completo silenzio. Non l’avrebbe svegliata per nessun motivo, aveva vissuto ancora una volta un’esperienza traumatizzante e doveva riposare.

Sedette sul bordo del letto e osservò il suo faccino tranquillo. Era sempre stato così quando era con lei, come le aveva detto spesso.

"Con te non ho mai paura, Yo. Mi sento sempre al sicuro"

Con lei si sentiva al sicuro. Adesso quelle parole erano come una coltellata al cuore. Perché l’aveva condotta con sé? Perché non l’aveva lasciata con Julien? Anche se fosse rimasta sola al piano di sopra, almeno sarebbe stata in salvo.

La vide muoversi e si chiese se stesse facendo qualche sogno, magari rivivendo l’accaduto. Ma poi lei aprì gli occhi e la guardò, le fece un sorriso.

"Yo"

"Sorellina" lei le fece una carezza "Come stai?"

"Bene. Siamo al rifugio?"

"Sì"

"Sono viva"

"Che io sappia i morti non parlano"

Ariadne sorrise.

"Julien dov’è?"

"Fuori"

"Mi piace molto. È così gentile. Cosa ne pensi?"

"Bè sì, è gentile"

"Ed è anche carino"

"Sì"

"Mi piace molto" ripeté "Secondo te anche io gli piaccio?"

"Certo che gli piaci"

"Ti sei preoccupata per me, Yo?"

Sapeva quanto odiasse sentirselo chiedere, ma lo faceva lo stesso. Del resto una risposta non era necessaria, i suoi occhi non mentivano.

"Mi dispiace tanto. So solo farti preoccupare"

"Ma che dici? Tu sei la mia famiglia"

"Anche tu, Yo"

Tornò al piano di sopra, lasciandola riposare. Sebastian la raggiunse.

"Allora, come l’hai trovata?"

"Bene. Non so quanto ricordi, ma sta bene"

"Ed è questo l’importante, no?"

Annuì. Sebastian sapeva bene misurare le parole, così

"Adesso sei più tranquilla"

"Un po’"

"Fai bene. Lei si affida a te. Si fida di te, sa che la proteggerai sempre"

"Sì. Lo so"

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