Riepilogo
Julien. Sebastian. Louis. Yolande. Ariadne. Cinque ragazzi rimasti orfani a causa dei vampiri. Cinque anime perse. Quando tutto il tuo mondo crolla, ciò che resta è solo ciò che hai il coraggio di scegliere.
1. L'incontro
I due ragazzi stavano sempre insieme e vivevano insieme, con un loro amico e coetaneo. Non avevano famiglia e non avevano frequentato la scuola, ma avevano un lavoro che li teneva occupati tutto l’anno.
Facevano i cacciatori di vampiri.
Avevano diciannove anni e fra loro erano profondamente diversi. Biondo Louis, bruno Sebastian, vivace e spiritoso Louis, tranquillo e riflessivo Sebastian. Avevano un rifugio sicuro dove tornare appena sorgeva il sole, o insomma quando ne avevano bisogno. Perché la loro attività non conosceva orari, potevano uscire di giorno per sorprendere i vampiri nel sonno oppure di notte, per combatterli con un po’ più di vita, come diceva Louis. E lui preferiva di gran lunga questa possibilità.
E Julien? Diciannovenne anche lui, biondo e gracile, aveva un’intelligenza fuori da ogni norma. Era uno scienziato e un ricercatore, figlio di uno scienziato, e aveva impiantato il suo laboratorio di studi nei sotterranei del loro rifugio. Ogni tanto chiedeva ai ragazzi di catturargliene uno invece che eliminarlo, così da poterlo studiare. Le sue braccia erano un firmamento di segni di denti, prova di molti tentativi nel somministrare i sedativi ai vampiri sue cavie. Perché naturalmente per raggiungere la dose perfetta aveva dovuto fare molti esperimenti, e non capitava di rado che una cavia non fosse sufficientemente stordita e gli saltasse addosso cercando di ucciderlo.
Adesso però stava molto più attento.
Yolande la guardò e sospirò di sollievo. Finalmente si era addormentata.
Il sole stava per sorgere, e lei andò alla finestra a vedere l’alba. Ne aveva viste molte, così come vedeva molti tramonti, perché dormiva molto di rado. A lei non bastava che poco, potevano passare anche due o tre notti senza che chiudesse gli occhi neanche un minuto. Ariadne le aveva sempre chiesto come facesse.
Invece lei, Ariadne, di dormire aveva regolarmente bisogno. Diciotto anni, solo di uno minore di Yolande, per lei era comunque una bambina da tenere vicino e proteggere costantemente.
Perché i vampiri la puntavano. Yolande non sapeva esattamente cosa ci fosse in Ariadne e nel suo sangue per spingerli così tanto verso di lei, ma sapeva che era sempre in pericolo, che non poteva lasciarla sola un attimo. Era un errore che aveva già fatto, le venne da pensare voltandosi verso di lei. Aveva sempre i segni, addosso.
Sospirò e si chiese, non per la prima volta, se la loro vita non sarebbe sempre stata altro che questo. Un continuo fuggire, combattere, nascondersi. Probabilmente sì, almeno per lei.
Perché lei non si sarebbe fermata finché non li avesse sterminati tutti.
Come al solito uscirono, e Yolande portò Ariadne con sé. Lo faceva solo quando non c’era altra soluzione, oppure, come quella notte, quando era lei a chiederglielo. In effetti non si sentiva tranquilla a lasciarla sola. Non era sicuro nemmeno tenerla vicina a sé, ma non avevano un vero e proprio rifugio, e fra i due mali…
"Usciamo?"
Sebastian guardò l’orologio e annuì.
"Ma sì"
"Chissà, magari riusciamo a convertire qualche bella vampira"
"Ma che tonto che sei!"
Scosse il capo mentre uscivano, seguiti dalla raccomandazione di Julien, la solita cui facevano eco regolarmente.
"Prudenza, mi raccomando!"
Era occupata a combattere con un vampiro, e si voltò vedendo Ariadne con le spalle al muro.
"Ari! Cerca di nasconderti!"
Ma lei aveva paura.
"Aiuto, Yolande!"
Aiuto. Ma lei adesso non poteva fare proprio nulla.
"... Resisti! Sto arrivando"
Stava per correre da lei, ma il vampiro non le lasciava spazio. Il tempo di un secondo, che vide un ragazzo bruno piombare su Ariadne e portarla in salvo, uccidendo la creatura.
Anche lei si liberò del vampiro, e li raggiunse.
"Yolande!" Ariadne le si avvinghiò al collo "Scusami se ho…"
"Zitta" anche lei la strinse "Va tutto bene, tesoro"
Il ragazzo era rimasto vicino e non diceva nulla. Yolande capì che doveva almeno ringraziarlo.
"Grazie per averla salvata"
"Dovere"
Un secondo ragazzo, biondo questa volta, li raggiunse con un salto.
"Louis! Sei qua"
"Sì, ma tu dov’eri…" vide le ragazze e si fece compito "Oh, salve. Permettetemi di presentarmi. Louis Lafitte, per servirvi"
"Io mi chiamo Ariadne" lei disse, come se si fosse già dimenticata del pericolo corso "Fate i cacciatori?"
"Sì. Ma è pericoloso per voi stare qui. Sebastian, forse dovresti portarle al rifugio"
"Sì, magari portale tu e io resto"
"Io rimango" disse Yolande, con decisione "Ma uno di voi porti la mia amica al sicuro"
Così il gruppo si divise.