Capitolo 3: qualcosa di inaspettato!
Capisco di essere rimasta molto traumatizzata dalla rapina in banca, quando sento suonare il campanello e sobbalzo rischiando un infarto.
La mia testa sta finalmente carburando, dopo aver smaltito l'ebrezza, portando inconsciamente alla luce i segni dell'aggressione.
Suppongo che chiunque, al mio posto, abbia timore di proseguire per la propria strada, pertanto credo di potermi permettere di non essere forte, no?
Alzandomi dal divanetto arancione della cucina, raggiungo l'ingresso per accogliere la mia amica in casa, ho proprio bisogno della sua compagnia.
Mi avvicino, tiro un sospiro per ricompormi e apro il portone per accoglierla in casa.
《Michelle era ora!》dico impaziente, rimanendo invece a bocca aperta, sorpresa nel constatare che ho sbagliato persona.
David, in tutto il suo splendore, poggiato con un braccio allo stipite, tenendo le gambe incrociate e in una mano regge la giacca dietro alla schiena, mi sorride con provocazione.
Un forte odore di bagnoschiuma maschile mi inebria la mente e la vista di quell'uomo accende nuovamente in me un ardente desiderio.
Mi sento sollevata per aver dedicato del tempo a prendermi cura di me stessa.
Se mi fossi adagiata sugli allori a piangermi addosso, senza nemmeno fare una doccia, non ci avrei fatto una gran bella figura.
David sembra un ragazzo totalmente diverso ora; indossa una camicia bianca sbottonata sul petto, ha le maniche arrotolate sugli avambracci e i lembi ben contenuti in un pantalone gessato grigio.
《Che cosa ci fai qui?》chiedo nascondendo un crescente moto di felicità.
Sento un miscuglio di sensazioni nel mio ventre, deve essere questo l'effetto che fanno le farfalle nello stomaco.
Mi duole ammetterlo, ma speravo proprio di poterlo rivedere.
《Hai vinto!》
《Cosa avrei vinto?》
Roteo gli occhi e mi fingo infastidita dal nuovi gioco di parole che sembra volermi proporre.
《Hai vinto tu!》ripete diventando serio, contraendo la mascella, mettendosi sull'attenti dopo aver dondolato il suo peso da un piede all'altro.
《Si può sapere di cosa stai parlando? 》
Sembra a disagio, non ne sono certa, ma continua a darmi quest'impressione.
《Oh andiamo, hai capito benissimo. Sono qui e quindi hai vinto tu...la scommessa!》
Mi colpisce leggermente sulla fronte col suo dito indice e dice 《smetti di fingerti tonta, non ti riesce questa farsa!》
Veramente io non credevo che stessimo scommettendo sul serio, non ci siamo nemmeno stretti la mano, credevo si stesse solo pavoneggiando per mettermi in imbarazzo e andare via senza troppi rancori e di canto mio posso dire che semplicemente gli stavo rispondendo a tono; ho lasciato dominare la mia parte orgogliosa ed emancipata, volevo fargli credere di non essere in collera.
David accenna una delle sue risate e si addentra in casa mia come se fosse anche sua, lasciandomi interdetta sull'uscio.
《Prego accomodati!》dico sarcasticamente, chiudendo distrattamente.
《Ai, che male, mi hai sbattuto il portone sul naso!》
Michelle entra in scena lamentandosi e immediatamente posa il suo sguardo su David.
I due si scambiano immediatamente una strana occhiata; non so definirne il significato, certamente però ho notato un certo astio.
《Interrompo forse qualcosa? 》chiede continuando a guardare lui.
《In realtà si!》le risponde lui.
《È lui quindi il tipo di cui parlavi? Questo è quel David?》
Michelle si comporta in modo strano, solitamente è dolce e cordiale, adesso invece è maleducata e se non sapessi quanto mi vuole bene, direi che è invidiosa.
《Michelle, che cosa ti prende?》chiedo a denti stretti, sforzandomi di mantenere la calma.
David le rivolge uno sguardo truce, sospetto quasi che si conoscano già. Potrebbe anche essere che la mia amica sia stata una delle sue tante conquiste e per questo lei sembra essere rammaricata.
《Devo andare!》dice improvvisamente.
《Va tutto bene? Sei strana!》
Inizio a preoccuparmi sul serio, le mie emozioni vanno completamente in subbuglio.
《Tranquilla Georgia, ci sentiamo più tardi, ora devo proprio scappare. Gustatevi i caffè!》
Michelle parla sempre più stranita e dopo aver posato i bicchieri sulla cucina, scappa in fretta e furia senza darmi nemmeno il tempo di chiederle una spiegazione.
《Per caso vi conoscete già? 》chiedo a David una volta che siamo soli e lui scuote la testa in segno di negazione e a poco a poco, noto che inizia a sogghignare in quel modo egocentrico e fastidioso.
《E così...hai già parlato di me alla tua amica.. sono lusingato!》
Merda! Michelle me la pagherà per questo, si è lasciata sfuggire un accenno della nostra conversazione.
Adesso non ho più il coraggio di guardare David e gli volto le spalle con la scusa di armeggiare con il caffè.
Percepisco anche così che si sta pavoneggiando e io vorrei solo sprofondare nella bevanda ancora calda e sciogliermi come i ciuffetti di panna che sono in superficie.
《Non ha nulla da dire in sua difesa, signorina? 》
Si sta divertendo abbastanza, si capisce, e io non so come comportarmi invece.
Riempio la bocca con una quantità eccessiva di caffè bollente nonostante io senta la lingua bruciare; tento un approccio diversivo e rispondo con dei semplici versi.
《Mh mh...》
《Dimmi un po', cosa le hai raccontato? Suppongo meraviglie, visto quanto hai goduto in mia compagnia!》
Mi strozzo con il caffè che mi va di traverso e mi esce anche dalle narici.
Tossisco con le lacrime agli occhi, continuando ad annaspare in cerca di aria.
David se la ride soddisfatto e vorrei tanto dargli un pugno in faccia.
《No ti sbagli!》rispondo con tono grave, non gli darò tutta questa soddisfazione. Giammai!
《C'è stato un enorme malinteso, credimi!》
《Ah si? Sei sicura? Perché io le ho sentito proprio pronunciare il mio nome!》dice puntualizzando.
《Ma sei pazzo? Hai frainteso, forse dovresti fare una valutazione del tuo udito!》
《No no, io ci sento benissimo, ha detto proprio David!》continua mettendomi le spalle al muro. Stronzo!
《Ti assicuro che è stata una pura casualità, anzi, ti dirò che probabilmente avrete frainteso entrambi! C'è stato solo un grosso equivoco, anche perché tu ti chiami Danny giusto? Quindi non vedo perché ti tiri in causa!》
Cavolo! Ho farneticato un po' troppo e divento paonazza, messa alle strette.
《Sei molto graziosa col viso in fiamme sai?》dice stringendomi leggermente il naso come si farebbe con un bambino 《stai diventando dello stesso colore dei tuoi capelli!》
《Smettila, sei soltando un grosso pallone gonfiato!》sbotto imbronciandomi.
《Oh andiamo, lasciati andare! Tanto non sai mentire, le tue espressioni svelano ogni tuo pensiero!》dice sorridente 《Forse è anche per questo che non riesco a smettere di pensarti》
Sento il mio cuore battere in gola, sono veramente in difficoltà.
《Certo, come no!》dico indifferente 《ma torniamo al dunque, perché sei qui?》
《Volevo rivederti, mi sembra ovvio!》risponde poggiandosi al marmo della penisola con il fondoschiena.
《In realtà non mi sembra così ovvio》
《Posso andare via anche subito se vuoi eh!》dice quasi offeso; a quanto pare non sono l'unica a essere lunatica in questa stanza.
《Conosci già la strada!》
David strabuzza leggermente gli occhi, non si aspettava che lo contraddissi.
Diciamo che adesso siamo pari, fino a poco fa era lui a guadagnare punteggio in questo strano gioco.
《Vuoi sul serio che io vada via?》chiede seriamente, sembra quasi preoccupato che io possa mandarlo realmente via.
Sospiro rumorosamente, esausta, al limite di tutte le mie forze.
Raggiungo il divano e mi lascio cadere senza forze.
《Dimmi cosa vuoi da me! Sul serio David, cosa ti aspetti da me?》
Adesso è tempo di smetterla di giocare, sento addosso una pressione assurda.
La mia testa ha fin troppe situazioni da elaborare e non posso continuare a battibeccare con un favoloso sconosciuto.
Gli rivolgo uno sguardo colmo di commozione e mi sento una stupida per essere sull'orlo di un pianto, ma è tempo di dare un taglio ai problemi e di conseguenza devo capire se anche lui può essere uno di essi.
《Non ho più voglia di giocare!》dico con labbra tremanti e un filo di voce, mentre le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
David si avvicina rimanendo in silenzio.
Il suo volto contrito lo rende ancora più affascinante e anche più virile.
Con il pollice cerca di asciugare le mie gote, purtroppo il suo sforzo è inutile visto che continuano a inumidirsi.
《La mia vita è un disastro, non faccio che attirare guai!》dico guardandolo.
《 Gli ultimi giorni sono stati una prova di sopravvivenza per me; adesso non opporterei di scoprire che tu sei un'altra nota dolente destinatami dalla mia cattiva sorte!》
La disperazione si fa spazio nei miei occhi mentre osservo David compatirmi.
Non dice nulla, semplicemente sospira e mi attira col capo sul suo petto.
《Mi dispiace! La maggior parte delle volte agisco con troppa impulsività, noncurante dello stato d'animo degli altri.》
Restiamo in silenzio per alcuni minuti, finché lui non si alza per andare via.
La delusione mi devasta all'istante e presa da essa, afferro il suo braccio e lo trattengo.
《Non andartene, ti prego!》
Mi maledico immediatamente per averlo supplicato, sicuramente gli sarò sembrata patetica.
Mi sento una sciocca, ma per una volta ho deciso di ascoltare i miei sentimenti e non avere rimpianti.
Lo sguardo di David si addolcisce e mi sorride teneramente.
《Non ho nessuna intenzione di andare via, nemmeno se tu decidessi di cacciarmi via.》
Mi pizzica leggermente una guancia, strappandomi un sorriso.
《Volevo solo andare a comprare qualcosa da mangiare. Sono sicuro che non hai messo nulla sotto ai denti.》
Lo fisso poco convinta, non so se credergli veramente.
《Con lo stomaco pieno si affrontano meglio i problemi!》continua.
《Magari potremmo ordinare un delivery》dico azzardando una scusa per trattenerlo ancora con me.
Ho paura che una volta andato via, non lo rivedrò mai più.
《Preferisco andare di persona, credo che sia meglio così! Hai bisogno dei tuoi spazi e io necessito di riflettere un po' sui miei comportamenti!》
Abbasso lo sguardo e lo lascio andare, sono sempre più convinta che questo è un addio.
《Sono piombato qui come se nulla fosse, sarà il caso di rivedere un po' anche la mia condotta!》dice alzandomi il viso verso di lui.
《Al mio ritorno potresti raccontarmi cosa ti affligge, parlarne certe volte aiuta a ridimensionare i problemi》dice provando a rassicurarmi 《sono sicuro che stai solo attraversando un periodo difficile una prospettiva sbagliata! Quando ti sarai calmata ti ascolterò volentieri, ti va?》chiede baciandomi una mano.
Annuisco poco convinta; il suo radicale cambio di atteggiamento non va minimamente d'accordo con la mia diffidenza.
《A dopo allora!》
David sorride e baciandomi sulla fronte, esce e mi lascia in compagnia di un grande smarrimento psicologico.
Mi stringo nel mio abbraccio e raggiungo la camera da letto per indossare il mio maglione over size lavorato ai ferri da mia nonna.
Faccio sempre così quando ho bisogno di tornare con i piedi per terra e non mi sento pronta.
Mi stendo sul letto e assumo una posizione fetale, avvolgendo anche le gambe nell'intreccio di lana.
La stanchezza ha ben presto la meglio su di me e finisco per addormentarmi in un battito di ciglia.
Mi sveglio non so dopo quanto tempo, nel sentire un peso che fa abbassare il materasso.
《Non volevo svegliarti!》sussurra David nella penombra.
Subito la mia mente inizia ad andare in tilt per il sovraccarico di cose da elaborare.
Volevo fare i salti di gioia perché David era tornato sul serio da me e contemporaneamente volevo capire cosa realmente significasse per lui esserci.
Volevo chiederglielo, invece tra le tante cose da dire esordisco domandando 《come hai fatto a entrare?》
《Visto che non venivi ad aprire, mi sono preoccupato e ho guardato sotto lo zerbino》dice con calma《e a proposito di questo, non è un posto sicuro per tenere le chiavi di riserva!》
《Fin'ora non ho mai avuto problemi, questo è un quartiere abbastanza tranquillo!》dico scrollando le spalle.
David apre la bocca come a voler sentenziare qualcosa, ma poi la richiude e si alza dal letto.
《Andiamo a mangiare prima che si freddi tutto! Sto morendo di fame!》dice facendomi cenno di seguirlo.
Raggiungo la cucina e trovo il bancone imbandito da sacchetti del Mcdonald's e il mio stomaco ruggisce apprezzando.
《A quanto pare ho scelto bene!》dice David in risposta al mio gorgoglio.
Mi limito soltanto a sorridere imbarazzata; sto collezionando una figuraccia dietro l'altra.
《Hai preso un botto di roba, quanto ti devo? 》dico prendendo il portafoglio dalla mia borsa, ma lui mi fa cenno di no e mi invita sedermi immediatamente sullo sgabello.
Non mi è mai piaciuto mangiare in pubblico, figuriamoci dinnanzi all'unico ragazzo che sia riuscito a farmi incazzare e anche battere il cuore.
David si siede e prende una manciata di patatine e le addenta gustandole.
Invidio la sua sicurezza; si mostra sempre completamente a suo agio nel muoversi, nel parlare e anche nel fare lo stronzo egocentrico, avrei tanto da imparare da lui.
《Cosa aspetti a farti sotto? Non dirmi che sei una di quelle ragazze che si nutre di insalatine sciape e frullati agli spinaci?》
David riprende a punzecchiare e quindi mi decido ad afferrare un cheeseburger e addentarlo senza fare complimenti e lo rispondo a bocca piena 《io non seguirò mai una dieta in vita mia e sai perché?》
《Sono curioso di sentire la tua risposta!》dice David sorseggiando allegramente da una bottiglia di birra.
《Perché la vita già è crudele di suo, non voglio rincarare la dose patendo anche la fame!》rispondo dando un altro morso al panino 《prima o poi lo capirà anche il mio corpo e si deciderà a metabolizzare meglio!》
《Il tuo ragionamento non fa una piega, inoltre sei perfetta così, quindi fossi in te, starei più attento a non saltare i pasti!》risponde facendo l'occhiolino.
Probabilmente è l'unica persona, dopo mia nonna, a dirmi di non saltare i pasti.
Persino mia madre mi ha spesso consigliato di digiunare qualche volta per aiutare a snellire la mia figura.
《Comunque tu sei tutto matto!》
《Perché dici così?》chiede curioso.
《Potresti essere ovunque con le ragazze più belle del mondo e invece sei qui, a mangiare cibo da fast food con me!》
Sono consapevole di aver usato un velato vittimismo, ma voglio capire le sue intenzioni.
《Sono dove voglio e con chi desidero, credo di sapere bene quel che fa per me!》
La sua risposta mi spiazza, non riesco a credergli.
Cala improvvisamente un silenzio imbarazzante e non so nemmeno dove rivolgere lo sguardo.
《A cosa stai pensando?》esordisce David guardandomi, decido così di essere sincera.
《Mi fa strano pensare che tu abbia un reale interesse per me, insomma, non rientro nei tuoi standard!》
《Standard dici? E tu sai quali sono?》sembra essere offeso.
《Non capisco perché continui a sminuirti in questo modo! Vuoi sentirti dire che sei bellissima?Speciale? Fantastica? Cazzo, ti ho detto che non riesco a fare a meno di pensare a te, cos'altro dovrei dirti? 》
Il mio cuore potrebbe collassare da un momento all'altro; le sue parole mi devastano, mi sento estasiata da lui.
Purtroppo le parole di Michelle mi Ronzano nella testa come una mosca fastidiosa; non è possibile che un tipo come lui voglia perdere tempo con me.
《Dimmi qualcosa, per l'amor del cielo, parla! Non tenerti tutto dentro!》
《Vorrei vedermi come mi vedi tu, magari capisco come puoi essere cosi attratto.》
David mi prende per mano e mi conduce fino alla porta a specchio della mia camera.
Sento l'atmosfera caricarsi di elettricità e non credo di riuscire a sopportarlo senza avere un extrasistole.
Mi cinge la vita e mi volta facendomi poggiare con la schiena sul suo petto;
da dietro, mi poggia una mano sul ventre attirandomi sempre più a se e con l'altra mano mi solletica la spalla.
Porta la mia attenzione sul riflesso di noi due e a guardarci mi viene da trattenere il fiato.
《Questi tuoi occhi sono magnetici》precisa obbligandomi a guardare attentamente.
《Sono così grandi ed espressivi, mi hanno ammaliato.》
La gola inizia a prosciugarsi, la tensione si fa sentire tutta e aumenta a dismisura quando lascia scivolare le sue mani lungo i miei fianchi, verso le cosce e risalire.
《Queste curve mi accendono; quando ti guardo mi viene voglia di toccarti, non ho paura di romperti!》
Sento le gambe tremanti; continua a parlarmi sul collo, solleticandomi la pelle con la sua voce sensuale, potrei impazzire.
《Le tue labbra scatenano in me i pensieri più impuri..》dice passandovi su il pollice.
Inizio ad avere veramente caldo.》
《E inoltre..》dice baciandomi una spalla.
Un verso gutturale scappa dalla mia bocca; mi abbandono con la testa.
《...adoro la tua pelle chiara, soprattutto quando arrossisce per i miei baci!》
Mi volta verso di lui e afferra il mio viso con entrambe le sue mani.
Poggia la sua fronte sulla mia e mantiene vivo il contatto visivo.
《Sei perfetta in tutte le tue sfaccettature!》conclude baciandomi.
Mai nessuno era riuscito a farmi sentire così speciale e unica; finalmente qualcuno ha elencato qualche pregio.
Insomma, io ho sempre detto che non ero poi così male, andavo solo scoperta, tutto qui.
《Sarei lieto di mostrarti altre tue qualità, ma poi sicuramente agirei ancora di impulso; non so fin quando riuscirei a resistere senza saltarti addosso, standoti così vicino.》dice allontanandomi leggermente.
《Sarà meglio finire di mangiare, ti avevo poi proposto di ascoltare i tuoi problemi dopotutto!》
Annuisco con un retrogusto amaro in bocca, non mi sarebbe dispiaciuto continuare la conversazione a letto.
David mi prende per mano e mi conduce in cucina.
Continuiamo a mangiare serenamente e la serata diventa sempre più piacevole.
Continuiamo a punzecchiarci e il bello è che entrambi scoppiamo a ridere di gusto, divertendoci.
Il mio stomaco è pieno, non riesco a mangiare più nulla e mi limito a osservare David che sembra un pozzo senza fondo.
《Sai!? Non avrei mai detto che mangi queste "schifezze"》dico enfatizzando sul cibo.
《Cosa vorresti dire? Come osi chiamare schifezza tutto ciò? Questo è cibo degli dei!》risponde fingendosi risentito, facendomi ridere sonoramente.
《 Non era mia intenzione offendere!》dico stando al suo gioco 《quel che volevo dire era che ti vedo più un tipo da petto di pollo e carote bollite, al massimo ti concedi una frittata di albumi ed un po' di bresaola.》
《Perché? 》chiede assottigliando lo sguardo.
Pulisce l'angolo della bocca con un tovagliolo e attende delucidazioni.
《Perché non puoi avere un fisico di marmo e ingozzarti di cheeseburger, salse e bere birra contemporaneamente. È illegale!》
《Che matta che sei!》dice scuotendo la testa 《non mangio mica così tutti i giorni!》
《 Quindi ho ragione? Sei tu a nutrirti di insalate scondite!》continuo sfottendo.
《No. Sbagli alla grande! Semplicemente cerco di non eccedere, non è uno sgarro occasionale a farmi ingrassare.》
《No? Tu pensa, a me tutto ciò 》dico indicando il cibo 《finirà tutto quì e quì》continuo mostrando il mio sedere e le maniglie dell'amore 《mi toccherà fare qualche corsa o andare in palestra per smaltire questa serata e io sono decisamente pigra!》
《Conosco un altro modo per bruciare calorie!》dice alludendo al sesso, facendomi tornare improvvisamente seria, scatenando in lui una nuova carica di ego.
《Comunque lo sport è ciò che ci vuole per mantenere il proprio corpo in forma. Sacrificarsi non mangiando queste prelibatezze non serve a nulla!》
Dalla giacca di David, poggiata sul divano, il suo telefono inizia a squillare, spaventandomi.
《Scusami..》
David controlla sul display e va a rispondere fuori.
Mi incupisco all'istante.
Stare da sola mi ha riportato alla mente i ricordi frammentati dell' accaduto sul lavoro.
《 Qualcosa non va? 》dice David scuotendo una mano per attirare la mia attenzione.
Non mi ero accorta del suo rientro, mi ero persa nel vuoto.
Annuisco distrattamente, continuando a pensare a ogni secondo passato in quell'ufficio maledetto.
Inizio a rassettare la cucina, provando a distrarmi.
《Che ti prende?》chiede David affiancandomi al lavello.
《Nulla..》dico provando a lasciare i ricordi nel passato.
《Andiamo! Eravamo d'accordo che avremmo parlato!》dice togliendomi un bicchiere dalle mani.
《Cosa ti preoccupa? 》chiede chiede ancora.
《Ho perso il mio lavoro!》dico sospirando.
《Mi dispiace, capisco che probabilmente è un duro colpo, ma il mondo è pieno di opportunità》prova a consolarmi.
《Sicuro! Oltretutto odiavo il mio impiego!》
《 Allora è un bene no? È controproducente sforzarsi di portare avanti qualcosa di malavoglia.》
《Si è così, ma la busta paga non era così male. Lavorare negli uffici bancari dovrebbe lasciare una buona uscita, ma il vero problema è che il mio ex capo è un vero tiranno e sicuramente ora mi renderà impossibile trovare un nuovo impiego. Oltretutto pare voglia anche denunciarmi.》
《Perché mai? Devi aver combinato qualcosa di grave!》
《No! Santo cielo! Sono doppiamente una vittima!》 spiego 《 ero in attesa di un potenziale cliente, purtroppo poi si è rivelato un malvivente in procinto di effetturare una rapina e alla fine sono stata accusata di essere una complice.》 dico battendomi il palmo della mano sulla fronte.
《Ed è vero? Voglio dire, eravate d'accordo?》chiede.
Lo guardo stranita; che razza di domanda è?
《Ovviamente no!》
《Allora di cosa ti preoccupi?》
David non sembra capire la gravità del mio problema.
《Temo di avere un minimo di responsabilità, involontariamente però! Capiscimi, mi sono vista puntare un'arma da fuoco alla testa, sono andata nel panico e ho dato al bastardo il mio lasciapassare, giusto per temporeggiare, ma lui poi mi ha colpita e sono svenuta!》dico mostrando il mio livido.
《Al mio risveglio sono stata accusata di essere una complice e licenziata!》concludo brevemente.
Parlare della rapina mi rende tremendamente nervosa; vorrei tornare al Bryan's per ubriacarmi di nuovo fino alla fine dei miei giorni.
Guardo David e la sua espressione mi spaventa un po'; sembra incattivito, nervoso, pronto a uccidere. È quasi inquietante.
Ha le nocche delle mani bianche per quanto sta stringendo forte i pugni, la mascella è serrata e tesa.
《 David?》
Pronuncio il suo nome ma lui non sembra aver sentito.
Poso una mano sul suo pugno e si volta di scatto verso di me.
《Tutto ok?》chiedo intimorita.
《Si! Sono solo nervoso!》
La sua reazione mi sembra eccessiva, dopotutto non mi conosce nemmeno.
《Il tuo capo è stato un vero bastardo. Ciò che ha fatto è perseguibile dalla legge sai?》
Apprezzo la sua positività, ma purtroppo si sa come funziona nel mondo. Ero una semplice impiegata e nemmeno la migliore, ogni cosa detta da me non verrà mai presa in considerazione.
Il signor Burty ha le mani in pasta e la mia parola non avrà mai alcun valore contro la sua.
《Ci penserò io a te! lo lascerò in mezzo a una strada!》dice David convinto.
《Cosa vorresti fare? Nessuno è alla sua altezza, è impossibile lasciarlo in mezzo ad una strada. A meno che lui non ti sia debitore a vita, non credo che tu possa fare qualcosa.》ammetto amaramente.
Apprezzo che voglia prendere le mie parti, ma obiettivamente è impossibile che possa essermi d'aiuto.
《Vuoi scommettere che invece io gli tolgo tutto?》chiede serio e molto, forse anche troppo, convinto di se.
《Basta scommesse per oggi! E non voglio nemmeno più parlarne》dico esausta.
《Ci penserò io a te! Hai già assunto un avvocato?》chiede ignorando le mie ultime parole.
《Ti sembra che io abbia un avvocato? 》
David mi stringe cordialmente la mano e aggiunge 《perfetto, da ora in avanti sarò il tuo legale! Dimentica di tutta la situazione, non è più un tuo problema.》
Lo sgomento che provo ora, credo che sarà difficile da eguagliare per il resto della mia esistenza.
《Tu sei un avvocato?》chiedo sbalordita.
《Più o meno!》risponde.
《Come sarebbe a dire più o meno? Lo sei oppure no? Non puoi esserlo per metà! Più o meno non è un'unità di misura!》rispondo allarmata.
《Devi solo fidarti di me!》dice misterioso.
《Ma che cosa dici?》
《 Sh! 》dice zittendomi 《Ti ho detto di dimenticartene.》
Credo che a breve mi verrà una crisi di panico mista a un esaurimento nervoso.
《David, ti rendi conto di cosa dici?》chiedo mostrandomi paziente.
《Certamente! So benissimo quel che faccio e tu non devi preoccupartene! Non ci pensare!》
《Non ci pensare dici? Praticamente hai appena lanciato una granata nella mia vita, dicendo di farti carico del mio problema e dici di non preoccuparmene? È impossibile!》
Evitare di pensarci è impossibile per me, fa parte del mio autosabotaggio.
《Credo che l'ansia mi divorerà!》ammetto.
《Pensa ad altro》dice sorridendo, probabilmente ammiccando a qualcosa di intimo e fisico.
《Ad esempio?》chiedo ingenuamente, non riesco a essere più scaltra nei confronti dei suoi giochi di parole.
Riempio un bicchiere d'acqua e bevo nella speranza di calmarmi.
《Mi vuoi sposare?》
Per poco non mi strozzo.
《Cosa?》chiedo appena ho pieno possesso delle mie parole.
David mi prende una mano e si inginocchia.
《Vuoi sposarmi?》
《Stai scherzando, vero?》chiedo incredula.
《Assolutamente no!》
《Allora sei pazzo! Decisamente!》dico distogliendo lo sguardo, non riesco a guardarlo, tutto ciò è fuori luogo.
《Si, pazzo di te. Sposami!》
《È crudele prenderti gioco di me in questo modo, soprattutto dopo che mi sono confidata con te!》dico provando a divincolarmi.
《Sono serissimo!》
《Ma non ci conosciamo nemmeno, per quanto mi riguarda potresti anche essere un maniaco, il tuo nome potrebbe anche non essere David, ma bensì Bartolomew, stai parlando a vanvera!》
Riesco ad allontanarmi da lui e gli rivolgo le spalle.
《Non sono mai stato così serio! E permettimi di dirti che Bartolomew è un nome orribile!》
Mi ginge la vita da dietro per poi abbracciarmi e posa il capo nell'incavo del mio collo.
《Sposami e avremo tutto il tempo di conoscerci!》
《La tua proposta non ha senso!》dico voltandomi 《Non possiamo conoscerci prima? Rispettare le tappe principali no? Non ci siamo incontrati da nemmeno ventiquattro ore.》
《Forse non ti rendi conto della gravità della situazione》dice parlando con tono grave 《da quando ti ho vista non faccio che pensare a te, non riesco a starti lontano e ci ho provato. Sei diventa essenziale!》dice.
《Sei molto dolce,ma allo stesso tempo inquietante, lo capisci questo?》
《Sposami!》insiste.
《David io... non posso dirti di si. Non adesso almeno!》rispondo con sincerità.
Ammetto a me stessa che ho provato sin da subito qualcosa di forte per lui, ma non per questo credo sia il caso di convolare a nozze.
《Ma io non accetterò un no》dice sorridendo in un modo buffo che fa ridere anche me.
《Questo è un problema!》dico faticando a rimanere seria.
《Andiamo, vorresti dirmi che non hai avvertito anche tu questa strana alchimia tra noi?》chiede speranzoso, ma io decido di lasciare la mia risposta inespressa.
《Sposami!》
《Potrei pensare di accettare solo a una condizione!》dico pensando di proporre una fatidica data a circa cinque anni da oggi.
《No! Sposami e basta!》
《Tu sei veramente pazzo!》dico esasperata, prendendo a camminare in andirivieni《magari sarai anche bigamo e probabilmente fai così con tutte per chissà cosa ottenere. Mi dispiace, ma no. Mi piaci, ma non mi fido fino a questo punto. Accetterei volentieri una conoscenza con calma.》
《Questa mattina sei stata molto frettolosa invece!》dice facendomi arrossire e istintivamente gli lancio un cuscino del divano; lui lo divincola facilmente e mi afferra stringendomi a lui.
Iniziai a spostarmi i capelli dalle spalle e mi fa piegare il capo verso un lato, in modo da tenere il collo esposto.
Lascia dei baci umidi e sento di vacillare.
《Sposami Georgia!》
Vuole corrompermi seducendomi, questo è un grande problema.
《 David..》
《Sposami》dice ancora baciandomi sul mento.
《Diamoci almeno una settimana per conoscerci, è successo tutto così in fretta, ho così tante cose da risolvere prima》provo a corromperlo a mia volta.
《Ti ho detto di dimenticartene. Devi pensare solo a dirmi di si.》risponde fermamente.
《Non posso David!》
《Si che puoi! Devi solo ascoltare il tuo cuore. Stiamo provando le stesse emozioni, siamo destinati a vivere all'unisono.》
Sembra sempre più serio e soprattuto deciso a non demordere.
《Non ti lascerò sfuggire al nostro destino e non voglio perdere tempo! So che lo vuoi anche tu, il problema è che ti lasci condizionare troppo dagli stereotipi che sei abituata a seguire. Lasciati andare e fidati di me, non ti deluderò.》
《David io..》
《Ti giuro che sono pulito, non sono un maniaco o cose del genere! Da quando ho visto te, tutte le altre donne per me sono scomparse! Desidero ardentemente di proteggerti, di rispettarti, il mio mondo gira intorno a te ormai!》
Accidenti, è bravo anche con i paroloni.
I suoi occhi sembrano così sinceri, non riesco a far finta di nulla.
Chiudo gli occhi e senza pensare rispondo《si》coprendomi il viso con le mani.
《Mi sposi?》
《Si David, ti sposo. Probabilmente non sto facendo la cosa giusta, ma sento che se rifiutassi me ne pentirei.》rispondo guardandolo.
Sul volto di David appare nuovamente quel sorriso che tanto adoro, vedo i suoi occhi diventare un pò lucidi.
Afferra la mia mano e inserisce al mio anulare una piccola fascetta d'oro bianco con incastonato un diamantino luminoso.
《David.. ma? Che? Cioè quando?》
Inizio a balbettare sempre più confusa dalla bizzarra situazione.
Il mio intento era chiedergli quando aveva preso l'anello visto che siamo praticamente stati insieme per la maggior parte della giornata.
Fortunatamente lui sembra capire e risponde.
《Questa mattina, dopo che sono andato via di qui mi sono fermato alla prima gioielleria senza neanche rendermene conto. Ho solo immaginato questo istante e mi sono lasciato guidare dalle sensazioni.》
Non ci posso credere, non è possibile che tutto questo stia accadendo a me.
Che sto combinando?