Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

CAPITOLO 6

Più tardi nel tardo pomeriggio, Nina raggiunse Susan e Samantha per cena. Samantha aveva scelto il Ranieri, un ristorante molto raffinato ed elegante, situato nella zona più mondana della città, proprio di fronte al Loft.

Quella sera, Nina indossava jeans tempestati di strass, una canotta di seta bianca e una serie di collane dorate. Aveva completato il look con sandali dal tacco alto color oro e una pochette dello stesso colore. I suoi capelli erano acconciati in onde vaporose che le ricadevano sulle spalle. Il look era semplice, ma risultava comunque molto raffinato.

"Samantha, te lo anticipo, io al Loft non ci torno stasera. Dopo cena me ne torno a casa," le disse Nina con un finto tono minaccioso.

"È solo una coincidenza, ragazze. Mi ha telefonato Trevor dicendomi di avere un tavolo libero per cena e ho approfittato. Sapete quanto sia difficile trovare posto qui il sabato sera."

"Quindi non stai cercando di incrociare di nuovo John, a quanto pare," la prese in giro Nina.

"No, cara, ci siamo scambiati i numeri di telefono. Se ci rincontreremo, sarà perché mi avrà invitata a cena," rispose Sam con un sorriso soddisfatto.

"Tu, piuttosto, fai sempre la ragazza innocente e poi, nella stessa settimana, ti fai abbracciare da Jeremy Parker e poi colpisci il migliore amico del suo socio. Non vuoi semplicemente diventare junior partner; vuoi prenderti l'intero studio!"

Susan e Samantha scoppiarono a ridere mentre Nina, accigliata, cercava di difendersi. "Ma cosa dite, sciocche? Io non ho fatto colpo proprio su nessuno."

"Certo, come no. Scott ieri sera non riusciva a toglierti gli occhi di dosso. E non fingere di non averlo notato," disse Susan.

Nina alzò gli occhi al cielo ma poi ammise: "Sì, va bene, lo ammetto. L'ho notato, ma è stato anche inquietante. Quel tipo non ha detto una parola. Un gran fico, ma troppo serioso. Non fa per me."

*****

Scott quella sera decise di passare al Loft con John per controllare l'andamento della serata; in ogni caso, non aveva niente di meglio da fare.

I due amici salirono nei privè e ordinarono dei cocktail.

"Allora, John, quando ti sposi? La bionda ti ha rapito il cuore, eh?!"

"Punto primo, la bionda si chiama Samantha," lo corresse John. "E seconda cosa, mi ha colpito, certo; è spiritosa e intelligente, non se la tira per niente e sa il fatto suo. Ma mi conosci, io non sono fatto per le relazioni. Amo troppo le donne per prendermi cura di una soltanto."

Scott non riuscì a trattenere un sorriso. Il suo amico era uno spirito libero, non aveva mai avuto una relazione seria e probabilmente non si era mai innamorato. Ma era certo che quella donna l'avesse colpito; altrimenti, non ne avrebbe sottolineato il nome e le qualità come aveva fatto.

"Tu, piuttosto, ieri non toglievi gli occhi di dosso all'avvocatessa. Non posso darti torto, Marcus ha fatto un'attenta selezione, devo dire. Ma concedimelo, la fissavi senza dire una parola; io avrei avuto paura."

Scott si accigliò. "Non ho fissato proprio nessuno, ero semplicemente incuriosito perché l'avevo già incontrata ieri...". Mentre cercava di difendersi, fu interrotto da una mano che si posava sulla sua spalla. Era Lucie, una ex fiamma.

"Ciao, Scottie, come stai?"

John per poco non sputò il drink che stava sorseggiando. Scott odiava quel nomignolo che usava Lucie, una modella che aveva frequentato tempo prima.

Stava per mollarlo con una scusa, evitando il suo sguardo che gli chiedeva aiuto, quando notò che Lucie non era sola. Con lei c'era una schianto di ragazza, alta, con capelli scuri e occhi azzurri.

Dopotutto, non poteva abbandonare il suo amico, pensò.

"Lucie, non chiamarmi in quel modo." La guardò con uno sguardo furente. Odiava essere chiamato con quel nomignolo stupido. Guardò il suo amico per inventarsi una scusa e allontanarsi da lei, ma quella carogna di John era già seduto accanto all'amica di Lucie, pronto a sedurla.

Alzò gli occhi al cielo, rassegnato; avrebbe dovuto sorbirsi la sua presenza, a quanto pare.

*****

Nel frattempo, al Ranieri, le ragazze, che avevano terminato la cena, si spostarono al bar per continuare la serata. Nina notò che Susan sembrava assente, anzi, abbastanza triste, a dire il vero. Stava per chiederle cosa ci fosse che non andava, ma la sua amica, intuendo le sue intenzioni, la anticipò e scosse la testa con un sorriso.

"Che ne dite di un ultimo drink prima di andare?" suggerì Susan. Nina sorrise e chiamò il cameriere. La serata trascorse serena; dopo un po’, le ragazze lasciarono il locale e cominciarono a cercare un taxi che le portasse a casa.

Mentre aspettavano un'auto libera, Susan notò John e Scott che uscivano dal Loft. Stava per suggerire alle amiche di salutarli, quando si rese conto che non erano soli.

John cingeva col suo braccio le spalle di una ragazza bruna e altissima, vestita in modo succinto; stavano ridendo di gusto. Scott, invece, seguiva una ragazza bionda, evidentemente diretta alla sua macchina. Quelle due sembravano uscite dalla copertina di una rivista di moda.

Nina guardò Samantha, preoccupata che l'amica potesse esserne rimasta male, ma la sua espressione era indifferente.

"Che banalità, due uomini ricchi e belli che escono con le modelle. Che noia!" si limitò a commentare Samantha, che era un tipo pragmatico.

Nina guardò di nuovo nella loro direzione e incrociò lo sguardo di Scott, che si bloccò un istante a guardarla. Per cui, lei alzò il mento con fare orgoglioso e gli fece un cenno con la testa indifferente.

Non voleva lasciar trapelare l'irrazionale sensazione di fastidio che stava provando. Le ragazze, di lì a poco, salirono su un taxi libero e si diressero a casa senza dare importanza a quell'incontro.

Scott guardò John, che aiutava la ragazza a salire in auto; anche Lucie era già salita.

"Non hai notato nulla?" gli chiese.

"No, Scott, sono un attimo distratto dall'amica di Lucie. Che c'è?"

"C'erano Samantha, Nina e Susan da Ranieri."

Prima che potesse continuare, John lo interruppe: "Cosa? Dove sono ora? Ci hanno visto?"

Scott notò il tono allarmato e non poté fare a meno di ridere dentro di sé. Non c’era motivo di allarmarsi; vuol dire che la bella Samantha aveva davvero fatto colpo.

"Sono andate via in taxi e sì, ci hanno visto. L'avvocato mi ha anche salutato," rispose contrito.

"Cavolo!" esclamò John.

Prima che Scott potesse indagare sulla reazione del suo amico, Lucie lo chiamò dall'auto con voce stridula e fastidiosa: "Hei, cosa state facendo? Andiamo?"

I due si guardarono e, senza dire una parola, entrarono in auto.

Scott avrebbe riaccompagnato Lucie a prescindere; non aveva voglia di invischiarsi di nuovo con lei.

John, che fino a poco prima sembrava eccitato, adesso sembrava aver perso tutto il suo entusiasmo.

Scott era sbalordito; non era da lui. Normalmente avrebbe fatto spallucce, in fondo si erano conosciuti solo per caso la sera prima.

Vederlo, invece, spegnersi all'improvviso confermava che John era rimasto colpito come mai prima da quella donna e che era preoccupato di farsela sfuggire.

Nina, invece, lo aveva guardato dritto negli occhi e salutato con fredda indifferenza. Non sapeva neanche perché stesse pensando alla sua reazione.

Era bella, sì, e ne era incuriosito, ma era palese che lei non fosse interessata; perché pensarci, quindi?

L'atmosfera nell'auto rimase strana e i due amici riaccompagnarono le ragazze in silenzio, senza trattenersi ulteriormente.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.