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CAPITOLO 5

Marcus notò che Nina e Scott si stavano fissando. Avrebbe volentieri evitato di intervenire per capire cosa stesse succedendo tra quei due.

Scott, negli ultimi due anni, non aveva intrattenuto relazioni serie; anzi, che lui sapesse, aveva evitato volontariamente qualsiasi contatto con le donne. Non erano stati anni facili. Ma guardò con piacere il suo amico fissare quella donna; forse, dopo tanto tempo, finalmente qualcuna lo aveva colpito.

"Scott è il tuo unico locale? Ti occupi di questo settore?" intervenne Samantha, mentre guardava di sottecchi la sua amica Nina, che sembrava aver perso il dono della parola.

"No, Samantha, sono un imprenditore nel campo dell'edilizia. Il Loft è il primo locale di mia proprietà. È stato un investimento suggeritomi dal mio avvocato, il vostro capo qui presente," rispose Scott.

"Allora è proprio lui," pensò Nina, l'uomo con cui si era scontrata in ufficio. In effetti, aveva già riconosciuto i capelli ramati e la sua figura imponente. Ma in ufficio era vestito in modo così elegante. Questa sera, invece, con un look più casual e di colore scuro, sembrava un attore, di quelli belli e dannati.

Si stupì di se stessa per quanto si stesse soffermando su quell'uomo. Non era da lei, così decise di concentrarsi sulla conversazione con le sue amiche.

Dopo un po', però, l'atmosfera divenne un po' imbarazzante. Sam e John ormai parlavano solo tra di loro, Marcus lanciava delle occhiatacce a Susan, che era imbronciata, e Nina si trovava a sostenere da sola la conversazione, poiché Scott non era molto loquace.

Si avvicinò a Susan, approfittando di un momento di distrazione di Scott e Marcus. "Ehi, mi spieghi che hai?" le chiese.

"Ma niente, sono solo stanca, ho bevuto troppo," minimizzò Susan. "Forse sarebbe meglio andare," suggerì.

"Beh, bisogna portar via Sam, guardala. Sembrano già due fidanzatini." Le due ragazze guardarono per un attimo Samantha, che ascoltava rapita John. Erano davvero carini.

"Nina, pensaci tu."

"Come al solito, tocca sempre a me fare la parte della pesantona," sospirò Nina.

Mentre si girò per cercare di interrompere con delicatezza i due piccioncini, notò lo sguardo di Scott fisso su di lei. Neanche quando i loro occhi si incontrarono smise di fissarla. Era a tratti inquietante, ma allo stesso tempo lei non riusciva a guardare altrove.

Fu Marcus a interrompere il momento. "Ragazze, che ne dite di andare a chiacchierare nella caffetteria all'angolo della strada?"

Nina mimò un grazie con le labbra prima di rispondere: "Ottima idea. Dai, andiamo."

"Usciamo da dietro, arriveremo prima," suggerì Scott mentre gli altri lo seguivano giù per le scale.

Stavano attraversando la pista da ballo gremita, quando Nina perse di vista per un attimo i suoi amici. Si stava guardando attorno quando Scott le afferrò per non perderla tra la folla.

Il movimento fu troppo brusco e inciampò, andando a sbattere contro il suo petto muscoloso. Avvertì un'ondata di calore al suo tocco.

"Sembra che oggi siamo destinati a scontrarci," disse Scott. Era inutile fingere di non averlo riconosciuto.

"Eh già," rispose Nina distogliendo lo sguardo.

Forse era l'alcol, ma sentiva di non riuscire a sostenere il suo sguardo magnetico. Scott continuò a tenerla per mano anche una volta superata la pista da ballo, ma Nina si sentiva a disagio e quindi lasciò la presa, fingendo di aggiustarsi il vestito.

Appena furono fuori, l'impatto con l'aria fredda della notte fece rabbrividire Nina, che era uscita senza giacca. Scott notò il suo tremolio e non esitò a poggiarle la sua giacca sulle spalle per non farle prendere freddo.

Nel farlo, sfiorò la pelle all'altezza delle spalle. Era morbida e calda, e sotto la luce fredda dei lampioni sembrava brillare, bianca come la luna.

Nina fu percorsa da un altro brivido, ma non era per il freddo. Le dita calde e ruvide di Scott indugiarono qualche attimo sulle sue spalle mentre le sistemava la giacca.

"Oh, ma che cavolo ti prende, stupida! Queste smancerie da film per ragazzine non sono da te," si rimproverò, prima di ringraziarlo con un filo di voce, abbassando lo sguardo.

Aveva una voglia pazza di toccargli il petto, che sembrava incredibilmente modellato. Aveva bevuto troppo, si disse; non si sarebbe sentita così eccitata diversamente, cercò di convincersi.

"Forse è meglio raggiungere gli altri," suggerì Nina, incamminandosi per raggiungere le sue amiche. Velocizzò il passo per non restare indietro da sola con Scott.

Dopo aver percorso qualche metro, entrarono nella caffetteria e si trattennero un altro po’ bevendo un caffè. Si era fatto davvero tardi e la stessa Samantha invitò le sue amiche a congedarsi e a chiamare un taxi.

"Signore, grazie per la vostra splendida compagnia. È stato davvero un piacere conoscervi. Spero di rivedervi presto," salutò John guardando Samantha.

"Noi invece ci vediamo lunedì in ufficio," disse Marcus. Scott salutò con un saluto cortese ma distaccato.

Una volta salita sul taxi, Nina alzò lo sguardo e, attraverso il finestrino, vide che Scott, ancora una volta, la stava fissando.

*****

Il giorno dopo, Nina si alzò più tardi del solito. Mentre metteva sul fuoco la macchinetta del caffè, come le aveva insegnato la nonna, ripensò alla sera prima e alla serie di coincidenze che l'avevano portata a incontrare Scott Thompson.

Non poteva mentire a se stessa, ne era rimasta colpita. Aveva un'aura di mistero e riservatezza; non si era sbottonato molto in effetti durante la serata precedente.

Prese il suo caffè ormai pronto e il cellulare, e si accoccolò sul divano. Cercò su Google delle informazioni su di lui.

I primi risultati erano link ai suoi profili social, che riportavano poche essenziali informazioni: era laureato a Princeton e possedeva un'azienda molto grande, con filiali anche all'estero.

Scorrendo gli altri risultati, trovò il link di una pagina di gossip.

"Lo scapolo d'oro di Seattle sembra aver finalmente trovato l'amore," riportava l'articolo.

"Sabato sera è stato paparazzato con Maggie Hoffman, la top model di Victoria's Secret. Sarà la volta buona?"

Il tutto era corredato di foto di Scott e della favolosa modella bionda in auto, che cercavano di eludere i paparazzi.

In un moto di stizza, chiuse la pagina. Ma che le prendeva? Cercare informazioni su internet sull'ennesimo scapolone impenitente, cosa sperava di trovare?

Scott era bellissimo, giovane e molto ricco; era più che ovvio che frequentasse top model e aspiranti star del mondo dello spettacolo.

Decise di non pensarci più. In fondo, non aveva proprio tempo per le distrazioni; i prossimi tre mesi erano fondamentali per la sua carriera e non poteva concedersi fantasticherie romantiche.

Si alzò per fare una doccia; più tardi avrebbe raggiunto le sue amiche per l'aperitivo.

*****

Scott uscì dalla palestra del suo appartamento madido di sudore. Si era allenato fino allo stremo, per cercare di non pensare a Nina.

Si sentiva inesorabilmente attratto da lei e la cosa lo infastidiva non poco. Non aveva voglia e tempo di intraprendere nessun corteggiamento, anche se dovette ammettere a se stesso che la desiderava; una notte di passione con lei lo avrebbe reso più che felice.

Marcus non sarebbe stato contento però che lui avesse un'avventura con una delle sue dipendenti, non dopo la serata che avevano appena trascorso, quando era palese fossero amici stretti.

In fondo, c'erano tante belle donne con cui avere un'avventura di una notte. Perché intestardirsi su Nina, si disse, prima di andare a farsi una doccia.

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