Capitolo 6
Spogliarmi davanti a una donna, dopo tutto quello che è successo, è sempre stato relativamente semplice. Mi sono sempre sentito a mio agio con il mio corpo. In divisa, sapevo di avere un certo fascino e vedevo come le donne mi guardavano, persino lei. Ricordo i suoi occhi azzurri quando per la prima volta incrociarono i miei.
È strano forse parlare della mia ex mentre sono qui, con Emma, perdutamente innamorato. Ma la mia ex è stata un punto di svolta. L’incidente, la sua perdita, l’amputazione… tutto è cambiato. Sono un uomo diverso da quello che è partito per la missione. Sono diverso anche rispetto a pochi mesi fa.
Ora, con Emma, siamo tornati a casa, e mentre le bacio il collo e la sento fremere, mi fermo. “Devo parlarti”, le dico. Lei mi guarda sorpresa. “Proprio ora?” sospira.
“Sì, devo farlo prima di andare avanti.” La tensione cresce, e lei si tira leggermente indietro. “Aspetta, fermati,” la tranquillizzo. “Non è quello che pensi. Voglio che tu sappia tutto prima, perché ci tengo.”
Lei si siede accanto a me, nervosa. Mi tolgo i pantaloni, ed è chiaro quanto la desidero. Poi mi spoglio completamente, nudo di fronte a lei, vulnerabile.
Mi guarda con un sorriso. “Tu non sei solo questo,” mi dice, toccando la protesi con dolcezza. “Tu sei molto di più.” Poi mi bacia, senza lasciarmi il tempo di parlare. La sua sicurezza e la sua accettazione mi avvolgono.
Dopo, siamo sdraiati sul divano, e lei mi chiede di raccontarle tutto. So che sarà difficile, ma inizio a parlare. Ogni parola è come una ferita che si riapre.
“Era marzo. Ero con la mia truppa, inviati a portare provviste in un villaggio. Con me c’era Francesca… stavamo insieme da dieci anni. Avevo comprato un anello, stavo per farle la proposta.” Mi fermo per un momento, sento le lacrime di Emma scorrermi sul petto.
“Eravamo lì, chiacchierando e ridendo, quando improvvisamente hanno iniziato a spararci contro…”