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Capitolo 4: il nuovo vicepresidente

Luca restò in strada d’avanti al hotel in attesa della sua amica d’infanzia; approfittò di quel momento per contattare un potenziale finanziatore straniero.

Quando Beatrice uscì dall’albergo trascinando la valigia, l’uomo concluse la telefonata ed aiutò la ragazza con il bagaglio.

“Scusami ero al telefono per lavoro”.

“Tranquillo, nessun problema! Devo farti i complimenti per il tuo inglese, è davvero perfetto!”

L’uomo spalancò gli occhi per un attimo… come se fosse stato scoperto a rubare delle caramelle in un negozio di dolciumi. Poi si riprese e rispose: “E’ normale cara mia! Davanti a te c’è il nuovo vicepresidente del gruppo Astori!” disse imitando la posa di un grande guerriero.

“WOW! È fantastico Luca! Ma quando è successo?”

“Vedi Bea, ne sono successe di cose durante la tua assenza. Ti racconterò tutto mentre andiamo”. Rispose Astori mentre la prendeva sottobraccio.

Durante il tragitto Luca raccontò dei suoi successi accademici e della nomina a vicepresidente, con grande trasporto… tanto che alla ragazza gli sembrò di aver vissuto con lui tutti quegli avvenimenti… come se non fosse mai partita.

In pochi minuti, l’auto si fermò in una pasticceria molto famosa della città.

Una volta entrati nel locale, tutti i presenti iniziarono a guardare verso di loro, ma i due giovani non prestavano molta attenzione a quegli sguardi.

Dopo aver ordinato, Beatrice raccontò tutto al suo amico d’infanzia, senza nominare mai il nome di Silvestri. Alla fine del suo monologo, l’anima della ragazza era un po’ più leggera.

“Mi dispiace terribilmente Bea”, disse Luca sinceramente preoccupato.

“Cosa hai intenzione di fare ora?”

“Non lo so”, rispose la ragazza con gli occhi ancora rossi.

Il suono di un cellulare disturbò la conversazione dei due giovani.

Luca ignorò inizialmente la suoneria del suo telefono, ma dopo aver letto il nome sul display fu costretto a rispondere.

“Perdonami un attimo, è una telefonata di lavoro piuttosto importante”. Disse l’uomo mentre si allontanava dall’amica.

Beatrice rispose con un cenno di consenso.

Rimasta sola, la ragazza si accorse che le donne presenti in pasticceria guardavano verso di lei.

All’inizio pensava che il suo abbigliamento non fosse adeguato alla situazione, ma quando Luca rientrò nel locale, tutto le divenne chiaro.

Oggettivamente il su amico d’infanzia era molto bello.

Oltre ad un carattere socievole e divertente aveva un bell’aspetto.

Era alto con i capelli scuri e occhi color nocciola.

Aveva un fisico atletico, non esageratamente muscoloso…ma in costume da bagno faceva la sua bella figura.

Non aveva una presenza imponente e spaventosa come Marzio, ma esercitava comunque un certo timore.

《Perché sto confrontando Luca a quel demone?! Luca è mille volte meglio》. Pensò Beatrice, cercando di scacciare dalla sua mente l’immagine di quell’uomo.

“Eccomi qua! Scusa se ti ho fatto aspettare.”

“Non preoccuparti…infondo ora sei il vicepresidente del gruppo Astori”. Rispose la giovane De Benedictis.

Il ragazzo ricambiò il suo sorriso e disse: “Facciamo così, questa sera andiamo fuori a festeggiare il tuo ritorno, vedrai che con un po’ di svago ci verrà sicuramente in mente qualcosa”.

La mattinata per Beatrice era stata molto intensa…e le informazioni che aveva appreso erano veramente tante. Voleva solo tornare a casa e riordinare le idee.

Un forte brusio attirò l’attenzione della ragazza.

Tutte le donne della pasticceria guardavano verso di loro.

“Forse dovresti invitare una di quelle belle ragazze che ti stanno fissando da un’ora”, disse Beatrice per prendere un po’ in giro il suo amico, ma la reazione del ragazzo la sorprese.

Luca prese delicatamente le mani della ragazza, e guardandola intensamente negli occhi, rispose: “nessuna donna al mondo potrebbe mai prendere il tuo posto nel mio cuore… Beatrice io -…”.

L’uomo non poté finire la frase che fu interrotto dalla cameriera.

“Signori, tutto bene? Posso portarvi altro?”.

In quel momento Beatrice liberò le mani dalla presa di Luca, che con sommo dispiacere accettò di buon grado.

La ragazza sentì una forte sensazione di fastidio, era la prima volta che questa emozione si manifestava quando si trovava con Luca.

Lui era l’unica persona al mondo con cui si trovava veramente a suo agio.

Questo turbamento la scosse nel profondo, tanto che l’uomo dovette richiamare la sua attenzione più e più volte.

“Beatrice…Beatrice… Ehi Bea, tutto bene?”, chiese l’amico d’infanzia.

La ragazza annuì.

“Vuoi qualcos’altro?”, le chiese gentilmente.

Lei fece cenno di no con la testa.

“Bene. Potrebbe portarci il conto? Grazie”.

Rimasti nuovamente soli, Astori si accorse dell’espressione perplessa dell’amica.

Vedendola così turbata, si rese conto che doveva assolutamente recuperare la situazione. 《Non è questo il posto giusto per dichiararsi》, si disse mentalmente Luca.

“Non dirmi che non vuoi festeggiare?!...Dimmi un po’… tu sei veramente la mia Corvina?!”. Disse l’uomo con una finta espressione di sospetto.

Nell’udire quel nomignolo, Beatrice, sollevò la testa, regalando al suo interlocutore uno dei più bei sorrisi che l’umanità potesse ammirare.

“Ancora con questo stupido soprannome?!”.

I due ragazzi si guardarono un istante prima di scoppiare a ridere, rendendo l’atmosfera lieve.

La giovane De Benedictis, non pensò più a quella brutta sensazione che aveva appena provato; aveva sicuramente frainteso le intenzioni del suo amico.

“Bene! Allora ci vediamo al ristorante per le 20.00, ora ti chiamo un taxi e ti faccio portare a casa. Queste sono le chiavi del mio appartamento.

Io purtroppo devo tornare al lavoro. Tu riposati e preparati per questa sera.

Non credo che riuscirò a passare da casa… è un problema se ci vediamo direttamente lì?”

“Certo che no”, rispose la ragazza.

“Perfetto! Allora più tardi ti mando l’indirizzo del ristorante.”

Luca era così entusiasta che la sua positività contagiò anche Beatrice, che non smise più di sorridergli.

Prima di congedarsi, Astori chiamò un taxi: gli comunicò l’indirizzo della sua residenza, lo pagò in anticipo della corsa e gli lasciò una generosa mancia.

I due amici si salutarono, continuando entrambi a sorridere.

L’uomo aspettò che Beatrice salisse in macchina e, solo quando fosse distante, cambiò espressione.

Nei suoi occhi c’era un fuoco feroce, pronto ad essere scagliato contro il suo nemico. Ora il suo unico obbiettivo era di salvare la sua amica.

Nulla lo avrebbe fermato.

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