Capitolo 9: Divorziata, sei incinta?
“Che cosa volete da me?” Disse Serena dopo essere stata fermata.
“Non toccatemi, lasciatemi andare.” Ma prima che lei potesse reagire, uno degli uomini l'afferrò e la portò fuori, seguito dagli altri.
Tutti quanti erano sbalorditi e non riuscivano a capire cosa stesse succedendo.
In azienda, Luca si precipitò nella sala riunioni, incurante di tutto, e disse a Cristian: “Signor presidente, ci sono notizie dall’ospedale.” Cristian stava ospitando un cliente molto importante, alzò le sopracciglia per scusarsi del modo in cui Luca fosse entrato, poi lo afferrò e gli disse: “Ci sono novità?”
Luca guardò gli altri nella stanza e si limitò ad annuire.
Un istante dopo, Cristian disse con tono freddo: “ Signor Bianchi, mi dispiace ma ho delle faccende importanti di cui occuparmi. Troverò qualcuno che la possa ricevere.”
Detto ciò, senza tener conto della reazione del signor Bianchi, Luca si preparò a spingere la sedia a rotelle di Cristian e i due uscirono. Salito in macchina, Cristian chiede: “Che succede?”
“Signor presidente, non mi aveva detto di tenere d’occhio l’ospedale? Proprio adesso mi è arrivata notizia di una donna vestita in modo strano, con un cappello e una maschera, recatasi al reparto di ginecologia in pieno giorno, da sola, comportandosi come una ladra che ha paura di essere trovata.”
Sentito ciò, Cristian strinse gli occhi.
Deve essere lei!
“La donna è stata fermata nei pressi di Villa Westlong.”
“Che cosa volete fare? Lasciatemi!” Serena era stata portata sulle spalle da questi uomini fino al punto da avere capogiri e senso di vomito. Fortunatamente era poi stata caricata in macchina, ma non ci volle molto prima di raggiungere la destinazione, che lei fu caricata sulle spalle nuovamente.
“Questo è rapimento, io non ho niente, e non pensate di...”
Prima che potesse finire di parlare, restò ammutolita al vedere la persona che aveva di fronte, e la guardò incredula.
Cristian??!!
Che ci faceva lui qui?
Luca stava in piedi dietro di lui, la guardavano senza espressione, mentre gli occhi di Cristian erano profondi come la notte, il suo corpo emanava un respiro più freddo del ghiaccio.
Solo uno sguardo.
Serena abbassò rapidamente lo sguardo.
Fortunatamente indossava il cappello e la maschera, perciò Cristian non la riconobbe subito.
Ma perché l’aveva fatta portare qui da quelle persone? Poteva essere che già sapeva che era incinta? Per questo non la tollerava? La sua espressione cambiò drasticamente.
In fondo lei aveva dovuto sostituire Aurora nel matrimonio, Cristian era già insoddisfatto di questo, se avesse scoperto che era incinta, l’avrebbe sicuramente cacciata di casa. Così, spinse via le persone che la tenevano e scappò via.
“Riportatela indietro.” Gridò Luca.
Cristian guardando la figura minuta, ripensò a quella notte di un mese fa, i suoi occhi si scurirono, e sussurrò: “Non fatele del male.”
Luca si fermò un attimo e annuendo disse: “State attenti, non fatele del male.”
Perché Serena era il bersaglio di quegli uomini vestiti in nero? Erano tutti parte dello staff di Cristian, ben addestrati, e la catturarono subito.
Serena era tenuta talmente stretta, sarebbe stato inutile ribellarsi.
Cristian la guardò con occhi fissi, poi sollevò leggermente il mento. Luca capì immediatamente e spinse la sedia in avanti.
Serena, vedendolo avvicinarsi, sentì il cuore saltarle alla gola.
Era la fine, sarebbe stata scoperta.
Sebbene Cristian sedesse su una sedia a rotelle, tuttavia era alto di statura e comunque non molto più basso di lei. Quando Cristian allungò la mano e toccò la maschera, Serena spalancò gli occhi e distolse lo sguardo. Di nuovo Cristian cercò di raggiungere la maschera e ancora lei distolse lo sguardo, continuando a fuggire. Questo inseguimento, simile a quello di un gatto e un topo, fece ridere Cristian, il quale con voce bassa e dolce disse: “ Quindi ti piace giocare?”
Cosa? Serena lo guardò incredula. Era la stessa persona fredda e inespressiva che lei conosceva? Come avevano potuto la sua voce e il suo tono diventare improvvisamente così gentili?
Nell’attimo in cui lei fu distratta da questi pensieri, Cristian le tolse la maschera dal volto.
Rendendosi conto di quanto era successo, lei cercò di coprirsi il volto con la mano, ma si ricordò di essere trattenuta.
Gli occhi di Cristian, che un attimo prima erano pieni di uno sguardo dolce, dopo averle tolto la maschera e aver visto chiaramente il suo volto, persero pian piano tutto il colore tenue e si riempirono di freddezza.
Strinse gli occhi pericolosamente e disse: “Come puoi essere tu?”
Anche Serena era sbalordita e si stava facendo la stessa domanda.
“E lo chiedi a me? Non sei tu quello che mi ha fatta rapire e portare qui?”
Cristian pensò a qualcosa, strinse gli occhi e fissandola disse: “ Che cosa sei andata a fare in ospedale?”
Serena si ricompose, non era brava a mentire, persino le sue ciglia tremavano: “Ho il raffreddore, per questo sono andata in ospedale.”
“Davvero? Al reparto di ginecologia? Spiegami un po’ di cosa si tratta veramente?”
Serena non sapeva cosa dire.
Cosa avrebbe potuto fare? Si morse il labbro, e dopo averci pensato un pò su, all’improvviso disse: “E tu? Non sapevi nemmeno che fossi io, perché mi hai fatta catturare e portare qui?”
Cristian restò sbalordito. Nemmeno lui si aspettava che succedesse questo, lui avrebbe voluto trovare la donna di un mese fa, non avrebbe mai immaginato che i suoi uomini le avrebbero portato lei, né tanto meno che l’avessero trovata al reparto di ginecologia. Al pensiero che lei si trovasse lì, negli occhi di Cristian aleggiò qualcosa di sinistro.
“Ei divorziata, sei incinta?”
Questa frase semplice fece impallidire Serena, il cui labbro cominciò a tremare e rimase a fissare Cristian con occhi spalancati.
“Sembra che io abbia ragione.” sogghignò lui, aggiungendo: “Ora capisco perché tanta fretta di sostituire tua sorella nel matrimonio. Sembra che tu non vedessi l’ora di trovare qualcuno a cui appioppare il tuo fardello.”
In piedi dietro Cristian, Luca strinse i pugni per la rabbia.
“Che opinione hai della famiglia e per il signor Ferrari? Ti sei sposata mentre già aspettavi un bambino, non sorprende che ti sia recata al reparto di ginecologia così segretamente, solo non immaginavi che avresti incontrato noi...”
Serena non poté controbattere.
Lei avrebbe voluto risolvere la faccenda con tranquillità, ma non immaginava che queste persone sarebbero apparse all’improvviso e l’avrebbero catturata e portata in quel luogo. Non riusciva ancora a capire come tutto questo era potuto accadere.
Disse a se stessa di calmarsi, soppresse il panico nel suo cuore e alzò la testa per incontrare gli occhi di Cristian: “Chi ha detto che sono andata al reparto di ginecologia perché sono incinta? Sai anche tu che ero sposata prima, e ho una malattia ginecologica, perciò sono andata in ospedale per consultare un dottore.”
Finito di parlare, la mano di Cristian le strinse il mento, e con voce freddissima le disse: “Sembra proprio che tu non voglia mollare.”