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Capitolo 3: Il viaggio ha inizio

Lyneel

Un giorno e mezzo dopo la Compagnia Celeste giunsero in un piccolo paese del regno di Solinis circondato dalle montagne. Dopo aver lasciato i cavalli in una stalla custodita fuori dal paese, i ragazzi si mescolarono tra la gente che faceva compere davanti alle bancarelle poste sulla strada; dietro ad esse erano presenti degli edifici costruiti con mattoni diversi gli uni dagli altri, alcuni di loro avevano un nome scritto sopra e delle piccole stelle accanto; inoltre notarono che gli abitanti del paese non erano molto alti e assomigliavano a delle talpe, avevano il viso molto appuntito, le zampe erano larghe, massicce e munite di unghie corte e molto robuste. La loro morbida pelliccia era di un colore grigio scuro, inoltre portavano degli occhiali da vista rotondi e molto spessi

"Ragazze, siamo arrivate a Lyneel, la città delle grotte. Grazie alle molte caverne che circondano la zona la gente di qui è molto abile nella lavorazione ed estrazione di pietre e marmo, pensate che da questa zona proviene il famoso Marmo di Lyneel con il quale costruiscono case in tutto il regno...", stava spiegando Lars mentre camminava tra la folla insieme ai suoi amici

"Sei informato su questo posto!", notò Kristal

"Ovvio! Se c’è una leggenda su un coltello lui deve sapere tutto e si da il caso che qui c’è ne sia una, ma non ho capito di quale leggenda si parli”, ribattè Sasuke rimanendo senza maglia

"Che confusione, non ho mai visto così tanta gente tutta insieme", commentò Mia mentre si inoltravano nella città

"La nostra missione è raggiungere una di quelle grotte, ho bisogno della pietra grezza per il nostro scopo", disse Kristal

"Non ci resta che rivolgerci al proprietario di quella bancarella", disse Sasuke indicando una bancarella in fondo alla strada con la scritta VISITA GROTTE

"Stiamo attenti a non perderci il dormiglione...", avvisò Kristal girandosi e notando che, nella confusione del mercato, si erano persi Damon.

Con un sospiro e rassegnata disse ai ragazzi di andare avanti mentre lei sarebbe andata a recuperare il suo ragazzo.

Una volta ritrovato Damon, lui e Kristal raggiunsero finalmente gli altri, che stavano discutendo con un uomo talpa con un casco da minatore a coprirgli gli occhi, maglia a maniche corte, pantaloni lunghi e scarponi molto sporchi

"Che succede qui?", chiese la ragazza

"Indovina...", stava rispondendo Sasuke senza neanche i pantaloni

"Elementare, Kristal! Sicuramente il prezzo per farci accompagnare alla grotta sarà costoso e alla nostra amica non va giù. Per questo motivo sta facendo tutta questa confusione”, spiegò con nonchalance Damon

“Ma come l’hai capito?”, chiese sorpresa lei

“È semplice piccola, da quello che ho capito Mia è una tipa avida e sicuramente qualsiasi prezzo l’uomo talpa dirà sarà comunque caro per lei", spiegò con nonchalance.

Kristal rimase sorpresa dalla deduzione del suo ragazzo, aveva sempre pensato che dormendo non facesse caso alle cose intorno a lui

"Cosa? Duecento Shorai? Tu sei matto”, gridò Mia, "posso darti dieci Shorai". "Cento, è la mia ultima offerta", ribatté lui

"Cinque Shorai", insisté Mia.

"Ma perché abbassa il prezzo anche lei?" pensarono i ragazzi. Damon chiese ai suoi amici di bloccare Mia, altrimenti non sarebbero arrivati da nessuna parte, mentre lui si sarebbe messo d’accordo con il ragazzo per l'esplorazione. Finii che fu Kristal a discutere con il minatore poiché Damon si era addormentato appena messo un piede avanti.

Grotta Kesshò

Il mercante superò diverse grotte giungendo a quella più grande

"Eccoci, questa è la grotta Kesshò, volete che vi faccia strada dentro?", chiese lui

"Se così ci spilli altri soldi, no grazie facciamo da soli”, replicò Mia nervosa

"Come volete; se avete bisogno basta che chiamiate, vi aspetto qui fuori", ribattè il mercante

I ragazzi ringraziarono ed entrarono nella caverna

"Sentite, vorrei aspettarvi fuori, non ho un panno per pulire il mio coltello", obbiettò Lars.

Mia a testa bassa si diresse dietro di lui e prese a spingerlo, dicendogli: "Non se ne parla proprio, avete speso una montagna di soldi, quindi ora tu entri con noi chiaro?".

Mentre s'inoltravano nella grotta Kristal descrisse ai ragazzi la forma della pietra. Man mano che si inoltravano l'oscurità li avvolgeva sempre di più. Si sta facendo sempre più buio, meglio usare quella magia, pensò Kristal battendo fra loro le mani pronunciando qualcosa e creando così una sfera di luce

"Ma ci si vede bene anche senza luce", disse Damon

"Sì certo, quando non dormi", scherzò Sasuke, rubando un sorriso a tutti i ragazzi

"A parte gli scherzi, non tutti sono come te, vampiro", aggiunse Lars.

Allora avevo ragione... cioè annusato bene... pensò Mia, "Comunque nemmeno io ho bisogno di torce o luce, ci vedo bene anche al buio… e comunque costano un botto", disse lei

"Sei un vampiro pure te?", le chiese Ascar

"No, lei è una lycan, sento l'odore di cane randagio", replicò Damon ricevendo uno scappellotto da Kristal

"Non offendere", sillabò la giovane facendosi capire dal ragazzo.

Dopo aver percorso una lunga galleria, finalmente arrivarono in un ampio spazio molto illuminato, tanto che Kristal fece sparire la sua sfera di luce. Improvvisamente sia Kristal che Mia si sentirono appoggiare contro la parete della galleria, Kristal divenne rossa a notare che le mani del ragazzo erano sul suo seno, a differenza Mia riprese Lars dicendoli che dovrà pagarlo quando usciranno da li. Non ricevendo risposta le due ragazze si accorsero che i loro rispettivi ragazzi stavano osservando l'interno della grotta, così lo fecero anche loro. Al suo interno alcuni uomini-talpa stavano lavorando; la loro tenuta comprendeva un elmo fatto d'ossa che ricordava la parte sopra di un animale, maglia e pantaloni d’ossa. La ragazza bionda notò che tenevano in mano una piccola pietra verde a forma di fiore

"Stanno estraendo la Crystallite", disse Kristal

"Dobbiamo intervenire", ordinò Ascar, che nel mentre si stava specchiando in un cristallo appena trovato pensando Ma quanto sono bello? Ci sarà un elfo... anzi una creatura più bella di me? Sicuramente no. Sasuke e Ascar, essendo gli unici a potersi muovere, si affacciarono accorgendosi che gli uomini-talpa erano diminuiti così decisero di andare a recuperare alcune pietre di Crystallite senza farsi vedere. Tornati velocemente indietro svegliarono Damon e uscirono dalla grotta.

“Adesso mi paghi per avermi toccato il seno”, brontolò Mia verso Lars appena usciti

“Guarda che se non lo facevo ci avrebbero scoperto”, replicò lui

“Se non fossi così carino!”, disse dopo aver sospirato

“Tutto bene Kristal?”, le chiese lei

“Certo, pensavo solo che una volta questa pietra tra le mani, sarebbe apparso qualcosa nel mio libro e invece niente”, rispose

Mentre s’incamminavano verso la città, dove avrebbero trovato un posto per riposare, Kristal riprese Sasuke che era di nuovo senza vestiti

Una volta riportati in paese dal mercante, s'imbatterono in un giovanotto in giacca e cravatta. I suoi capelli medio lunghi erano di colore marrone e pettinati a formare una criniera di leone; era seguito da un piccolo cane completamente bianco, tranne il pelo intorno al collo che era nero. Il giovanotto fissò per un po’ Kristal, poi iniziò a sorridere

"Non ci posso credere, KRISTAL!", gridò incamminandosi verso di lei.

Kristal non riusciva a capire chi fosse ma solo quando gli fu vicino la ragazza notò i capelli del ragazzo. Quei capelli... li portava un mio amico quando ero piccola... "Leon?" chiese incerta. Vedendolo sorridere sgranò gli occhi e gli saltò al collo abbracciandolo.

"Quanto tempo, sei cresciuto parecchio"

"Anche tu sei cresciuta parecchio", sorrise lui. Intanto il piccolo cane aveva preso ad annusarla

“Oh quasi dimenticavo, loro sono i miei amici; a partire da sinistra abbiamo: Ascar, Sasuke, Mia, Lars e Damon". Tutti i ragazzi ricambiarono il saluto tranne Damon, che stava dormendo.

"È da tanto che non ci vediamo perché non parliamo un po'?”, chiese lui prendendo in braccio l’animale

“Veramente siamo in missione per salvare il Regno di Solinis”, rispose Sasuke

“Ormai è notte potete riprendere il viaggio domani, quindi sarei onorato di ospitarvi nel mio albergo a spese mie ovviamente”, invitò il ragazzo con il cane

Kristal e gli altri ringraziarono dell’ospitalità e seguirono Leon in un edificio costruito con mattoni rossi al centro e sempre più scuri all’esterno

“Questo edificio è fatto con mattoni che vengono estratti e lavorati qui sul posto, si dice che siano resistenti a tutto”, spiegò il ragazzo indicando l’edificio con una porta che ricordava la bocca di un animale

“Anche alla testa dura di sto qua?”, scherzò Kristal indicando Damon

Mentre Leon apriva la porta bianca che ricordava una zanna di un animale, lo sguardo di Mia si posò su un casinò e subito il suo volto s'illuminò. Tempestivamente Lars e Sasuke riuscirono a bloccarla e a trascinarla nell'edificio

"Una partita! Volete negarmi anche questo?", disse agitandosi lei, ma non la stettero a sentire e la trascinarono all'interno dell'hotel.

L'interno era ricco di decorazioni, sulla destra c'era un banco situato davanti ad uno scaffale pieni di chiavi e dei dipinti che raffiguranti leoni di ogni tipo. Lo scaffale aveva la forma del muso di un leone, alcune piante erano posizionate ai lati dello scaffale e vicino a due ascensori. Davanti alle scale che partivano dietro agli ascensori era presente una statua rossa che raffigurava un leone seduto. Alla sinistra dell'entrata c'era l'angolo bar con diversi tipi di bibite; più avanti alcune poltrone a forma di leone seduto erano disposte vicino ad alcuni tavoli, circondate da altre piante decorative. Ah, questo tipo deve essere appassionato di leoni, pensarono i ragazzi. Leon ordinò all'uomo-talpa della reception di dare le chiavi della stanza 666, 667 e 668 hai suoi amici. Dopo aver ricevuto le chiavi e le informazioni sulla posizione delle camere decisero di ritrovarsi la sera per fare due chiacchiere. Kristal decise di usare l'ascensore con Damon per non rischiare di finire in terra sotto al suo ragazzo.

Camera Damon-Kristal

Arrivati nella loro camera, che si trovava al sesto piano girando a sinistra uscendo dall’ascensore o salendo le scale. Girata la chiave ed entrati nella stanza, i due ragazzi si ritrovarono in una stanza scura ed ampia con molte candela; alla loro sinistra era presente una porta che portava nel bagno privato, la finestra davanti a loro lasciava entrare poca luce mentre alla loro destra vi era un porta armadio. Il letto a due piazze che ricordava due bare era situato al centro della stanza con un lampadario gotico appeso sopra; il letto aveva lenzuola nere. Questa camera è davvero adatta per un vampiro pensò lei chiudendosi la porta dietro di sé con un piede. Dopo aver spinto Damon fino al letto e posizionato il suo libro e le pietre sul comodino, notò la mancanza della bibbia. Guardando il suo ragazzo dormire disteso sul letto decise di spogliarsi e lasciare tutto sul letto per andarsi a fare un bagno utilizzando la doccia. Mentre si stava facendo la doccia pensò: però, in questa doccia c'entrano due persone

"Hai perfettamente ragione, piccola", disse Damon entrando nella doccia con lei

A quella frase Kristal sussultò dallo spavento ma il suo volto si colorò di rosso, non si aspettava che il suo ragazzo la seguisse nella doccia. Avere il ragazzo che amava dietro di lei, nella doccia, la fece sentire come la prima volta, magnificamente. Sentire i suoi baci sul collo le provocava sempre dei brividi di piacere

"V...vuoi che mi giri?", chiese timidamente. Damon non rispose e mentre la baciava sul collo prese a lavarle il seno e a giocare con i capezzoli. Quell'azione fece ansimare di piacere la ragazza, l’eccitazione saliva mentre sentiva l’altra mano scendere verso la sua intimità e quando sentii le dita di Damon dentro di sé gli ansimi si fecero più forti e iniziò a gemere, istintivamente portò la mano sul pene del ragazzo per restituire il piacere che provava. Finita la doccia i ragazzi uscirono e Damon sollevò Kristal tenendola con le mani sul sedere, per non cadere la ragazza avvolse le braccia intorno al collo e le gambe intorno alla vita del ragazzo

“N-non sono pesa?”, chiese riprendendo fiato

Mentre il suo ragazzo camminava muovendola contemporaneamente sulla sua asta, lei si strinse a lui per non essere completamente un peso per lui, ma quando Damon decise di baciarla sul collo si lasciò andare e si affidò completamente a lui. Quei baci sul collo, uniti a quel movimento lento e veloce, la provocavano delle scosse di piacere che la facevano andare in tilt non riuscendo più a trattenere i gemiti che provava. Il divertimento iniziato nella doccia si spostò sul letto, i due ragazzi erano ormai una cosa sola, distesa sul letto Kristal lasciò la presa sul ragazzo ad eccezione della testa che bloccò con un mano per non farlo togliere di li. Il piacere che provavano i due ragazzi riempiva l’intera camera da letto

Camera Lars-Mia

Sullo stesso piano della camera di Damon e Kristal, ve ne era una in stile rinascimentale e molto più luminosa ed era qui che riposavano Mia e Lars. Questa era più colorata e la finestra permetteva alla luce di entrare. Mia buttò Lars nervosamente su un letto con morbide lenzuola colorate

“Ehi che ti è preso?”, chiese lui

“Senti, qui fuori c’è un casinò e voi non volete che io ci vada, perciò devo trovare un altro modo per sfogarmi. Però ti avverto, non ti azzardare a fare come l’ultima volta o questa volta te la faccio pagare cara”, rispose lei mentre slacciava i pantaloni per tirare fuori l’asta del ragazzo.

Iniziò a maneggiarlo per farlo irrigidire e quando fu duro iniziò a leccarlo, Lars iniziò ad ansimare e d’impulso cercò di toccare il seno della ragazza. A quel gesto Mia strinse con la mano l’asta del ragazzo

“Ti ho detto di stare buono”, disse lei riprendendo a giocare con il pene del ragazzo.

Quando la ragazza ebbe bevuto il nettare del ragazzo si rialzò leccandosi i baffi e guardando il ragazzo disteso sul letto si spogliò completamente

“Non farti strane idee, sono ancora nervosa”, commentò lei mentre si sistemava sopra di lui.

Muovendosi sull’asta del ragazzo ed i gemiti e gli ansimi che riempivano la camera riuscirono a cambiare l’umore della ragazza.

Come da programma Leon si ritrovò con Kristal e i suoi amici nella Hall dell’albergo

“Allora cosa mi racconti, cosa hai fatto da quando hai lasciato Krokotopia”, chiese Kristal

“Ma niente di che! Da quando ci siamo trasferiti, mio padre ha costruito questo albergo per ospitare i turisti e quelle persone a cui mancava una casa. Inoltre mi sono fidanzato un paio di volte ma ci siamo lasciati per visioni divergenti”, spiegò lui virgolettando le ultime due parole

“Beato te! A me la vita è migliorata quando ho incontrato il tizio che sta dormendo, si chiama Damon”, spiegò lei

“Scusate se mi intrometto, ma volevo sapere se il leggendario coltello incastonato fosse vero”, chiese Lars

Ma Leon non rispose si limitò ad alzare le spalle, facendo sorridere Damon che aveva letto la risposta nella mente del vecchio amico di Kristal

Intanto in città una ragazza dai capelli lunghi fino alla vita di colore viola che indossava un reggipetto blu con contorni a forma di fulmini gialli, un gonnellino bianco e un giubbino di Jeans e dei guanti, si stava gustando un pezzo di carne guardandosi intorno

"Spero ci sia un hotel da queste parti", disse fra sé e sé.

Una giovane con capelli corti neri che indossava una maglietta e una salopette di jeans e con una benda sull'occhio sinistro, indicò alla ragazza l'hotel di Leon.

Quando la ragazza dai capelli viola si voltò per ringraziarla notò che non che era sparita che strano, pensò mentre si dirigeva all'albergo. Giunta al suo interno chiese se era possibile affittare una camera per la notte, ma saputo il prezzo esagerato, iniziò a battibeccare con il receptionist attirando l’attenzione del proprietario Leon e dei presenti nella Hall.

“Se permette Leon-sama ci penso io, lei e Kristal avrete molto cose da dirvi”, disse Sasuke alzandosi.

Arrivato alla reception entrò nella discussione spiegando di essere stato mandato dal signor Leon a vedere cosa stava succedendo

"La signorina qui presente vuole una camera ma non è disposta a pagare gli Shorai che servono", rispose il receptionist

"Certo, 100 Shorai per una notte mi sembrano eccessivi", ribatté lei mentre addentava la carne

"La signorina è una mia amica, se puoi fare un'eccezione te ne sarei grato, mi occuperò io di accompagnarla nella sua camera", chiese Sasuke al receptionist, il quale decise di accontentarlo porgendogli la chiave della camera vicino a quella del giovane.

Ricevuta la chiave il ragazzo ringraziò dicendo che avrebbe parlato lui con Leon ed accompagnò la nuova arrivata verso l’ascensore

"La ringrazio per il suo aiuto, sa i soldi non erano problema ma è il principio 100 Shorai è alto. Dimenticavo mi chiamo Stella”, si presentò lei con un inchino

“Piacere mio Stella, può chiamarmi Sasuke ed è stato un piacere aiutarla”, salutò lui mentre entrava con lei in ascensore sperando che filasse tutto liscio mentre le porte si chiudevano davanti a lui.

Arrivati al piano Stella diede un ceffone al ragazzo che uscii dall’ascensore

“Ridammi i miei vestiti maniaco che non sei altro”, urlò la ragazza mentre si copriva l’intimo completamente bianco

“Aspetta, aspetta non c’entro niente e non so che fine abbiano fatto”, si stava scusando lui rimasto in mutande. Accidenti a te, disse mentalmente

“Certo come no, mi stai dicendo che me li sono levati o che si sono levati da soli vero?”, lo stava riprendendo lei

Nervosamente la ragazza guardò in terra e notò che il ragazzo era sprovvisto di ombra, mentre alzava la testa per guardarlo in faccia notò prima il rigonfiamento nelle mutande e successivamente il corpo del ragazzo però non è niente male, oh no! Pensò la ragazza sentendo in lei l’eccitazione salire e mentre quella sensazione saliva la zona in cui erano si stava congelando

“S-Senti Sa-sasuke giusto?… portami nella mia camera subito”, ordinò lei con voce tremante cercando di scacciare quella sensazione.

Mentre Sasuke l’accompagnava alla sua stanza, Stella tornò a notare che hai piedi del ragazzo mancava l’ombra, ma non riuscii a soffermarcisi poiché la sensazione di eccitazione non aveva intenzione di scendere. Arrivati davanti alla camera a lei assegnata, l’eccitazione che provava era ormai troppo alta che trascinava dentro con se Sasuke sfilandogli le mutande, dopo essersi spogliata completamente e buttato il ragazzo sul letto, il quale prendeva quasi tutta la stanza ed aveva la testata che ricordava il muso di un leone, salii sopra di lui ed inizio a muoversi lungo l’asta del ragazzo. Sentire l’asta del ragazzo dentro di sé in qualche modo riusciva a calmare quell’improvvisa sensazione di piacere che aveva provato, si distese sul ragazzo lasciandosi andare agli ansimi e le grida che invasero la stanza. La stanza era molto grande ed alle pareti erano presenti quadri raffiguranti dei leoni, inoltre vi erano candele profumate a forma di muso di leone. Una volta che la sensazione che provava si era calmata il freddo che li aveva seguiti nella stanza scomparii e Stella, distesa al fianco di Sasuke chiese se sapeva mantenere un segreto.

La mattina seguente i ragazzi pronti a partire e, dopo aver fatto colazione all’hotel, Kristal decise di aprire il libro prima di uscire e notò che sulla pagina vi era una nuova formula chiamata Pioggia Gelida. Che strano, sono sicura che ieri sera questa pagina era vuota pensò lei successivamente lesse la formula ovvero: segnare un simbolo su un piano pari, lanciare la pietra al suo interno pronunciando le parole Gelidas Crystallis Protegius e successivamente spezzare il fiore e porgere i petali alle persone. Usciti all’esterno dell’albergo Lars ed Ascar tempestivamente bloccarono Mia, Damon dormiva in piedi accanto a Kristal

“Eccomi scusate il ritardo ragazzi, lei è signorina Stella-Chan ha passato la notte con me e tra una cosa e l’altra gli ho chiesto se voleva unirsi a noi ed in cambio potremmo aiutarla nella sua missione e poi ho pensato che una mano fa sempre comodo”, disse Sasuke presentandola agli altri

“Salve e scusate il disturbo", salutò Stella facendo un inchino mentre mangiava un cornetto. Mentre si inchinava la ragazza notò che ai piedi di Sasuke era presente l'ombra. Che strano, pensò

“Nessun disturbo Stella, anzi sono contenta che vuoi aiutarci”, disse Kristal sorridendo

Dopo aver reso magica la pietra e gli fu di nuovo tra le mani, notò che la pietra era più luminosa di prima e che i petali si staccavano facilmente, così consegnò a tutti i presenti un petalo, perfino a Damon che da quello che sapeva non ne aveva bisogno. Nel frattempo Sasuke presentò i suoi amici alla ragazza e quando gli presentò Damon Che strano quel tizio... Damon... è identico a lui, pensò Stella ricordandosi una persona che aveva incontrato tempo prima. Quando stavano per partire le ragazze del gruppo, ovvero Kristal, Mia e Stella vennero rapite da delle grosse poiane e portate nelle grotte più alte

“Cosa?! Voi siete matti, volete raggiungere le Grotte Nazosuri! Nessuno sano di mente oserebbe inoltrarsi lassù!”, disse incredulo Leon

“Kristal è una vostra amica d’infanzia giusto?! E la volete lasciare nei guai? Ok, non vuoi accompagnarci ma almeno dicci dove arrivarci”, ribattè nervoso Damon puntandogli una gamba infuocata verso di lui

“Nono, aspetta. Hai ragione, Kristal è una mia amica e... ma sta dormendo?", disse Leon notando che Damon stava dormendo in quella posizione

Lars ed Ascar scossero la testa rassegnati, la minaccia di Damon convinse Leon ad accompagnarli ad una condizione, che non sarebbe entrato in nessuna di quelle grotte.

Krokotopia, Regno Krokotopia

Castello

Venuta a sapere del fallimento della missione, la regina, fece un grido per far uscire la sua rabbia

“Siete inutili stupidi goblin, di sicuro mia sorella avrà deciso di battermi trovando degli alleati, mentre io chi mi ritrovo? Delle inutili guardie incapaci di portare a termine un semplice incarico”, gridò lei

"Ci scusi mia regina", disse uno dei goblin

"Non ho bisogno di scuse, ho bisogno di un esercito che sappia fare quello che ordino", ribatté lei, prendendo fiato per calmarsi

"Un’ultima possibilità, raggiungete le Miniere di Boltron e create un esercito molto più forte e violento, questo riuscite a farlo almeno?”, chiese la strega in tono forte. "Voi due, portatemi degli schiavi, ho bisogno di rilassarmi... MUO-VE-TE-VI", ordinò poi ad alcune guardie, che scattarono.

Una volta arrivati gli schiavi la regina gli ordinò loro di divertirsi con lei poiché aveva bisogno di rilassarsi. I giovani schiavi si rifiutarono ma quando le mani della regina iniziarono a muoversi sulle loro parti intime decisero di approfittarsi di lei, anche tutti insieme nella speranza di sopraffarla. Sentire i peni dei ragazzi dentro di lei riuscivano quasi a farla rilassare, ma dopo aver riversato in lei il loro nettare diverse volte gli schiavi svennero

“Tsk tutto qui! Non siete molto resistenti”, commentò lei.

Fu in quel momento che notò un ragazzo nascosto dietro la porta. Ho ancora bisogno di sfogarmi e quel ragazzo fa giusto al caso mio, pensò togliendo di mezzo con un calcio i ragazzi svenuti. Invitò il ragazzo ad entrare, osservandolo. Aveva i capelli rossi, tendenti al marrone, pettinati a punta che si protendevano verso l'alto e dei ciuffi sottili che cadevano sulla fronte e davanti agli occhi. Le sopracciglia frastagliate avevano un colore simile ai suoi capelli, il viso era spigoloso, con il mento un po’ pronunciato e gli zigomi alti; era piuttosto alto e aveva una buona corporatura. La regina gli sfilò i pantaloni e iniziò a prende il pene del ragazzo in bocca e a muovere lungo l’asta, aiutandosi anche con la mano e la lingua. Quel movimento fece gemere il ragazzo facendo pensare alla ragazza che lui era uguale a tutti e che una volta finito l’avrebbe rinchiuso insieme agli altri. Bevuto il succo del ragazzo, la regina si sdraio per terra invitandolo ad inserire il suo pene dentro di lei. Il ragazzo arrossii in volto, e con qualche incertezza la penetrò. Senza rendersene conto la ragazza iniziò a far uscire spontaneamente dei gemiti, versi che fino ad allora aveva sempre finto, però non riusciva a capire quale fosse il motivo era un uomo come gli altri eppure riusciva a farla gemere.

Lyneel, Regno Solinis

Grotte Nazouri

Leon li accompagnò fino ad arrivare davanti al sentiero per le Grotte Nazosuri

"Io non andrò oltre questo punto, per raggiungere le vostre amiche basta che seguiate il sentiero", disse lui fermandosi

"Perché non vuoi venire con noi?", chiese Ascar

"Ve l’ho detto, da quelle grotte nessuno è mai tornato indietro e io ci tengo alla mia vita", rispose lui. Così i ragazzi si misero in viaggio arrivando davanti a tre grotte; quella centrale era molto più grande rispetto alle altre due accanto e sulla loro destra c’era un piccolo laghetto. La prima grotta, quella più a destra, aveva un portone fatto interamente di paglia, quella opposta aveva un portone fatto con assi di legno, mentre quella più grande aveva il portone fatto di mattoni. I ragazzi si divisero scegliendo una grotta ciascuno; Lars prese quella a destra, Sasuke quella a sinistra mentre Damon quella centrale. Ascar invece si era fermato ad ammirarsi nel laghetto.

Arrivati davanti alle porte lessero le targhette che vi si trovavano

“Se questa porta aprire vorrai, l'indovinello risolver dovrai, son piccolo ma

pericoloso, se bilanciato posso volare; cosa sono?", lesse Lars. "Ci mancava l'indovinello", commentò

"Un indovinello... interessante! Son piccolo ma letale, ho chiavi senza serrature sebbene io liberi l'anima", lesse Sasuke grattandosi la testa

"Se lo alimenti vive, se gli dai da bere muore", lesse Damon davanti alla porta.

I ragazzi si misero a pensare alla risposta.

"Ovvio, il coltello", gridò Lars ma la porta non si aprì.

"Che strano sono sicuro che sia giusta... EHI DAMON...",disse lui accorgendosi che il suo amico stava dormendo.

"Damon sveglia, come cavolo le apriamo queste porte?”, fu Sasuke a gridare a questo giro.

"Emh... cosa? Oh, sì giusto". Damon appoggiò la mano sulla porta e gli diede fuoco. Improvvisamente la porta si aprì.

"Usate la soluzione come chiave", spiegò

Lars impugnò il coltello e appoggiò il manico alla porta ed essa si aprii, Sasuke invece prese una foglia ed iniziò a suonarla permettendo alla porta di aprire. Mentre accadeva ciò Ascar, che si stava ancora ammirando nell'acqua, notò dei cerchi concentrici e subito dopo apparve per qualche secondo una cascata al cui interno si riuscivano ad intravedere degli edifici.

Lars raggiunse il centro della sua grotta notando che alle pareti erano appese molte armi bianche di tutte le misure; al centro c’era una grossa pietra con un’arma conficcata dentro.

"Ucci ucci un cristianucci al mio cospetto... e così sei riuscito ad entrare, ma devi fare una scelta: o il coltello o la ragazza", disse un orco apparso alle sue spalle.

Lars si voltò di scatto notando che l’orco era alto quasi il doppio di lui ed era di stazza molto robusta; la sua pelle era sul verde scuro, con della peluria nera e ispida; indossava una maglia e il cappello da laureato di colore bianco con il fiocco di colore nero. Indicò la ragazza. Mia era incatenata con le braccia in alto, completamente nuda, sotto ad una gabbia dove un grosso uccello molto simile ad una poiana stava dormendo. "Fa’ la tua scelta ora", aggiunse lui

"Lars dovrai pagarmi per avermi visto nuda”, gridò Mia.

Sasuke si inoltrò nella grotta notando diversi strumenti appoggiati al muro. Arrivato a metà della grotta si trovò davanti un orco sdraiato su un letto di legno. Si intravedeva solo una maglia nera con il colletto e il nodo di una cravatta bianca; vicino alla testata del letto c’era Stella completamente nuda e con le braccia legate dietro la schiena. La ragazza stava canticchiando. "Continua a cantare, se non riesci a farmi addormentare resterai per sempre qui con me...", disse l'orco, annusando poi l'aria

"... INTRUSO! Proprio ora che mi stavo addormentando... ti propongo una sfida: se riuscirai a farmi addormentare la ragazza è libera". Sasuke? pensò Stella.

Dopo essere entrato Damon attraversò in fretta tutta la grotta; questa era completamente rossa, dal muro pendevano delle lanterne le cui fiamme sembravano essere attratte dal ragazzo. Al centro era presente un orco con indosso solamente una salopette rossa; la sua pelle era rosso scuro e se ne stava seduto su un mucchio di ossa.

"Bene bene, il signor Damon, presumo. Sei qui per la ragazza immagino… sappi che se vorrai liberarla dovrai risolvere tre indovinelli, o la tua amica verrà trasformata in una pietra preziosa ashashashash", disse l'orco indicando la ragazza. Appena vide che il suo ragazzo la stava guardando Kristal diventò rossa in volto. "Iniziamo dal primo, cosa è quella cosa che hai te ma usano sempre gli altri?", chiese l'orco. Kristal stava guardando intorno per cercare un modo per aiutarlo e nel farlo notò che le fiamme delle lanterne sembravano attratte dal suo ragazzo. Che strano, pensò

"Il nome", rispose il ragazzo. L'orco fece un gridò di rabbia.

Lars stava fissando il coltello. L’arma era molto bella, aveva un manico elaborato con dei rilievi che raffiguravano gli elementi naturali

"Non mi dire che ci stai pensando”, gridò Mia mentre l'orco rideva. Improvvisamente Lars liberò Mia usando il suo coltello ed impugnò successivamente il manico riuscendo ad estrarre il coltello dalla pietra, mostrandone la lama corta che variava colore dal rosso al grigio passando dal blu e il marrone e nero

"Ma cosa come è possibile?", chiese sorpreso l'orco

"Quest'arma non può essere estratta facilmente, solo coloro che dimostrano di avere un cuore puro ne sogno degni", rispose Lars iniziando ad accarezzarlo

"E a quanto pare liberandomi le hai dimostrato che hai quello che occorreva... ma non ti scordare che, una volta usciti di qui, dovrai pagarmi perché mi hai vista nuda", spiegò Mia mentre s'incamminavano verso l'uscita lasciando sorpreso l'orco.

Sasuke aveva preso a suonare con la foglia una melodia in grado di far addormentare l'orco, il quale iniziava già a sbadigliare. Intanto il ragazzo faceva cenno con la testa a Stella di incamminarsi verso l'uscita. "Non ho le mie armi e non so dove sono", bisbigliò voce la ragazza. Continuando a suonare Sasuke aiutò Stella a cercare le sue armi. Dopo qualche minuto l'orco si addormentò profondamente facendo aprire automaticamente la porta. I due ragazzi uscirono una volta trovati dei guanti di tutti i tipi.

Damon aveva risolto l'ennesimo indovinello e stava rispondendo all'ultimo quando l'orco decise di liberare il suo animale e mandarlo contro il ragazzo che si era addormentato.

"Sveglia", gridò Kristal. Damon non face una piega e con una capriola colpii la poiana alla testa mandandola K.O. "Comunque la risposta è l'uomo", rispose il ragazzo facendo aprire nuovamente il portone. Come da promesso l'orco liberò la ragazza permettendo così ai due di uscire.

Una volta usciti si riunirono tutti con Ascar. Dopo aver trovato qualcosa per coprirsi, Kristal si bloccò con uno sguardo nel vuoto.

"Amore, tutto bene?", chiese preoccupato Damon. Ma non legge nel pensiero? pensarono Lars e Sasuke.

"Sì, tranquillo, ho avuto l'impressione che la magia di mia sorella stesse rallentando... Forse mi sono sbagliata… ma andiamo, passiamo prima a salutare Leon e cambiamoci i vestiti", rispose lei

"Andiamo anche a mangiare qualcosa, ché ho fame! A proposito, quale sarebbe la vostra prossima destinazione?", chiese Stella

"Vi dispiace se ci fermiamo a Lemuria, la città degli Amphiora", propose Ascar mentre ripensava alla scena vissuta poco prima. Involontariamente Damon riuscii a rivedere la scena nella mente dell'amico. Mentre scendevano si addormentò di colpo facendosi colpire da Kristal, che lo seguiva. Incredibile, dorme di nuovo! pensò la ragazza, iniziando a spingerlo.

"Mia, sei sicura che sia un vampiro? Dorme un po’ troppo!", chiese scherzosamente Kristal

"Oh, sì, la puzza è quella", rispose con un sorriso lei.

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