5- Una promessa da mantenere
La città scorre avanti ai miei occhi con un'andatura fuori dal normale e devo ricordarmi di venerare di più i mezzi pubblici la prossima volta, perché almeno statisticamente il viaggio dovrebbe essere più sicuro.
《Dunque, dove stavi andando così di fretta?》
Ethan parla tranquillamente, nonostante stia guidando come uno spericolato alle prese con un videogame e per questo mi ritrovo a scivolare automaticamente sul sedile liscio in pelle nera ogni volta che gira da qualche parte o accenna di percorrere qualche curva.
Mi si sta per rivoltare lo stomaco.
《Tra un po' ti vomito sul cruscotto!》dico tenendomi una mano sulla pancia.
Ethan si volta immediatamente a guardarmi e credo che il mio pallore l'abbia convinto perché rallenta e procede con un'andatura decente.
Si allunga con una mano verso di me porgendomi un pacchetto di caramelle.
《Prendi, sono al limone, ti passerà la nausea!》proferisce esperto.
Il sogno di questa notte mi ritorna in mente in modo molto chiaro.
Mi sta porgendo delle caramelle come faceva quel bambino.
Avevo sentito parlare spesso dei sogni premonitori ma mai come ora mi è capitato di imbattermi in uno di essi.
Cosa vorrà significare?
Comunque non oso accettare nulla da lui, soprattutto una caramella.
《Allora? Sto aspettando una risposta!》
Lo guardo di sbieco, sembra diverso rispetto a ieri sera.
Inizio quasi a pensare di aver incontrato due persone diverse.
《Io non credo che siano affari tuoi!》rispondo seccata.
A poco a poco, ricomincia ad aumentare la velocità di guida e il cuore mi arriva sin in gola in preda all'ansia.
《Ma insomma cosa vuoi da me? Fammi scendere!》dico urlando e battendo i palmi delle mani sul cruscotto.
《Quando pongo delle domande voglio delle risposte! Ti ho già detto ieri che stai giocando con il fuoco, non tirare troppo la corda!》
Ethan sembra tornare a essere lo psicopatico di ieri sera, ma oggi mi fa quasi fa paura, voglio allontanarmi da lui immediatamente.
Guardo fuori dal finestrino.
Siamo fuori città ormai, il paesaggio è caratterizzato da colline e foreste, dove diavolo mi sta portando?
Valuto la possibilità di buttarmi giù dall'auto, ma sta correndo troppo velocemente, potrei ammazzarmi.
《Accosta devo vomitare!》dico fingendo un conato.
《Cazzo!》
Rallenta immediatamente, spostandosi sul bordo della strada e io non gli lascio nemmeno arrestare del tutto il motore che piombo giù dall'auto e inizio a correre senza voltarmi.
Non so cosa mi sia passato per la testa, questa mossa sarà stata sicuramente azzardata, ma volevo soltanto andare via da lui.
Per mia fortuna ho una buona resistenza fisica e riesco a correre per un bel pezzo di strada.
A mio discapito però, Ethan ha delle gambe molto più lunghe e muscolose e mi raggiunge senza alcuno sforzo, afferrandomi da dietro.
《Lasciami! Lasciami brutto stronzo!》
Cerco di dimenarmi più che posso, sfuggendo dalla sua presa con movimenti veloci.
《Smettila di agitarti cazzo!》
《Ti ho detto di lasciarmi! Lasciami in pace!》
Continuo a urlare e scalciare, finché il freddo metallo della canna di una pistola non mi sfiora le tempie.
《Sta ferma o ti faccio saltare il cervello!》
Il respiro mi si blocca e sento soltanto l'eco del mio cuore battere nelle mie orecchie.
Obbedisco ai suoi ordini, non avendo altra scelta, e torniamo in auto.
Tutta la tranquillità che sembrava avere fino a poco fa è completamente scomparsa.
La sua fronte è imbronciata, mostrando diverse rughe d'espressione.
La pelle sudata dimostra che ha dovuto faticare almeno un po' per gestirmi.
Il suo respiro affannoso riecheggia nell'auto, sembra sul punto di sputare fuoco da un momento all'altro.
《Dove stavi andando?》chiede nuovamente chiudendo le sicure dell'auto.
《RISPONDI!》urla puntando ancora la pistola su di me.
《Vuoi sapere dove stavo andando? Ok te lo dico! Andavo alla polizia!》rispondo senza problemi.
Lui assume una smorfia contrariata, toglie la sicura alla pistola e lentamente carica un colpo in canna.
《Lo immaginavo! E cosa dovevi fare mh?》chiede avvicinando la pistola alla mia gola.
《Dovevo denunciare lo smarrimento del mio portafogli!》dico con sincerità, sapendo bene che non mi crederà mai, ma tanto avrei potuto dire di tutto e ugualmente non mi l'avrebbe bevuta.
Invece rimango stupita dalla sua reazione.
Ritira la pistola e rimette la sicura tirando un sospiro di sollievo e io con lui.
Non mi ero accorta che stavo trattenendo il respiro in preda al panico, ma pare che anche oggi sarò salva anche se la giornata è ancora lunga per cantare vittoria.
Ethan ride come se avesse appena visto qualcosa di buffo.
《Sei proprio una stupida.》dice scuotendo la testa.
E tu sei uno stronzo psicopatico vorrei dire, ma non voglio rischiare di morire ancora una volta e soprattutto non voglio vedere la sua faccia da schiaffi prima di esalare l'ultimo respiro.
Si allunga di nuovo verso di me, questa volta per aprire il vano portaoggetti e da lì tirare fuori il mio portafogli.
《Lo avevi preso tu?》chiedo come se non fosse abbastanza ovvio.
《Dovevo sapere chi fosse la mia fidanzata, ti pare?》risponde sorridendo e ricominciando con la solita buffonata.
Lo guardo attentamente, potrebbe essere un perfetto principe azzurro, ha tutte le caratteristiche sia fisicamente che caratterialmente quando sembra una persona normale.
Peccato per la sua seconda personalità, quella predominante, che lo rende spaventoso come la matrigna di Cenerentola.
《Adesso puoi smetterla di recitare questa parte ok? Ho capito che stavi cercando di togliermi dai casini e se credi che avessi intenzione di denunciare ciò che ho visto ti sbagli. A me non interessa, io volevo solo fingere di essere una cameriera per raggiungere la zona VIP.》 dico sperando di essere convincente, perché dopotutto è la verità.
《Già, perché tu sei una giornalista non è così?》
Sto per chiedergli come fa a saperlo, ma deve aver visto il mio tesserino insieme al resto dei documenti, ecco perché ha scoperto anche il mio indirizzo.
《Ero! Sicuramente troverò l'avviso del mio licenziamento tra le email del giorno! Comunque si può sapere cosa vuoi da me? Non credo tu stia facendo tutto questo per il tuo anello!》dico mostrando la mia mano.
《Io non sto recitando nessuna parte! Siamo realmente fidanzati!》
Lo fisso per alcuni minuti, accennando un finto sorriso, aspettandomi una risata da parte sua che mi confermasse che si stava prendendo gioco di me.
Tutto questo non accade.
《Hai mai pensato di andare da uno psicologo? Magari hai qualche disturbo mentale e non lo sai, non so, magari i tuoi genitori ti trascuravano da piccolo e quindi hai questi problemi comportamentali?》
《I miei genitori sono morti da così tanto tempo che non ricordo più nemmeno i loro volti》dice freddandomi con lo sguardo《e il mio unico problema è stato quello di lasciarmi impietosire dalla stupida ragazzina che sei!》
Mi sento immediatamente mortificata.
Ho toccato un tasto che per me sarebbe stato molto più che dolente e realmente mi avrebbe uccisa.
Sono stata superficiale e ha ragione a definirmi una ragazzina, perché mi sono comportata da tale e solitamente non è da me.
《Sei una cazzo di calamita per guai!》dice alzando un po' il tono di voce, ma il suo sguardo non sembra severo, più che altro è triste e so bene cosa prova.
《Scusa!》dico in imbarazzo 《non avrei dovuto parlarti così! Anche io ho perso i miei genitori da tempo e avrei dovuto pensarci due volte prima di sputare sentenze sul tuo passato!》
Abbasso il capo, fissando le mani ferme sulle mie gambe.
Il suo anello brilla ancora al mio anulare e lo trovo così fuori posto.
Riprovo a toglierlo ma proprio non vuole lasciarmi.
《Smettila di provare a toglierlo, quello è il suo posto》interviene posando la mano sulla mia facendomi sussultare.
《Non voglio questo anello! Farò di tutto per restituirlo》dico provando ancora a sfilarlo, interrompendo il contatto con lui.
《Ti ho detto che è tuo!》
Posa ancora sua mano sulla mia e l'afferra intrecciando le nostre dita.
Quel gesto mi sembra così intimo e carnale che quasi mi fa sentire al sicuro.
Le sue dita sono così lunghe e affusolate e a contatto con esse ho per un momento avvertito un piccolo sciame di farfalle nello stomaco.
Le sue reazioni sono inquietanti e spropositate e mi spaventano.
Sono abbastanza sicura che lui sia un criminale eppure ora ho avvertito un senso di affetto puro che mi ha scaldato il cuore.
Ma forse è normale essere così confusa.
Il suo umore altalenante è in grado di far perdere il lume della ragione a chiunque, inoltre il mio istinto di sopravvivenza può portarmi a provare sensazioni contrastanti pur di salvarmi la pelle.
Sposto la mia mano dal suo tocco.
《Non lo voglio!》dico ancora cocciuta.
Sto per fargli perdere la pazienza, ancora una volta, lo vedo corrugare la fronte e sbuffare.
《Senti! Tu non ti rendi conto di quale mondo faccio parte io!》
《Me ne sono fatta un'idea!》ammetto.
《No credimi! Niente sarà paragonabile alla tua immaginazione. Ti sei cacciata in un guaio molto più grande di te e solo con la mia protezione potrai essere al sicuro.》
Il suo discorso non fa una piega, ma solo per lui.
Facendo due calcoli il medioevo lo abbiamo superato da tempo e noi donne abbiamo ottenuto un'emancipazione abbastanza rilevante nel mondo.
《Vuoi sentirti dire grazie per ieri sera? Ok, ti ringrazio, ma ora riprenditi il tuo anello e continuiamo a dirigere le nostre vite come se non ci fossimo mai conosciuti. Ok?》
Lui ride e scuote la testa, come se quella che dice stupidaggini fossi io.
《Noi ci sposeremo!》
Resto pietrificata, non sono sicura di aver capito bene.
《Che cosa?》chiedo istericamente.
《Convoleremo a nozze!》dice fiero della notizia.
Nel piccolo abitacolo di lusso cala un silenzio imbarazzante.
Non avrei mai immaginato di ricevere una proposta di matrimonio e soprattutto non in questo modo così assurdo.
《Senza offesa, ma non sei il mio tipo, non ti amo e non credo nel matrimonio!》chiarisco subito.
《Benissimo, hai tutti i requisiti per essere mia moglie allora!》
Sembra infastidito ma lo nasconde fingendosi impegnato a sistemare dei ciuffi di capelli che gli ricadono sulla fronte.
《Non ci pensare proprio!》dico mettendomi a braccia conserte, fregandomene di risultare ancora una volta una ragazzina. Questo è il mio modo di chiudere un discorso.
《Allora inizia a scavarti la fossa!》
《Il tuo ragionamento è campato in aria! Stai dicendo solo assurdità!》
Sbotto in preda a un attacco di collera.
Non può essere vero, mi sta praticamente dicendo di decidere tra un matrimonio combinato e continuare a vivere, ma se io lo sposassi che fine farei?
《Ascolta, la vita non è un gioco. Se non ti avessi messo quell'anello al dito avrebbero dovuto giustiziarti. Quel gioiello è una specie di reliquia per noi e non si dona a una persona che non vale niente, quindi adesso dobbiamo concretizzare la mia presunta devozione per te.》dice facendomi anche pesare la cosa.
La sua abilità nel ribaltare la responsabilità delle situazioni è assurda.
《Io credo che ragioni un po' troppo all'antica.》dico ridendo impacciata. 《Insomma, ascoltati! Sembra uscito da un racconto di Shakespeare, chi è che parla di devozione di questi tempi? Non ci serve un matrimonio riparatore eh!》continuo deridendolo.
《Parli così perché non hai mai avuto a che fare con un vero uomo e ti sei convinta dell'idea che sia normale per voi donne, essere soltanto usate.》
《Un momento, io non mi lascio usare da nessuno e tu non sei un vero uomo solo perché ti comporti da padre padrone!》protesto subito.
《Io sono un vero uomo perché ho dei valori e mantengo sempre la mia parola!》dice battendo una mano sul petto 《voi donne siete alla costante ricerca di un amore effimero e perdere di vista le cose più importanti.》
Non sa quanto si sbaglia sul mio conto, io non pretendo nulla del genere.
I miei genitori sono stati la prova vivente dell'amore, quello vero, raro ma non impossibile da trovare.
Hanno mostrato rispetto reciproco ed evidenziato quanto possa essere indissolubile un legame.
Erano così tanto dipendenti l'uno dall'altra, da portarli a morire insieme per sconfiggere qualcuno proprio come Ethan.
Di effimero non c'è un bel niente.
Tengo tutto questo per me, non gli lascerò scoprire nulla del mio passato, lo userò per lasciarmi guidare verso la persona che ha distrutto la mia vita.
《E tu ti priveresti del tuo celibato per salvare una ragazzina come me?》chiedo cambiando discorso, fingendomi pronta a valutare la sua proposta.
《È quel che ho fatto!》risponde come se fosse una cosa normalissima e all'ordine del giorno.
Sembra proprio un cavaliere oscuro.
《Non mi presterò a questa farsa, sappilo! Ma sono disposta a conoscerti!》
Il mio è un tentativo di negoziazione, nonostante le mie abilità di giungere a dei compromessi è sempre stata molto scarsa.
《Non ti sto dando la possibilità di scegliere!》
《Non è esatto! Mi hai detto che avrei dovuto scavarmi la fossa se non avessi acconsentito.》dico giocando con le parole.
《Ma chi ti dice che non sia pronta a morire invece di incastrarmi in questo fantomatico matrimonio? Non è che sotto sotto ho fatto breccia nel tuo cuore?》
Questa volta sono io a ribaltare la frittata.
《Avresti dovuto frequentare la facoltà di giurisprudenza, sembri nata per essere un avvocato.》risponde cambiando discorso.
Mi sarebbe piaciuto continuare con questi studi e diventare un avvocato come il mio caro papà, sempre pronto a difendere i deboli in nome della giustizia.
Chi avrebbe mai pensato che in realtà esercitava altro, io non riesco nemmeno a portare a termine una cosa.
Come ogni volta che penso al destino dei miei genitori mi incupisco inevitabilmente.
《D'accordo!》dice notando il mio malumore.
《Mh?》
《Ci conosceremo prima, vedrai che non sono poi così male.》dice accettando il mio compromesso o comunque è ciò che credo.
《Quindi la storia del matrimonio è chiusa?》
《No! Non si organizza un matrimonio in due giorni, quindi nel frattempo faremo le cose per bene e mi conquisterò un minimo della tua fiducia.》
《Perché hai cambiato idea?》
《Non mi hai giudicato in base all'apparenza del ruolo che occupo, forse vale la pena di dimostrarti che non sono un mostro!》 ammette sincero.
Brava Sophie, ora si che sei nei guai!
Comunque non mi ha detto per quale motivo continua a insistere con questa storia e una piccola parte del mio ego sta gongolando credendo che forse realmente gli piaccio.