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Capitolo 4: Il massaggio

La zia mi chiede, mentre si vestiva: “Marco, hai la ragazza al liceo?”

“No”

“Non sarai ancora vergine?!”

La domanda di mia zia mi mise un po’ in imbarazzo.

“che c’è? Non sarai forse poco interessato alle ragazze del liceo? Da piccolo mi dicevi che da grande avresti avuto otto mogli. L’università di Porto Antico è pieno di belle ragazze. Io posso prepararti un po’...” Vedendomi turbato, la zia sorrise.

Rimasi per un po’ senza parole. Era successo quando avevo quattro anni dopo aver visto un film in cui il protagonista aveva sette mogli, così chiesi alla zia come fosse possibile. Allora la zia mi rispose che ciò era possibile perché si trattava di un uomo abile. Io da bambino, dissi ingenuamente che da grande sarei voluto essere più abile di quell’uomo, e quando la zia mi chiese in che modo sarei potuto diventare più abile di lui, io le risposi, sposando otto mogli.

Era solo una frase che avevo detto da bambino, io stesso me ne ero dimenticato, come potevo immaginare che la zia se ne ricordasse. Ma anche se avessi voluto avere così tante belle donne, avrei potuto?

“Tranquillo, all’università di Porto Antico sicuramente troverai quel che cerchi, e se così non dovesse essere, io conosco così tante belle ragazze, più o meno giovani. Posso aiutarti a cercare quelle che ti piacciono di più, oppure, sempre se ti piace una tale vecchia come me, potrei anche farti io da moglie.”

Rimasi ancora senza parole. Che zia era questa? Non dava tregua nemmeno a suo nipote, ma io avrei potuto resistere.

Ma pensando alle lunghe gambe coperte dalle calze di mia zia, al suo seno alto, e al suo viso delicato, non riuscivo a non pensare che se in futuro avessi potuto avere una moglie così bella non sarebbe stato niente male.

La porta del bagno si aprì improvvisamente, e di nuovo la zia apparve. Dopo il bagno, aveva indossato un pigiama nero trasparente. Ovviamente, se la zia fosse stata da sola a casa, non avrebbe indossato nulla sotto il pigiama. Era una tentazione era inarrestabile.

Oddio, rimanendo lì non avrei potuto garantire che nulla sarebbe accaduto.

In quel momento, la zia, ebbe un giramento di capo, incapace di reggersi in piedi, si voltò verso di me e cadde a terra.

Cavolo!

Scioccato, rapidamente allungai il braccio e l’afferrai, per non farla cadere a terra. Ma abbracciandola da dietro, le mie mani si incrociarono davanti, premendo sui suoi seni dritti. Sebbene il reggiseno ci separasse, quella morbida sensazione si diffuse in ogni mia cellula, facendo dilatare le mie vene ed aumentare la mia frequenza cardiaca di 120 battiti al minuto.

Fummo entrambi colti di sorpresa da questo improvviso contatto e un momento dopo avvertimmo subito un leggero imbarazzo.

Lasciandola andare velocemente, le chiesi: “Zia, stai bene?”

Mentre l’abbracciavo, la zia provò una sensazione intrigante e appagante, la cosa dura tra le sue gambe sapeva di sicuro cosa fosse.

“Non è niente, mi sono sentita improvvisamente debole.” Sospirò la zia. “Marco, sai fare i massaggi? La volta scorsa, quando mi faceva male la schiena e me la massaggiasti, mi sentì meglio. Oggi sono un po’ stanca, puoi farmi un massaggio?”

Io bevvi un sorso d’acqua e accettai senza esitazione, dicendo: “ Ok zia, siediti sul divano, ti massaggio la testa e le spalle.”

La zia rispose sorridendo: “Marco, per favore massaggiami tutto il corpo, in questi giorni sono molto stanca e non appena mi siedo tendo ad addormentarmi.”

Wow, un uomo e una donna che si massaggiano, era tutto così seducente.

Quella volta in cui l’avevo massaggiata, la sua migliore amica era accanto a lei e guardava, non avrei mai potuto osare allungare le mani. Ma questa volta eravamo solo noi due, l’atmosfera era abbastanza ambigua, sembrava l’ambiente perfetto perché accadesse qualcosa.

La zia non si curò che io fossi d’accordo o meno, ma aprì la porta della sua stanza e mi disse: “Entra.”

“Zia, non facciamo il massaggio qui fuori?” Quando sentì che mi invitava ad entrare, non riuscì più a controllare l’eccitazione.

“E’ più comodo fare il massaggio sul letto.” detto ciò, mi sorrise arrossendo un po’, e andò direttamente a sdraiarsi sul letto largo due metri.

Vedendola sdraiata a letto, in quel pigiama che le dava un aspetto estremamente seducente, mi imposi di ricompormi, feci rallentare il battito cardiaco e salì sul letto. Mi inginocchiai alla sua destra e cominciai a massaggiarle la testa.

Era stato il nonno ad insegnarmi a fare i massaggi. Massaggiare faceva infatti parte della medicina cinese, e grazie a lui ero diventato competente anche in merito ai flussi del corpo umano, sapevo bene come toccare il corpo umano.

Mia zia era distesa a letto. Dopo aver ottenuto il suo consenso mi sedetti sulla sua schiena, inginocchiandomi con entrambe le gambe ai lati del suo corpo come supporto, così da permetterle di sopportare il peso del mio corpo.

Sedevo sulla sua schiena morbida e sospirai per calmare il ritmo del mio cuore.

All’inizio ero un po’ imbarazzato, ma vedendo che la zia era indifferente, cominciai a massaggiarla.

Allungai le mani e cominciai a massaggiarle la testa usando quattro dita come supporto mentre le sfioravo delicatamente e con una pressione leggera le tempie con i pollici.

Poi premetti i punti di agopuntura dalla fronte alla nuca, mentre la zia distesa sul letto, si rilassava canticchiando comodamente ad occhi chiusi.

Il gentile scorrere delle mie dita tra i suoi capelli neri mi incantava. Le massaggiai la testa, poi le spalle, poi ancora la schiena. Anche se aveva il pigiama addosso, il tessuto di seta era sottile come le ali di una farfalla, la sua pelle liscia era completamente sotto il mio controllo. Che si trattasse di massaggiare, pressare con la mano o con le dita, era estremamente piacevole.

Non solo le donne trovano piacevole massaggiare altre donne dalla pelle morbida e dal bell’aspetto, ma anche gli uomini.

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