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Capitolo 3: Zia affascinante

L’asciugamano arrivava a stento alle cosce, così che le gambe snelle erano completamente davanti ai miei occhi...

Immaginavo che sotto l’asciugamano non indossasse niente, e questa sensazione di velata incertezza può stimolare l’immaginazione di un uomo più della pura nudità, ed è anche più eccitante.

Vedendola così, improvvisamente arrossì e il mio cuore palpitò, allo stesso tempo qualche altra parte del mio corpo reagì. Era ovvio che il mio cuore fosse così imprudente, d’altro canto ero ancora un giovane ragazzo malizioso senza esperienza, come avrei potuto resistere a tale tentazione?

Quando mia zia mia vide, sorrise, arrossì leggermente e le brillarono gli occhi. Non solo non era infastidita dal mio arrivo, anzi lo aspettava con ansia.

“Zia, io...”

“Entra. Non voglio che la gente mi veda così e pensi male.” Disse la zia interrompendomi e sorridendo, poi allungò la mano esile com e giada, e mi tirò in casa, chiudendo la porta dietro di me. Poi si chinò a versarmi dell’acqua.

Sebbene anche io fossi malizioso, tuttavia trovandomi davanti a mia zia, mi calmai. Ero venuto a Porto Antico per ringraziare mia zia di essersi presa cura di me, come potevo avere pensieri del genere verso di lei? Inoltre avrei dovuto fingere un po’ più di onestà, altrimenti sarei sceso troppo in basso.

La zia posò l’acqua sul tavolo, chinandosi in avanti, e io non osavo guardare il seducente spazio tra i due seni, che sembravano due palle di neve bianche all’interno dell’asciugamano.

“Sei diventato più alto!” Disse guardandomi la zia: “Quanto è stato lungo il viaggio?”

“Cinque ore.” Le risposi fissandola di sott’occhio.

E non riuscì a fare a meno di aggiungere: “Zia, sei cambiata così tanto.”

“In che modo sono cambiata?”

“Il tuo seno è cresciuto.”

La zia mi tirò le orecchie e mi disse arrabbiata: “ Svergognato, cosa dici?”

“Siediti, vado a finire di sistemarmi e poi ti saluto per bene.” Disse la zia, lasciandomi l’orecchio, poi mostrando quella schiena e lasciando quel profumo che avrebbero spinto una persona a commettere crimini, tornò in bagno.

Sentì il suono dell’acqua nel bagno, poi la zia riprese a parlare.

“ Marco, puoi prendermi un paio di mutandine in camera da letto?” gridò la zia dal bagno con fare un po’ timido.

“Cavolo!” Rimasi sorpreso: “Zia, non le hai prese tu prima di fare il bagno?”

“Se non fosse per la tua visita, non avrei bisogno di indossare vestiti in casa. Hahaha.” Disse la zia sorridendo.

Quando la zia disse che se non fossi arrivato io, non avrebbe indossato vestiti dopo il bagno, il mio cuore fu scosso nuovamente, e nella mia mente subito apparve lei che non indossava vestiti. Questo mi eccitò molto più dell’immagine di lei che si era chinata per versarmi l’acqua. Mi sentì molto eccitato.

Non sentendo alcun suono, la zia continuò: “Marco, allora? Se non mi aiuti a prenderle, dovrò uscire dal bagno nuda.”

Dannazione, uscire dal bagno nuda andava benissimo. L’eccitazione del mio cuore fu evidente nella reazione della parte bassa del mio corpo, non sapevo proprio cosa dire. Così non dissi nulla, o in realtà stavo solo aspettando che uscisse senza vestiti.

Non sentendo nulla, la zia non uscì davvero nuda, ma dal bagno continuò a dire: “Non vorrai che esco davvero nuda?! Sei un pervertito!”

Sebbene avessi dei pensieri maliziosi, tuttavia finsi di mantenere un aspetto molto serio.

“Zia, non preoccuparti, te le porto subito. Ma dove tieni le mutandine?” Posai le gambe a terra, mi alzai dal divano e chiesi.

“Nell’armadio, nella mia camera da letto.” Rispose lei.

Dopo una breve esitazione, andai verso la camera da letto, spinsi la porta delicatamente ed entrai. Fui inebriato da un profumo di orchidea e muschio, era l’odore di una donna matura, più bello di quello di una giovane ragazza. Non riuscì a resistere dal fare dei respiri profondi per inebriarmi con quel profumo.

Davanti a me vi era un letto largo due metri, e io pensai a mia zia che, nuda e sexy, vi dormiva sopra ogni notte. Poi chiusi gli occhi e di nuovo respirai il profumo di donna nella stanza.

Oddio, non era davvero facile fingere di essere un ragazzo per bene. Mi battei il petto, cercando di far calmare il battito cardiaco prima di mettermi a cercare le mutandine.

Quando aprì l’armadio, vidi davanti a me un vasto assortimento di biancheria intima: rosa, nera, di pizzo, reggicalze, corpetti, sexy...ve ne erano di tutti i tipi. Sembrava che la zia avesse davvero buon gusto. Che peccato che non vi fosse un uomo accanto a lei che potesse goderne.

“Le hai trovate?” chiese ancora la zia dal bagno.

“Trovate. Ma non so quali preferisci.” Le risposi io.

“Portami quelle che ti piacciono di più.” Disse lei.

Sospirai, poi scelsi maliziosamente un perizoma leopardato. Immaginando la zia indossarlo, il mimo cuore si riempì di eccitazione.

“Zia, ti lascio le mutandine fuori dalla porta.” Le dissi, stando in piedi davanti la porta del bagno.

Prima che potessi finire di parlare, la zia allungò la mano dall’interno del bagno e mi tolse le mutandine d alle mani.

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