Capitolo 1 - Alice
Quando salgo in macchina, guardo mia sorella, che ha le gambe sollevate fino al petto e la testa sepolta tra di loro.
Continua a piangere.
Sospiro mentre le accarezzo i capelli.
«Smettila di piangere, ti farà male la testa».
Accendo la radio e metto su il suo CD preferito, le sigle dei cartoni animati.
Che tortura, ma per lei questo e altro ancora.
«Dove andiamo Aly?»
La sua domanda mi fa sobbalzare.
Non so nemmeno io dove possiamo andare stasera, o forse ho una mezza idea, ma non posso piombare nel cuore della notte e senza avvisare Garret.
Scuoto un po’ la testa.
Il viaggio prosegue in silenzio, di tanto in tanto lancio uno sguardo a Emily, che guarda fuori dal finestrino.
Sono io che rompo il silenzio.
«Hai fame?»
Sussulta, si gira e sorride leggermente,
«Hamburger e patatine?»
«Tra dieci minuti ci fermeremo al Sonic Drive-In, faremo pipì e poi mangeremmo, va bene?»
Lei annuisce e basta.
Appena arriviamo a destinazione scendo dall’auto, le apro la portiera e la prendo in braccio.
«Dov’è il bagno?»
Chiedo sbuffando e mi guardo intorno finché mia sorella non mi prende il viso tra le mani.
«Lascia che te lo dica, sei davvero stupida! Il bagno è laggiù!»
Conclude la frase coprendosi la bocca con le mani e ridendo.
Sorrido, mi piace sentirla ridere.
«Sai che non si ride delle sorelle maggiori?»
Scherzo dandole un bacio sulla guancia.
Entriamo, ignorando gli sguardi curiosi che sembrano dire.
Non è troppo giovane per avere una figlia?
Dopo essere andate in bagno, ordino da mangiare.
Hamburger e patatine fritte per Emily e bastoncini di toast e sciroppo d’acero per me.
Mangiamo tranquillamente.
«Aly! Dolce?»
Mi chiede con gli occhi malconci da cucciolo e il labbro inferiore all’infuori.
Alzo lo sguardo al cielo, scuotendo la testa.
«Va bene, scelgo io?»
Scuote la testa.
«Torta al cioccolato! E dai!»
«E vada per la torta al cioccolato».
Dico rassegnata e la guardo battere le mani felicemente.
Dopo il dolce torniamo alla macchina.
Sono stanca di guidare di nuovo.
«Che ne dici se proviamo a dormire?»
Scuote la testa, la tengo tra le mie braccia.
«Cosa succede?»
«Ho paura… Il mostro non verrà qui, vero?»
«Non sa dove siamo… Sei al sicuro, sai cosa facciamo? Chiudiamo la macchina, ok?»
Dormo un’oretta, quando mi sveglio Emily dorme ancora, la copro con la mia felpa e poi riprendo a guidare verso Beverly Hills.
Parcheggio davanti alla villa di mio fratello, le luci sono accese, forse è a casa, lo spero davvero!
Guardo mia sorella, mi dispiace svegliarla, ma se non l’avessi fatto non avrei potuto prenderla in braccio.