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Capitolo 4 Un matrimonio senza nozze e cerimonia

Sebbene fosse una domanda, ma era fatta con un tono che non si poteva rifiutare.

Alisia annuì, guardandolo sembrava che avesse qualcosa da dirle.

Anche lei voleva parlare con lui.

Giosuè lanciò un'occhiata di avvertimento ad Alisia: "Sii prudente.”

Temeva che lei lo offendesse prima del matrimonio, guardando l'atteggiamento indifferente di Sebastiano, sembrava che non fosse soddisfatto di Alisia. Ma stringere il legame di parentela con la famiglia Bacci era un bene per la famiglia Canova, aiuterà anche gli affari dell’azienda. Non voleva di certo che Alisia rovinasse il matrimonio.

Alisia fece finta di non vederlo e uscì seguendo Ivan. Sapeva benissimo cosa stava pianificando Giosuè, ma cosa gli faceva credere che dopo il matrimonio con Sebastiano lei lo aiuterà? Solo perché era suo padre? Ma lui l’aveva mai considerata come figlia? Sapeva come aveva trascorso quegli otto anni?

I pensieri di Alisia fluttuarono quando all'improvviso la sua testa sbatté contro un “muro". Alzò subito la testa e vide quel viso impeccabile davanti ai suoi occhi che la stava guardando.

In effetti lui poteva alzarsi in piedi.

Ciò vuol dire che la sua ipotesi era corretta.

Sotto il suo sguardo Alisia si sentì innervosire, cercò di calmarsi, lo guardò e disse: "Hai fatto finta di essere disabile di proposito?"

Sebastiano socchiuse gli occhi. Il fatto di essere scoperto non gli piaceva, con un tono intimorente e baritonale disse: "Perché vuoi sposarmi anche se fossi un disabile? Cosa ti piace di me? Soldi? Vorresti diventare moglie di un ricco e potente?"

Alisia sentì solo freddezza sotto il suo sguardo, sembrava che una mano invisibile impugnasse il suo cuore, fece fatica persino a respirare ma cercò di comportarsi calma e rilassata: “L’accordo del matrimonio era stato fatto quando avevo due anni, vorrà dire che all’età di due anni desideravo già diventare la moglie di un ricco e potente? Che imploravo le nostre madri di fissare questo matrimonio?"

Poi fece una pausa, sembrava che si stesse calmando: “Quando avevo due anni, tu ne avevi già dieci, otto anni più di me, ti ho mai disprezzato perché sei vecchio?”

Sebastiano sogghignò. «Questa donna è intelligente, guarda com’è loquace!»

Era così eloquente!

Lui vecchio?

Un’aria di sfida.

Si guardarono incessantemente, dai loro sguardi volavano scintille ovunque e nessuno voleva arrendersi.

Le mani di Alisia si impugnarono, lei si sarebbe sposata solo per la promessa di Giosuè che avrebbe restituito la dote di sua madre. Non voleva diventare nemica di quest'uomo, addolcì il tono e ammorbidì il proprio atteggiamento: "Signore Sebastiano, so che non mi vuoi sposare, in realtà c’è una soluzione…"

Si fermò qualche secondo per guardarlo, ci fu un lieve cambiamento di espressione sul volto di Sebastiano e lei lo colse subito.

"Signore Sebastiano, facciamo un patto" disse Alisia. Non voleva nemmeno lei sposarsi ed entrare a far parte della famiglia Bacci. L’aveva accettato solo per tornare in Cina e riprendersi la sua roba e quella di sua madre.

"Ahah" Sebastiano ridacchiò leggermente, gli sembrava una cosa ridicola e assurda. Voleva fare un patto con lui?

Alisia ingoiò la saliva, sulla sua schiena apparve un sudore freddo dalla tensione. Sebastiano era molto alto. Per guardarlo doveva alzare la testa: "Lo so che fingi di essere disabile perché vuoi che sia la famiglia Canova a rompere per prima l’accordo del matrimonio. Io ho accettato questo matrimonio perché ho i miei motivi."

Ciò attirò l’attenzione di Sebastiano.

“Cosa vorresti?” Sebbene sia un patto ci dovranno essere delle condizioni.

"Un mese, un mese di matrimonio, poi divorzierò da te." Un mese era sufficiente, non appena avrà in mano la dote di sua madre, divorzierà da lui.

Sebastiano si accigliò: "Era questo il patto che volevi fare con me?"

"Sì, noi ci sposeremo, questo era la promessa e il volere delle nostre madri, per il loro rispetto non possiamo infrangerla, ma dopo il matrimonio ci potremo divorziare con la scusa di conflitti matrimoniali, in questo modo avremo adempiuto i nostri doveri senza rompere l’accordo. Così non passerai il resto della vita con una persona che non ami, non ci sarà nessun danno per te..."

A quel punto, il tono di Alisia diventò più calmo: "Penso che il Signore Sebastiano abbia già una persona di cui è innamorato ed è per questo che cerca di fare tutto il possibile per rovinare il matrimonio, giusto?”

Sebastiano si infastidì subito e con un tono arrabbiato disse: "Non l’avevo notato, sei piuttosto intelligente.”

Sì, voleva dare una possibilità a Desiree, ricordava ancora quella notte, lei era così giovane e tollerante nei suoi confronti, fu molto toccato.

Sebastiano la fissò guardando la sua faccia che sembrava apparentemente calma: “E tu, che vantaggio ti potrebbe portare questo mese di matrimonio?”

Sebastiano sapeva che lei non lo stava facendo solo per il suo bene.

Il cuore di Alisia si strinse, di certo non poteva dirgli che lo stava facendo per la dote di sua madre.

Ma se non gli dava un motivo credibile lui non le crederà.

"Mia madre dà molta importanza a questa promessa di matrimonio, la sua salute non è in buona condizione, per questo non voglio deluderla.” Cercò di evitare lo sguardo di Sebastiano quando parlava perché stava mentendo, sua madre non voleva affatto che lei si sposasse in quel modo.

Il tono di Sebastiano era inspiegabilmente inquietante e intimidatorio, come se potesse leggere i suoi pensieri: "Davvero?"

Alisia sentì come se ci fosse una spina sulla schiena, lo sguardo dell’uomo era talmente acuto e pungente che le sembrava potesse penetrare nel suo cuore. Non sapeva cosa fare e in quel momento il cellulare nella tasca di Sebastiano squillò.

Sebastiano le lanciò un'occhiata, tirò fuori il cellulare e vide il nome della chiamata, la sua espressione si addolcì, si voltò per rispondere al telefono ma poi ricordandosi di qualcosa si girò e disse: “Dato che sarà solo per un mese, non ci sarà bisogno di fare le nozze.”

Alisia non aveva altra scelta: “Okay."

Il 12 agosto, Ivan venne a prendere Alisia.

Niente cerimonia, niente nozze, solo un certificato di matrimonio.

Alisia era tranquilla, perché sapeva benissimo che questo era solo un patto di cui entrambi avevano bisogno.

Se non fosse per la promessa di matrimonio fatta dalle loro madri, loro probabilmente non si sarebbero nemmeno conosciuti.

Presto l'auto si fermò davanti a una villa.

Sotto la luce del sole, il magnifico edificio in pietra occupò una vasta area.

“Entra.” Ivan le fece il gesto di entrare. Non era né entusiasta né ingraziante con lei, la trattava con il giusto rispetto. Sapeva che il matrimonio tra lei e Sebastiano era solo per rispettare il loro patto. Non era la Signora della famiglia Bacci per davvero.

Anche se la casa era grande, dentro non c’erano tante persone, c’era solo una domestica, Ivan non fece molta presentazione, la portò dentro casa e poi andò via.

Alisia si sentì un po' a disagio.

"Questa è la residenza del Signore Sebastiano. Sono Azzurra Landi e mi prendo cura di lui." Azzurra la condusse nella stanza: "Se hai bisogno di qualcosa, dimmelo."

Un mese non era un lungo periodo, Alisia aveva già portato tutti gli oggetti di cui le serviva, sebbene non la volesse disturbare disse comunque: “Okay."

Azzurra aprì la porta e si voltò a guardarla, voleva dirle qualcosa ma alla fine sospirò: "Il signore potrebbe non tornare stasera. Oggi è il compleanno della Signorina Desiree."

Anche se non avevano organizzato le nozze, ma lei era comunque sua moglie legale. Oggi era il primo giorno del loro matrimonio, invece lui stava fuori con un’altra donna. Azzurra provava pietà nei confronti di Alisia. Si era appena sposata e veniva già trattata così freddamente da Sebastiano, in futuro non sarà ancora peggio?

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