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Capitolo 4: Il Segreto Svelato

L’odore del fumo era ancora sospeso nell'aria, impregnando ogni angolo della stanza buia. Cara si svegliò bruscamente, il cuore che le martellava nel petto. Le pareti di cemento fredde la facevano sentire intrappolata. Cercò di ricordare cosa fosse successo. L'ultima cosa che aveva visto erano le ombre che l'avevano circondata e poi… Dante.

"Dove sono?" mormorò, i suoi occhi vagando nella penombra.

Una figura alta e imponente si stagliò davanti a lei, il volto nascosto dal cappuccio. Dante, sempre enigmatico e pericolosamente affascinante.

"Sei al sicuro... per ora." La sua voce era un sussurro cupo, ma carico di potere.

Cara si irrigidì, il cuore che le martellava più forte. “Perché mi hai salvata?” domandò, cercando di mantenere il controllo, anche se sapeva di non poter abbassare la guardia.

“Perché sei troppo preziosa per morire così,” rispose Dante, avvicinandosi lentamente. “Ma ciò non significa che puoi continuare a ficcare il naso nei miei affari, Cara.”

Lei serrò i denti, il sangue che le ribolliva per l'arroganza con cui parlava. “E cosa dovrei fare allora? Lasciarti distruggere tutto senza oppormi?”

Il sorriso che Dante le rivolse era quasi crudele. “Non sai niente di me, delle mie ragioni. Tu giochi a fare l’eroina, ma non capisci davvero in che gioco sei entrata. Questo non è un romanzo, Cara. Qui, le scelte costano vite.”

Cara si alzò, sfidandolo con lo sguardo, anche se ogni parte di lei urlava per la tensione. “Forse, ma non sono così debole da fuggire. Se pensi di potermi intimidire, ti sbagli.”

Dante la osservò per un momento, i suoi occhi neri che sembravano leggere ogni più piccolo pensiero nascosto di lei. Poi scoppiò in una risata breve e tagliente. “Ah, la tua determinazione è ammirevole, davvero. Ma ti avverto, stai camminando su un filo sottilissimo. E quel filo si spezza facilmente.”

Cara non poté fare a meno di provare una fitta di confusione. L'uomo davanti a lei era una minaccia, non c'era dubbio. Ma perché aveva la sensazione che ci fosse dell’altro? Qualcosa di più profondo, più oscuro, che lui cercava di nascondere?

“Perché mi hai portata qui, Dante? Qual è il tuo vero gioco?” lo incalzò, cercando di andare al cuore della questione.

Lui le si avvicinò, il viso a pochi centimetri dal suo. La sua presenza era opprimente, quasi soffocante. “La domanda non è perché ti ho portata qui. La vera domanda è... perché continui a cercare risposte su di me e sulla mia famiglia, nonostante tutti gli avvertimenti?”

Cara lo fissò, sentendo la frustrazione crescere. “C’è qualcosa che non torna. Tuo padre... la mafia Valerio… non è solo una questione di potere. C’è di più, vero?”

Il volto di Dante si oscurò, il suo sguardo divenne freddo. “Non ti conviene continuare, Cara. Ci sono segreti che dovrebbero rimanere tali.”

“Segreti come quello che nascondi tu?” azzardò Cara, consapevole di star giocando con il fuoco. “Perché proteggi qualcuno che potrebbe distruggerti?”

Dante sembrò per un attimo esitare, ma poi scosse la testa. “Tu non capisci. Non è una questione di protezione. È una questione di sopravvivenza.”

Cara fece un passo indietro, incrociando le braccia sul petto. “Sopravvivenza? O è qualcosa di più? Cosa c’è che non mi stai dicendo, Dante?”

“Basta!” Dante esplose, la sua pazienza visibilmente al limite. “Non sai con chi stai giocando, Cara. Questo non è il tuo mondo. Io non sono l’uomo che pensi di conoscere.”

Cara lo guardò negli occhi, cercando di non vacillare sotto la pressione. “Forse no, ma questo non significa che non scoprirò la verità.”

Dante si voltò bruscamente, i suoi movimenti decisi e carichi di rabbia trattenuta. “La verità è una lama a doppio taglio. E tu non sei pronta per quello che troverai.”

Cara si ritrovò senza parole per un attimo, osservandolo mentre si allontanava verso la porta. Ma non era finita. Non poteva essere finita.

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Più tardi quella notte, Cara si mosse silenziosamente nel buio. Dante era sparito, probabilmente impegnato in uno dei suoi affari segreti. Sentì delle voci soffuse provenire da una stanza vicina e si avvicinò, trattenendo il respiro. Le parole che udì fecero gelare il suo sangue.

“C’è un traditore tra noi,” disse una voce maschile, dura e risoluta. “E dobbiamo eliminarlo prima che distrugga tutto.”

Cara sentì il cuore accelerare. Un traditore? Nella mafia Valerio? Questo poteva cambiare tutto.

“Non possiamo fare nulla fino a quando non abbiamo la prova,” rispose un’altra voce, più calma ma altrettanto inquietante. “Dobbiamo giocare d’astuzia, o sarà la nostra fine.”

Cara si sentì vacillare. Aveva trovato più di quanto si aspettasse. Ma ora cosa avrebbe fatto con queste informazioni?

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