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Capitolo 2: Ombre di Valerio

La pioggia batteva incessante contro le finestre della piccola stanza d'ufficio di Cara. Le luci della città riflettevano ombre lunghe e inquietanti sui muri, mentre la donna sedeva davanti alla scrivania, esaminando l'ennesima lettera anonima. Le mani le tremavano leggermente, un misto di rabbia e paura si intrecciava nel suo cuore. Non c'era un mittente, non c'era un volto da associare a quelle minacce. Solo parole crudeli, insidiose, che cercavano di spezzare la sua volontà.

"Non ti conviene continuare. La verità può costarti più di quanto tu creda," lesse sottovoce, mordendosi il labbro.

La voce di Cara era stanca, ma una scintilla di sfida brillava nei suoi occhi. "Credono di spaventarmi?" disse tra sé e sé, stringendo la lettera tra le dita. Si alzò di scatto dalla sedia, lanciando la carta sul tavolo con un gesto rabbioso. "Non mi fermeranno. Mai."

Le lettere anonime erano ormai diventate un'abitudine, ma quella notte era diversa. Qualcosa nell'aria era cambiato. Cara si sentiva osservata, come se ogni passo che faceva fosse monitorato da ombre nascoste dietro ogni angolo della sua vita.

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Il suono del campanello interruppe il suo flusso di pensieri. Si girò di scatto verso la porta. Chi poteva essere a quell'ora? Nessuno sapeva dove abitava, tranne poche persone fidate.

Aprì la porta lentamente, pronta a qualsiasi evenienza. Dall'altra parte, un uomo alto, elegante, con un sorriso affilato come un coltello. I suoi occhi brillavano di una calma pericolosa. Cara sentì un brivido percorrerle la schiena, ma mantenne il controllo.

"L'avvocato Voss, immagino." La voce dell'uomo era profonda, avvolgente come una notte senza stelle.

"E lei chi sarebbe?" domandò Cara, cercando di non mostrare il minimo segno di esitazione. Il suo tono era freddo, tagliente.

"Dante Valerio," rispose l'uomo, con una nonchalance che gelò l'aria attorno a loro. "Piacere di conoscerla."

Cara si irrigidì. Il nome. Il nome che aveva sentito sussurrare nelle strade, temuto nei corridoi degli affari loschi della città. Dante Valerio, l'erede dell'impero Valerio, uno degli uomini più pericolosi che avesse mai incontrato. Il cuore di Cara iniziò a battere più forte, ma non avrebbe mai permesso a quell'uomo di vedere la sua paura.

"Mi dica, signor Valerio," continuò lei, "cosa vuole da me?"

Valerio si avvicinò di qualche passo, lo sguardo intenso che non la lasciava un secondo. "Sono qui per offrirle una soluzione, avvocato."

Cara lo fissò, le sopracciglia leggermente aggrottate. "Una soluzione? E di cosa esattamente dovrei preoccuparmi?"

Dante fece un piccolo sorriso, una smorfia di divertimento che non arrivava agli occhi. "Di evitare di fare passi falsi. Lei è entrata in un territorio che non le appartiene, signorina Voss. Non tutti sono così... clementi come me."

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Cara si avvicinò a Valerio, rimanendo a pochi centimetri dal suo viso. Il cuore le batteva ancora forte, ma non avrebbe ceduto alla sua intimidazione.

"Quindi questa è una minaccia?" chiese Cara con voce ferma, gli occhi fissi nei suoi. "Vuole spaventarmi per farmi abbandonare il caso?"

"Non una minaccia, solo un avvertimento," disse Valerio, la sua voce bassa e calma. "Ci sono forze più grandi di te, avvocato. Forze che non puoi nemmeno immaginare."

Cara fece un passo indietro, valutando ogni parola dell'uomo. "Le forze che non posso immaginare non mi hanno mai fermato prima, signor Valerio. E non lo faranno ora."

Dante sollevò un sopracciglio, divertito dalla sfida nella sua voce. "Sei coraggiosa, Cara. Ma il coraggio ha sempre un prezzo. E quello che stai per pagare potrebbe essere troppo alto."

Cara non disse nulla. Le sue mani si strinsero a pugno lungo i fianchi, ma il suo sguardo non vacillò. Non avrebbe ceduto. Non poteva permettersi di mostrare debolezza.

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Dopo quell'incontro teso, Cara tornò nel suo ufficio. Sentiva ancora il gelo delle parole di Valerio addosso, ma non poteva fermarsi ora. Doveva andare fino in fondo.

Appena entrata, trovò una cartellina sulla sua scrivania. Non l'aveva lasciata lei, ne era sicura. Il suo cuore accelerò mentre la apriva con mani tremanti. Le prime pagine mostravano rapporti dettagliati, foto, nomi. Ma fu l'ultimo foglio che la colpì più di tutti.

"Dante Valerio: Erede dell'impero mafioso Valerio," lesse Cara, sentendo il sangue gelarsi nelle vene. "L'uomo che ho appena incontrato... è lui."

Si appoggiò contro la scrivania, il respiro corto. "Non ci posso credere... Ho appena parlato con l'uomo che ho giurato di sconfiggere."

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Cara sentiva il peso del mondo crollarle addosso. Eppure, una scintilla di rabbia si accese dentro di lei. "Non mi piegherò. Non importa chi sia. Non importa quanto sia pericoloso. Combatterò fino alla fine."

Con quel pensiero, chiuse il fascicolo, preparandosi per la tempesta che stava per arrivare.

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