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Capitolo 1: Tracce di Pericolo

"Cara, sei sicura di voler fare questo?" La voce di Alessio la raggiunse mentre usciva dall'edificio del tribunale. Il sole del tardo pomeriggio stava tramontando, lasciando lunghe ombre sull'asfalto, e Cara si fermò un attimo, respirando profondamente l'aria fresca. Le parole del collega risuonavano nelle sue orecchie, ma qualcosa di più profondo la tratteneva. C'era un'inquietudine, un presentimento che non riusciva a scrollarsi di dosso.

"Non è la prima volta che prendo un caso difficile," rispose lei, con il solito tono calmo, mentre i tacchi delle sue scarpe risuonavano sul pavimento di marmo. Ma dentro di sé, sapeva che c’era qualcosa di diverso questa volta. Il caso che aveva appena accettato non era come gli altri. C’era un’ombra, una sensazione che ogni passo che faceva l’avvicinava a un pericolo invisibile.

Mentre si allontanava dall’edificio, notò una figura all'angolo della strada. Si fermò per un attimo, osservandola con la coda dell'occhio. Solo una coincidenza, si disse, ma il cuore cominciò a battere più forte. Sentiva gli occhi addosso, come se fosse osservata, seguita.

"Stai bene?" Alessio l’aveva seguita fino all'uscita e la sua voce la riportò alla realtà.

"Sì, certo..." fece un sorriso forzato, mentre un brivido le percorse la schiena. "Devo solo... riposarmi un po'."

Quella sera, seduta nel suo appartamento, Cara sfogliava il fascicolo del nuovo caso. La storia era sempre la stessa: una famiglia distrutta da atti di violenza, una donna che cercava giustizia per la morte del marito. Mafia. Una parola che aleggiava nel dossier come un fantasma. Valerio. Un cognome che aveva sentito troppe volte nei corridoi del tribunale, sempre sussurrato, mai pronunciato ad alta voce. Si diceva che chiunque incrociasse i Valerio fosse condannato.

"Non sarà diverso dagli altri," si disse a bassa voce, cercando di convincersi. Ma dentro di sé, sentiva che stava entrando in un mondo più oscuro di quanto potesse immaginare.

Improvvisamente, il telefono squillò. Guardò il display: numero sconosciuto.

"Pronto?"

"Non dovresti andare avanti con questo caso, Voss." La voce dall'altro capo del filo era bassa, quasi un sibilo. "Stai giocando con fuoco, e finirai bruciata."

Cara rimase immobile, il sangue che le pulsava nelle tempie. "Chi sei? Cosa vuoi?"

"La tua vita non sarà mai più la stessa se continui. Lascia stare, o sarai tu la prossima vittima."

Non poteva ignorarlo. Ma chi poteva sapere? Chi le aveva telefonato? Le mani tremavano leggermente mentre riappoggiava il telefono. Non era il tipo da lasciarsi intimidire facilmente, ma qualcosa in quella voce la colpiva. C'era una minaccia sottile, una promessa di violenza nascosta dietro quelle parole.

Decise di non pensarci troppo e si immerse nel fascicolo. Ogni dettaglio parlava di vendetta, di un’ombra che si estendeva ben oltre quello che i documenti riportavano. Ogni pagina la spingeva più a fondo, ogni nuova rivelazione accendeva una scintilla di terrore. La famiglia Valerio era coinvolta, ne era sicura, anche se non c'erano prove concrete. E quella voce al telefono... chi poteva essere? Forse qualcuno che cercava di salvarla? O qualcun altro che voleva solo confonderla?

Mentre continuava a leggere, un nome comparve più volte: Dante Valerio. Il figlio del capofamiglia, il principe oscuro di una dinastia criminale. Nessuno lo aveva mai visto direttamente, ma tutti conoscevano il suo nome, il suo potere. Si diceva che Dante fosse il vero cervello dietro l’impero dei Valerio, più pericoloso e astuto di suo padre.

Cara sospirò, chiudendo il fascicolo. Sapeva che andare avanti avrebbe significato mettere in gioco non solo la sua carriera, ma la sua vita. Eppure, c’era qualcosa che la spingeva a continuare, come se una parte di lei cercasse proprio quel pericolo.

Era già passata mezzanotte quando il telefono squillò di nuovo. Questa volta, il suono la fece sobbalzare. Guardò il display, ma ancora una volta era un numero sconosciuto. Le mani sudate, il cuore che batteva all’impazzata.

"Pronto?"

"Non ascolti mai, vero? Hai ancora tempo per fermarti."

Quella voce. Fredda, tagliente come il ghiaccio. Cara rimase in silenzio, cercando di mantenere la calma, ma ogni fibra del suo corpo era tesa.

"Chi sei? Che cosa vuoi da me?"

"Se continui a cercare la verità, sarai tu a pagare il prezzo. Questa è la tua ultima occasione, Voss. Scegli con attenzione, perché il tempo sta per scadere." La linea si chiuse, lasciando Cara con il respiro corto, la testa che girava.

Si alzò dalla sedia, gettando un'occhiata fuori dalla finestra. Le strade erano deserte, ma sapeva che c'era qualcuno lì fuori, che la osservava, che aspettava il suo prossimo passo. Il gioco era appena iniziato, e lei era già in trappola.

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Cara si sentì immersa in un turbine di emozioni contrastanti: paura, rabbia, determinazione. Ma una cosa era certa: non si sarebbe tirata indietro.

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