

Capitolo 2
POV DI MANUEL
Avevo bisogno di rilassarmi.
Mi versi uno scotch e poi chiamai le ragazze con un fischio proprio come si fa con gli animali.
Entrambe si inginocchiarono ai miei piedi e le accarezzai la testa come due cani. Inarcai le labbra in un sorriso cinico e compiaciuto per la loro sottomissione; adoravo la sottomissione, ero un dominatore per natura.
“Brave, ragazze obbedienti” Mormorai con un ghigno.
Entrambe mi guardavano in attesa di un mio ordine.
“Natalie…qui” Le indicai il posto a fianco al mio.
“Piegati sulle ginocchia, mettiti a quattro…” Le ordinai e lei obedì come un cucciolo addestrato.
Rivolgendomi a Jennifer le feci cenno di avvicinarsi.
“Avvicinati tesoro…succhiamelo.”
Non le diedi neanche il tempo di aprire la bocca e glielo infilai dritto in gola.
Con un gemito soffocato la sua bocca calda e umida iniziò a lavorare subito il mio cazzo.
Lo succhiava e poi lo prendeva di nuovo profondo. Le presi i capelli in pugno e cominciai a premere forte nella sua bocca.
Non trattenni i grugniti mentre le sue labbra si stringevano attorno alla mia durezza.
Mentre una me lo succhiava, il culo dell’altra era alla mia portata.
Le diedi un forte colpo sul culo, lei emise un gemito e per il brusco impatto si spostó un po' in avanti. Oh no tesoro, hai appena fatto un grande errore.
Le accarezzai la zona colpita, il suo corpo si rilassò, così la colpii di nuovo ancora più forte da lasciar il segno della mia mano.
“Non azzardarti mai più a muoverti…altrimenti ti lego.” Avvertii.
Non riuscivo a vedere la sua espressione, ma potevo scommetere che stava tremando dalla paura. L’ultima volta che l’avevo legata, l’avevo scopata fino a farle perdere conoscenza. Con l’indice tastavo la sua pelle rossa appena colpita, poi scesi tra i suoi globi tondi e le accarezzai il buco del culo disegnando cerchi attorno ad esso.
Continuai a giocare con le dita finché con l’indice accarezzai la fessura bagnata della sua figa, le allargai le pieghe e gliene infilai due dentro.
Cominciai a scoparla con la mano finché divenne completamente fradicia.
Dio, mi sentivo in paradiso.
I miei grugniti si mescolarono ai loro mugolii, il suono che emettevano mi faceva arrapare da morire, mi sentivo praticamente un toro alla vista del rosso. Niente mi dava più piace che sentire le donne urlare e gemere.
La bella ragazza ai miei piedi era una puttana esperta, succhiava e leccava la mia asta come se fosse la cosa migliore che avesse mai assaggiato.
Non avrei mai potuto immaginare il sesso diversamente. Ma ci pensate, un uomo come me succhiato da una alle prime armi? Alla sola idea mi viene moscio.
Non so come a certi uomini possano piacere le vergini o quelle con poca esperienza, parliamoci onestamente, sono una rottura, devi insegnarle tutto, poi piagnucolano e la cosa peggiore dovevi andarci piano.
Non ero conosciuto per la mia pazienza, infatti sapevo solo scopare forte come un diavolo.
“Basta così…” Spinsi via Jennifer.
Mi alzai, andai verso un cassetto, presi un preservativo e me lo infilai.
“Resta così …” Dissi a Natalie.
Mi avvicinai a lei, la presi da dietro e strinsi forte i suoi fianchi tra le mani, emise un gemito di dolore ma lo ignorai.
Appoggiai la testa del mio cazzo alla sua entrata spalmando i suoi succhi su tutta la figa, quando fui soddisfatto entrai in un solo colpo e cominciai a scoparla.
La ragazza era così bagnata che il mio grosso cazzo le scivolò dentro come burro.
Spinsi forte fino in fondo, finché non la sentii urlare.
“Ahhh…è…è troppo…” Disse ansimando.
I suoi lamenti non facevano altro che eccitarmi ancora di più. Le tirai i capelli come le redini di un cavallo e lei inarcò la schiena all'indietro.
"Non lamentarti..." Sussurrai a dentri stretti.
Iniziai a spingere sempre più forte, volevo sentirla urlare. Il suo culo sbatteva contro il mio inguine mentre io la prendevo ripetutamente, la stavo cavalcando proprio con una delle mie belle cavalle.
Le lasciai andare i capelli, Natalie ritornò piegata sui gomiti e sulle ginocchia, Jennifer le si avvicinò e si mise di fronte a lei. Accarezzò la testa della sua amica, le spostò i capelli dal collo ed iniziò a tracciare il suo corpo con un dito.
Dalla spalla scese lentamente lungo la schiena fino al buco del suo culo.
Strinsi i fianchi di Natalie tra le mani allargando le natiche in modo che Jennifer potesse infilarle il suo dito dentro.
Jennifer si bagnò l’indice con la saliva e iniziò a penetrare la sua amica. Un dito dopo l’altro, le allargò il buco del culo preparandolo per me.
Queste due erano il duo perfetto, magnifiche.
I gemiti di Natalie erano forti e riempivano tutta la stanza, quanto mi eccitava il suono della sua voce.
Ero così arrapato che facevo fatica a trattenermi.
Mi tirai fuori e mi sedetti sul divano.
“Alzati e porta il tuo culo sul mio cazzo.” Le ordinai.
Lei si alzò, si mise a cavalcioni su di me dandomi le spalle, poi prese il mio cazzo in mano e se lo infilò dentro e il mio membro le entrò lentamente.
Mi sentivo in estasi. Gettai la testa indietro godendomi il culo della bella puttana.
Iniziò a muoversi su e giù e man mano che si stava abituando alle mie dimensioni aumentò il ritmo e sempre più veloce si spingeva verso di me.
Oh si, piccola prendilo così…Dio questo si che era sesso.
Le misi le mani sui fianchi e iniziai a muovere i miei fianchi incontrando la sue spinte. Cominciai a scoparla forte mentre la tenevo ferma su di me.
Le sua urla diventarono sempre più forti, e non sapevo se erano di dolore o di piacere, ma questo adesso non era un mio problema.
L’altra ragazza venne verso di noi inginocchiandosi davanti alle nostre gambe. Appoggiò la mani sulle ginocchia di Natalie e le divaricò le cosce mentre io continuavo a prenderla da dietro.
Accarezzando il suo interno coscia arrivò al suo nucleo dove iniziò a strofinarle il clitoride con un dito che poi sostituì con la lingua.
Continando a scopare il culo di Natalie, Jennifer le stava letteralmente divorando la figa.
La scena davanti ai miei occhi era stupenda.
Allungai una mano e presi una delle sue grosse tette in mano. I suoi seni si muovevano su e giù a ritmo con le mie spinte. Le strizzai un capezzolo facendola urlare ancora di più. La sua tetta era enorme e riempiva il mio palmo, mentre con l’altra mano la tenevo per la vita e spingevo sul mio cazzo.
Jennifer era proprio una troia, dalla figa della sua amica iniziò a leccarle il culo ed il mio cazzo che entrava ed usciva, poi sempre più giù a prendere le mie palle in bocca.
Ero in estasi, stavo per sborrare, non mi ci volle molto, poche spinte e venni.
Senza perdere tempo spinsi via la ragazza, mi alzai, e lanciai un’occhiata ad entrambe.
“Non muovetevi…non abbiamo ancora finito.”
Andai in bagno, tolsi il preservativo e mi ripulii, poi mi accesi una sigaretta e bevvi un scotch.
Mi sarebbero serviti non più di dieci, quindici minuti e poi avrei scopato anche l’altra.
Tornai al divano, le ragazze erano nude e giocavano con dei sexy toys.
Mi piaceva il gioco che avevano iniziato.
“Fatemi vedere come vi scopate il vostro giocattolo.” Dissi con un ghigno diabolico.
A guardarle mi venne subito duro, ero pronto per il secondo giro.
Le ragazze presero un dildo a due teste e andarono verso il letto.
Jessica si distese sulla schiena e divaricò le gambe, Natalie le leccò la figa poi sputò sul giocattolo e glielo infilò dentro, poi anche lei stendendosi sulla schiena si mise di fronte alla sua amica aprendo le gambe.
Si avvicinò, prese l’altra estremità e se lo infilò nella figa.
Entrambe iniziarono a muoversi succhiando quel grosso giocattolo nelle loro fighe.
Godevano come due gatte in calore e gemevano forte.
Si scopavano a vicenda, si strofinavano il clitoride e si pizzicavano i capezzoli.
Ero diventato più duro di prima, sapevo che si stavano divertendo, ma adesso toccava a me. Mi infilai un altro preservativo avvicinandomi al letto.
Appena mi videro si fermarono, le guardai tra le gambe e tirai fuori il dildo dalle lore fighe, poi mi girai verso Jennifer e prendendola per la caviglia la tirai a me al bordo del letto.
Lei era distesa sulla schiena mentre io ero in piedi. Le gambe le pendevano fuori dal materasso, la divaricai e glielo misi dentro in un colpo.
Al duro impatto iniziò subito a gemere.
Era calda e bagnata, la presi per i fianchi e cominciai a scoparla come un diavolo.
Natalie ci guardava e continuava a masturbarsi col dildo, così le feci cenno di venire verso di noi.
“Mangiale la figa…” Ordinai a Jennifer e Natalie si avvicinò.
“Porta il tuo giocattolo piccola” Le dissi.
Mentre mi sbattevo forte la ragazza sotto di me, Natalie si mise a cavalcioni sul viso di Jennifer mettendole la figa in bocca dandomi le spalle.
Avevo l’intera visuale del bel culo di Natalie e della sua figa.
Presi il dildo e glielo infilai nella figa, lei lo prese dalle mie mani e iniziò a masturbarsi. Mi leccai due dita e gliele infilai nel suo bel culo.
Se questo non era il paradiso allora non sapevo cosa fosse.
Entrambe gemevano e si contorcevano dal piacere.
Non sapevo cos'era era il semplice sesso e non sapevo come fosse possibile per un uomo avere una sola donna e per sempre.
Mi muovevo forte dentro e fuori, Jessica mugolava ad ogni mia spinta. Sentii le pareti della sua figa stringersi attorno al mio cazzo, le strizzai i capezzoli ed emise un forte gemito nonostante avesse la figa della sua amica in bocca.
Respirava pesantemente ed ansimava forte, stava per venire.
Oh si, puttanella, vieni per me... adoravo osservare come le donne si frantumavano sotto l’effetto di un orgasmo. Vederle sborrare mi eccitava, fissare i loro corpi mentre il liquido caldo del loro rilascio bagnava tutto quello con il quale entrava in contatto era estremamente soddisfacente.
Adoravo vedere quello che potevo fare ai loro corpi e come potevo gestire il loro piacere.
Tirai le mie dita dal culo di Natalie e mi occupai di quella sotto di me.
Jennifer era sull’orlo del suo orgasmo, sentivo gli spasmi della sua figa e come si stringeva attorno a me. Con un dito le strofinai il clitoride, lei spinse i suoi fianchi verso di me, e non ci volle molto che venne.
I suoi succhi venero fuori coprendo tutta la mia lunghezza.
Respirava forte e urlava mentre io continuavo a scoparla e lei cavalcata il suo orgasmo.
Era calda e scivolosa, e la scopai ancora per un po’ e poi uscii da lei.
Mi allontanai e chiamai Natalie che era ancora a cavalcioni sulla bocca della sua amica.
“Vieni qui… sulle ginocchia e sui palmi.”
Si alzo e si tolse il giocattolo che aveva tra le gambe.
“Portalo qui…” Le dissi mentre inarcavo un sorriso.
La presi da dietro, le infilai il giocattolo nella figa e la penetrai sbattendoglielo di nuovo nel culo.
Aveva il culo più bello di tutte le mie ragazze, era sempre pronta e ben allargata, non le serviva né lubrificante e né niente, si meritava una bella medaglia d’oro solo per questo.
Per quanto forte la scopassi alla fine non si lamentava mai più del dovuto.
Continuai a fotterla forte finché anche lei venne. Non mi ci vuole molto che anche io mi liberai e crollai stanco.
Dio, questa si che era vita.

