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CAPITOLO 3

ASHLEY'S POV

Ho cercato di osservarlo il più possibile mentre si allontana.

Oggi si è vestito come al solito, giacchetta di pelle nera jeans blu elasticizzati, occhiali da sole con lenti blu scarpe da ginnastica e il suo inseparabile foulard rosso, glielo avevo regalato per il successo del suo primo incarico di classe S, da quel giorno lo ha sempre portato in ogni occasione importante. Mi ritornano alla mente le immagini di ieri sera, io e lui che sfogliavamo gli album dei ricordi di quando eravamo bambini ma c'è qualcosa che non mi torna, se lui è così fiducioso nella missione, perché lasciarmi un codice criptato, perché non me ne ha parlato ieri, con tutto il tempo che abbiamo avuto? Che forse ci sia qualcosa sotto?

«Ash cosa fai ancora lì? Eric é partito già da un minuto, non hai nulla di meglio da fare che fissare il vuoto ?» Girandomi noto che i miei fratelli sono già tutti andati via escludendo mia madre che non è proprio venuta perché ha detto di dover completare un incarico. Quindi al momento in questo luogo ci siamo solo Io e papà, mi riprendo velocemente dal momento perso a pensare,

«nulla, non preoccuparti, ora vado», mi giro pronta a defilarmi.

«Senti, so che sei in ansia per Eric e anche io lo sono, ma non devi, Eric è uno dei migliori, andrà tutto bene....vuoi occuparti con me del suo monitoraggio ? Prima di andare via ha acconsentito di indossare una collana dotata di una piccola ricetrasmittente inventata da da Jace.»

È molto strano che mio padre sia così apprensivo con me. Lui, come mia madre, è dell'idea che per essere forti non bisogna dare segni di cedimento, e la preoccupazione è uno di quelli, oltre tutto mi ha anche stupito perché per qual poco che so della sua infanzia (molto poco) lui per primo, non ha avuto due genitori affettuosi e presenti, poiché è scappato di casa quando era molto giovane e loro sono stati uccisi quando mio padre era un adolescente. Non ha mai sentito la necessità né di ricevere né dare conforto.

Ne sono felice e colpita allo stesso tempo, come può donare affetto una persona che non ne ha mai veramente ricevuto? Questa è una delle cose che penso gli abbia insegnato la mamma. Si amano moltissimo, lui è cambiato per lei e lei per lui, penso che accettarsi sia stato il loro atto d'amore più grande l'uno nei confronti dell'altro. *Oppure si sente in colpa per qualcosa* . Per quanto crudele mi sembra è più verosimile, il mio demone come al solito è più pragmatico di me.

«Ok , va bene ma prima devo andare in città a ritirare dei documenti per la mamma.»

«Non importa, manderò Sahara al posto tuo vieni che ti mostro come funziona.»

------------ 2 settimane dopo ---------------------

Come ogni mattina mi alzo mi lavo mi vesto e mi preparo per gli allenamenti mattutini. Sveglio Margot, le preparo la carne prendo il mio telefono metto le cuffie e cominciò con l'intento di allenarmi ma finisco con il camminare. Alla fine mi arrendo e mi siedo su un tronco a godermi la musica.

Per monitorare mio fratello abbiamo comprato un computer di nuova generazione modificato da mio fratello per renderlo utile allo scopo. Il meccanismo è stato particolarmente complicato da realizzare, ma di fatto, lo abbiamo reso molto intuitivo dal punto di vista dell'utilizzo. Infatti bisogna solo attivare il programma, schiacciare localizza e si attiverà il gps della collana: inutile dire che è indistruttibile.

Meg che stava accucciata sopra i miei piedi si alza e si siede di fronte a me. Questo è il suo modo di dirmi che vuole tornare indietro. Quando sono a metà percorso il mio telefono squilla.

«Pronto Ash , puoi venire un attimo ho un problema con il computer non riesco a farlo funzionare»

« Si arrivo», mi dirigono nella tenuta, allo studio di Edward apro il computer faccio la scansione dei virus. Controllo se l'antivirus è funzionante cancello dei file inutili, aggiorno i programmi del pc e cancello gli altri programmi che non servono più e dopo trentacinque minuti mi sembra che tutto funzioni a perfezione. Non ho trovato nulla di anomalo, che strano.

«Ed il tuo computer sembra in ordine, cosa non riesci a fare ?» all'improvviso sento il nervosismo nella sua voce.

«Ma quale computer stai controllando ?! Io sono nel sotterraneo con Jace non è quello il computer che non funziona !»

Ciò fa aumentare la mia preoccupazione. Scendo velocemente e in pochi minuti sono là. Vedo mio fratello che armeggia spazientito il computer, appena entro entrambi mi guardino sperduti:

«Cosa è successo qui perché mi avete chiamato e perché mi guardate così come se non ci fosse un domani?»

«Papà ha versato il caffè sulla tastiera del pc e si è spento così mi ha chiamato, io sono arrivato e dopo aver controllato la situazione gli ho detto che avevo anche modificato il computer per renderlo resistente ai liquidi e alle cadute, quindi in teoria dovrebbe funzionare perfettamente...e...»

«E...Quindi? Perché mi avete chiamato se qui il computer si accende ?»

«Perché in pratica tutto sembra funzionare ma il gps sembra morto, credo che il contatto in il caffè abbia compromesso il computer e di conseguenza il collegamento con il gps , perciò ....pensavamo che tu potessi fare qualcosa ?» Improvvisamente mi rilasso e sospiro.

«Si , se si tratta di questo», prendo una chiavetta USB con 164 GB. Copio tutti i dati del programma salvati sul nuovo nuovo pc e li copio sulla chiavetta.

Mentre aspetto che copi il tutto vado a casa mia a prendere il mio pc, lo porto nel sotterraneo, aspetto gli ultimi 10 minuti di caricamento e poi scarico il contenuto nel mio computer. Ora deve solo caricarsi e aprire il programma,tra una cosa e l'altra si fa ora di pranzo. Mancano ancora 30 minuti alla fine, intanto finisco di cucinare e mangiamo tutti insieme. Dopo pranzo andiamo a ricontrollare e il programma si attiva. Inseriamo tutti i necessari codici e le indicazioni di configurazione , ma dopo il caricamento non accade apparentemente nulla , dopo un po appare una scritta sul computer, "IGNOTO ".

«Che vuol dire ? E ferito ? È morto ? Che vuol dire ?» chiedo a mio fratello che ha creato il programma.

Lui mi scambia uno sguardo preoccupato, «significa che abbiamo perso il contatto con lui e che non si può ripristinare.»

«Ha perso la collana ? Gliel'hanno rubata ?» comincio ad ipotizzare, sento i pensieri vorticarmi nella testa.

«No, altrimenti direbbe che la collana è stata scollegata e mostrerebbe un codice d'errore» controbatte mio fratello;

«Quindi non era il computer a essere rotto, nostro fratello sparito! È impossibile !» Sto urlando senza rendermene conto, mio padre è bloccato. Mio fratello mi guarda e cerca di chiamarmi per farmi calmare, ma sono furiosa.

«Lo sapevo che non era una buona idea questa missione, me lo sentivo!» sbotto all'improvviso e vado via correndo come un fulmine un'altra volta, consapevole che stavolta nessuno verrà a consolarmi. Entro in camera mia, scrivo una lettera in cui dico di essere partita a cercare mio fratello e nient'altro, non ho tempo per perdermi in chiacchiere, metto il foglietto sulla scrivania e mi preparo con la tenuta da mercenaria non ho intenzione di avvertire nessuno, non se lo meritano.

Prima di andare via mi ricordo del messaggio criptato e decido di decodificarlo: il messaggio era semplice e chiaro: «cerca.la.via.dell'alba.» Cosa intendeva dire? Sapeva già che qualcosa sarebbe andato storto? Non ho tempo per perdermi pensare.

«Meg andiamo!»

Prima di andare via saluto Velca, e lascio un messaggio al portiere. Tornerò con mio fratello vivo costi quel che costi. Non ho una valigia ma solo una borsa piena di oggetti di prima necessità e un cappotto caldo per ripararmi dai sbalzi di temperatura. Sono ormai cinque giorni che ho lasciato la tenuta, ci sono due stati prima dello stato delle "four season" in tutto per arrivarci ci si impiega circa una settimana. Da casa mia ho portato con me abbastanza soldi per fermarmi a dormire per 3 notti in qualche locanda e per comprare il rifornimento ma non troppi, altrimenti potrei diventare preda dei briganti o peggio di altri mercenari che mi farebbero perdere solo tempo che non ho, non voglio niente che mi ostacoli e niente che rallenti il mio viaggio. Spero di arrivare lì il prima possibile, mi mancano solo 2 giorni di viaaggio. Nel frattempo raccolgo più informazioni possibili sul territorio verso il quale mi sto dirigendo.

Fino ad ora ho scoperto notizie poco incoraggianti partendo dal fatto che è una terra molto fredda, cosa non vantaggiosa per me che padroneggio gli elementi del fuoco, del fulmine e sono molto freddolosa. È un territorio desolato popolato solo da creature sanguinarie che per sopravvivere o si uccidono tra loro o uccidono gli uomini /donne che vi si avventurano, non c'è un limite di scompenso termico e non si può dormire perché altrimenti si rischia di morire o di ipotermia o di disidratazione.

L'unico villaggio che c'era è stato da poco sterminato da Cacciatori della Black list e gli abitanti che si sono salvati dallo sterminio vivono come eremiti e naturalmente dopo l'accaduto sono poco ospitali.

Tutte queste voci secondo come mi hanno detto sono state raccolte dai pochi Cercatori sopravvissuti e poi trasmesse, ma raccontandomi i fatti, hanno aggiunto che non ne possono accertarne la veridicità, per questo secondo loro non dovrei fare troppo affidamento su queste informazioni perché come potrebbero essere tutte vere al contrario invece potrebbero essere tutte completamente false. È in questi momenti che rimpiango di non aver mai ascoltato Eric davvero quando parlava dei suoi viaggi, magari ora mi sarei trovata avvantaggiata. Ma ormai quel che è fatto è fatto.

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I due giorni sono passati velocemente e per non farmi false illusioni, almeno per questi ultimi giorni di viaggio non ho chiesto altre possibili informazioni infondate:

"d'ora in poi mi affiderò solo alle mie constatazioni."

È esattamente questo che mi ripeto nella mente mentre osservo l'entrata dello stato della Terra delle quattro epoche. Quello che vedo mi stupisce molto, si può vedere chiaramente una linea immaginaria che separa il luogo dove mi trovo io, in cui la temperatura è mite e sembra autunno da oltre l'arco d'entrata in cui c'è un manto di neve soffice. Appena ho superato il "confine" un vento gelido mi investe e la temperatura è scende drasticamente, sento tutti i muscoli contrarsi per il freddo. I miei piedi sprofondano in quello che sembrava un leggero strato di neve, *cominciamo alla grande insomma.* Decido di concentrare l'energia vitale sui piedi per essere più leggera e non sprofondare, Margot invece sembra molto divertita. In fondo è da molto tempo che non vede così tanta neve. Riesco chiaramente a distinguere i passi di molti animali, e ho l'impressione che mi seguano a lontananza: che siano addestrati ? Che aspettino che abbassi la guardia per attaccarmi e uccidermi? *O semplicemente hanno paura degli umani come tutti gli stupidi comuni animali del bosco e quindi si tengono a distanza. Guarda quel cerbiatto sembra proprio Bambi non so a te, ma a me sembra molto commestibile.* Non sembra emanare un'aura minacciosa in effetti. Eppure nella foresta ci sono davvero animali capaci di usare l'energia vitale: si notano impronte di larga taglia ma che lasciano una traccia profonda pochi centimetri. Questo posto è veramente una foresta inusuale e una parte di me vorrebbe che ci fosse una via più sicura o più veloce, pensieri futili ormai, è meglio che mi muova prima che faccia buio.

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