Capitolo 7: ti presento i miei
Quando ho avuto la mia prima volta, l'esperienza non mi ha particolarmente entusiasmata e per questo non mi sono mai approcciata positivamente ai rapporti successivi.
Forse non ero pronta, ma a me piace pensare che non mi stavo concedendo alla persona giusta, anzi, credo fermamente che la differenza la facciano i sentimenti.
Con David è tutto diverso e non riesco a resistere alla sua vicinanza.
Basta un suo tocco a farmi sciogliere e capitolare e questo sta andando a mio sfavore, poiché ha imparato subito a usare il sesso come distrazione dalle cose serie.
《Dai David! Abbiamo un discorso in sospeso noi!》dico mentre continua a mordicchiarmi la spalla.
La doccia è stata molto acrobatica, non riuscivamo a smettere di stare avvinghiati.
Di malavoglia siamo riusciti ad asciugarci alla meglio e finire immediatamente a letto.
Ho il sospetto che David non voglia parlarmi del suo incontro con il signor Burty, visto che non ha smentito e nemmeno confermato le parole di Michelle.
《Dolcezza rilassati un pò》dice stendendosi accanto a me《ne parleremo solo dopo aver cenato》sentenzia scatenando il mio dissenso.
《Sono sicuro che non hai mangiato nulla oggi e hai bisogno di energia per prestare attenzione.》
《Visto che la metti così, inizio lo sciopero della fame. Non mangerò fin quando non mi spiegherai un pò di cose》passo al contrattacco.
《Ma in fondo non ti fa male un pò di digiuno, vedo che hai qualche chiletto di troppo》dice pizzicandomi sui fianchi.
Mi alzo dal letto indignata, vuole fare il gioco duro? E così sia.
《Cafone!》dico offesa.
Cerco i miei vestiti nel bagno, li indossero anche se sporchi e sudati, ma non li trovo, quando li ha fatti sparire?
Prendo una maglietta di David dal suo armadio e la indosso facendola scendere fino alle gambe.
《Cosa stai facendo?》chiede David tenendosi sugli avambracci.
《Vado a smaltire i miei chili di troppo con qualcun altro》sentenzio nervosa.
Lo sento sbuffare e vedo dal riflesso dello specchio che si lascia cadere nuovamente sul materasso.
Si porta un braccio sulla fronte come se fosse rassegnato e con l'altra mano batte sul posto che stavo occupando per invitarmi a tornare accanto a lui.
《Parlerai?》chiedo severamente.
《Certo che sei testarda eh! Te ne approfitti che siamo in confidenza, non potrei parlarti di questa storia, sono cose che interessano soltanto il mio lavoro, ti avevo detto che sono obbligato al segreto professionale.》
《Smettila di usare questa falsa etica come scusante, se cosi fosse non avresti potuto fare neanche ciò che hai fatto nella doccia con me. Sono pur sempre una tua cliente》dico seguendo le sue teorie.
《Di un pò, non è che per caso vorresti rubarmi il mestiere? 》
《Sei fortunato che non ho fatto gli studi giusti. Ora o la smetti di deviare il discorso oppure me ne vado, non sto scherzando》lo ammonisco.
《Ok vostro onore.》
Mi siedo sul letto con le gambe incrociate e attendo il verdetto del mio avvocato.
《È vero, sono andato dal signor Burty》ammette provocandomi una fitta nello stomaco. Spero che Michelle non abbia ragione.
《Ho cercato di convincerlo a ritirare la denuncia contro di te ma lui non ha accettato, anzi, ha cercato di corrompermi!Purtroppo gli è andata male perché ovviamente non ho accettato e gli ho elencato a cosa andrà incontro.》
Tralasciando le tirannia risapita del mio ex capo, il ragionamento di David sembra così realistico e semplice.
《Adesso sta a lui decidere. E giusto per chiarire una cosa, non ti ho mentito》continua spiegando 《Ho dovuto incontrare un altro cliente prima del signor Burty, poi tornando, siccome ero di strada, ho pensato di tentare una strada più pacifica per chiudere la storia della rapina senza stress!》
Spero di non essere una sciocca, perché mi sembra sensata ogni parola.
《La tua amica dovrebbe riflettere prima di spifferare certe cazzate》dice nervoso.
《Non capisco cosa le sia preso》ammetto.
《Ma quindi è tutto qui? Non hai altro da dire?》insisto ancora.
《Dolcezza che cosa vuoi che ti dica? Sei stata assunta nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Ti basta sapere questo ora, non posso rischiare che ti sfugga qualcosa》 dice carezzandomi dolcemente una guancia 《ti prometto che finita la causa, ti spiegherò tutto, va bene? 》
Annuisco speranzosa, finche l'ansia non mi piazza un magone in gola.
《 E quando finirà tutto? 》chiedo spaventata.
《Credo per la primavera》risponde.
《Quindi fino ad allora niente nozze?》chiedo con fare provocatorio.
Dall'espressione di David, capisco che è un dettaglio che non aveva considerato.
《No dolcezza! Finirà tra qualche settimana!》dice alzandosi in piedi per vestirsi.
《Ci hai provato a prendere tempo, ma io ho molti più agganci di quanti ne pensi. E ti dirò che ora mi hai fatto venire una bella idea in mente. Vieni qui e fatti premiare》
Mi afferra per un braccio e mi fa alzare verso di lui e inizia a baciarmi con passione.
È incredibile quanto mi piaccia sentire il suo calore, il suo profumo, la sua presenza nella mia vita.
Dalla piega che avevano preso quei baci, credevo che ci sarebbe stato un altro amplesso acrobatico, ma per mio sommo dispiacere, David si sposta da me frustrato.
Lo guardo con aria interrogativa, a quanto pare anche il suo corpo aveva altre intenzioni, proprio come me. 《Non guardarmi ho bisogno di mangiare anche io. Vestiti che andiamo a cena fuori》dice tenendosi lo stomaco.
《E come dovrei vestirmi? Sono venuta qui in tuta, sporca e sudata!
《Oh, già è vero! Allora vado prima a comprarti qualcosa da indossare》dice sbrigativo.
《Non potremmo passare da me prima? Posso prepararmi lì no? oppure restiamo qui, proverò a cucinarti io qualcosa, giuro che non ti avveleno》propongo con poca convinzione.
《No, avrò tempo di assaggiare i tuoi piatti. Questa sera voglio uscire con te come coppia, viverti al si fuori delle mura domestiche.》
Ecco, questo è ciò che vorrebbe sentirsi dire ogni donna, ma perché più si comporta così e più mi sento diffidente?
Credo che una psicologa mi direbbe che non ho abbastanza fiducia in me stessa, il che probabilmente è vero, ma questa è una situazione troppo assurda.
Ho sempre paura di essere felice, le cose belle nascondono sempre qualcosa di negativo, l'ho scoperto con fatti realmente accaduti.
《Credimi, non so cosa darei per sapere cosa ti affligge in questo momento》dice David allacciando le sue scarpe.
《Ho solo paura di scoprire che tutto questo sia soltanto un bel sogno》
《Vuoi farti pizzicare?》dice sfottendo.
《Sei molto simpatico! Ti avviso che se dovessi farmi soffrire, assumerò qualcuno per fartela pagare》
《Mi sembra più che giusto!》mi rassicura David, che sbruffone come al solito non si scompone minimamente.
Mentre lui esce per seguire il suo programma, decido di fare un'altra doccia e lo sento rientrare non appena finisco di aaciugare i capelli.
《 Non sapevo decidermi e ho preso ciò che mi piaceva di più. Ora sta a te scegliere》dice porgendo una busta《vado di la, altrimenti rischio di saltarti addosso》dice e di fretta e furia mi lascia sola in camera.
Ma non mi da neanche il tempo di guardare cos'ha comprato che rientra e si siede sul letto.
《Ho cambiato idea, hai problemi a riguardo? 》domanda accigliato.
《Stai facendo tutto tu!》
A dire il vero mi sento un pò in imbarazzo, ma non ho nulla che lui non abbia già visto, quindi credo sia stupido vergognarsi.
Scruto nelle buste e noto che sembrano tutti abiti costosi; uno spreco per una persona come me abituata ad abiti da quattro soldi.
Controllo i cartellini, ma i prezzi sono stati tolti in precedenza.
《Spero di aver azzeccato la taglia》dice distraendomi.
《Non sarà stato facile individuare la taglia visto il mio sovrappeso》dico punzecchiandolo.
Beccati questa!
《Ma smettila, lo sai che stavo scherzando. Ti ho già detto che ti trovo perfetta!》
《Mh.. sarà. Ti consiglio di stare attento a come parli in futuro. Una battuttaccia del genere potrebbe farti guadagnare una notte sul divano》continuo a prendermi gioco di lui.
《Credici tu...》
《Non mettermi alla prova》
《Neanche tu dolcezza, neanche tu!》
Dopo aver visto un abito in una busta, jeans,gonna, camicia e magliette in un'altra, vedo finalmente che ha provveduto a comprare anche dell'intimo.
Ci sono diversi completini ma tutti sembrano ideati per stare poco addosso.
Questa è tutta lingerie pregiata e sexy, non credo che avrei acquistato nulla del genere io.
Indosso un perizoma nero con un reggiseno a balconcino in grado di mettere in risalto la mia misera taglia di seno.
《Mi sto autoflagellando》dice osservando ogni mia movenza senza osare sfiorarmi.
《Addirittura? Pensa quando avrò bisogno di aiuto per toglierlo》dico provocandolo.
《Tu mi hai stregato, dovrei arrestarti e rinchiuderti in progione, per ciò che mi fai!》
《Ma non puoi, sei soltanto un avvocato》dico sminuendo i suoi fantasiosi piani.
《Giusto! È un vero peccato!》aggiunge alzandosi dal letto.
Essendo vestito in modo casual, con un jeans grigio e un maglioncino color crema, ritengo opportuno optare per qualcosa di semplice.
Per quanto io ne sappia, potremmo anche andare in un Mcdonald's a cena, non credo quindi che sia il caso di mettere un abitino elegante, oltretutto muoio di freddo.
Mi vesto con un jeans blu e un maglioncino azzurro.
《Ah, ti ho preso anche delle scarpe!》dice portandomi delle scatole.
《Non era necessario, potevo indossare le scarpe che avevo prima!》
David alza gli occhi al cielo e sbuffa《dai sbrigati!》
Guardo negli scatoli e trovo un paio di stivaletti beige e delle décolleté nere in velluto.
《Perché hai preso tutte queste cose?》chiedo perplessa, mi sembrano eccessive per una serata.
《 Mi piacevano ti ho detto, avrai occasione di indossarli》
《Mh..》certe volte è cosi evasivo nel rispondere.
Alla fine opto per gli stivaletti e per fortuna mi calzano a pennello.
《Forse i colori fanno un pò a cazzotti tra loro》dico guardandomi allo specchio.
《 Tranquilla, stai benissimo》dice distrattamente.
《Se lo dici tu》
Andiamo all'ingresso e noto un cappottino beige sull' appendiabiti.
David lo prende e me lo porge in modo da lasciarmelo indossare.
《Diamine, l'etichetta!》 in una mossa repentina, la strappa dal cappotto e la getta via verso un cestino.
《Perché l'hai buttata? Dovrò risarcirti per tutti questi acquisti》obietto.
《Neanche per sogno》
《Ma..》provo a dissentire.
《Shh.. non mi sono costati nulla. Tu non avresti fatto lo stesso per me in altre circostanze? 》
《Ma certo, ma tu mi hai riempito quasi una parte del tuo armadio!》
《Hai detto bene, una parte. Presto sarà tutto pieno. Questo spazio è anche tuo.》
《Grazie David》lo ringrazio anche con un bacio e usciamo.
Giunti in macchina chiedo la destinazione della serata ,ma non mi viene svelata.
Mentre chiacchieriamo continuando a punzecchiarci, a un certo punto sento squillare un telefono, ma non è il mio.
David lo sfila dalla tasca e risponde.
《Pronto?》
Non so con chi stia parlando, non ne ho la minima idea.
《 Stiamo arrivando, mi raccomando. No. Ho detto di no. Bene. Ciao!》parla duramente.
《 Chi era?》chiedo curiosa.
《Mio padre!》risponde posando il cellulare.
Suo padre gli ha telefonato e lui ha risposto che stiamo arrivando.
Ditemi che non è ciò che penso.
《E.....cosa voleva?》
《Voleva sapere tra quanto tempo saremmo arrivati》dice evitando di guardarmi.
《Cosa?Stai scherzando vero?》
Spero tanto che mi risponda di si.
《Devono conoscerti》
Risponde come se nulla fosse, perfettamente a suo agio trattandosi della sua famiglia.
《Ma per forza così all'improvviso? Non ho neanche un velo di trucco, ho questi capelli che vanno per cavoli loro,sono orrenda》dico sbraitando.
《Sei pulita e profumata è questo che conta, ti adoreranno! Non ti serve altro!》
《David non me la sento》dico posandogli una mano sull'avambraccio.
《Preferisci andare prima da tua madre? Perché oggi l'ho risentita e non vede l'ora di conoscermi di persona!》
《E quando l'hai sentita scusa?》
Non è possibile che tutto il mondo mi tenga praticamente lontana dalla mia stessa vita.
《Quando stavo venendo da te. Tu hai spento il telefono e lei si è preoccupata e ha chiamato me, si sente più sicura sapendoti con me》esordisce orgoglioso.
Io sinceramente non comprendo nemmeno mia madre, come fa a stare tranquilla senza conoscerlo?
Se solo sapesse da quanto tempo ci siamo incontrati, credo che ci penserebbe due volte prima di fare la brava suocerina.
《Ma quando vi siete scambiati il numero di telefono?》
《Ieri, quando quello sciocco del bar ti ha scritto. Ho approfittato per inviarle un messaggio col mio numero!》
《No ma fate pure come se io non esistessi eh!》
《Dolcezza con me è così, io mi do al 100% con la persona giusta. Comunque siamo quasi arrivati. Puoi inviare un messaggio a mio padre per dirgli che stiamo a 50mt? Non funziona il citofono.》
Mi porge il telefono e sbuffando faccio come mi dice.
Quando sblocco lo schermo, resto senza parole; come sfondo ha impostato una foto nostra.
Io che dormo sul suo petto nudo e lui che sorride verso l'obiettivo e mi tiene stretta a se.
《Non ricordo di aver dormito così stretta a te. Siamo praticamente una sola persona!》
《Non lo ricordi perché è stata una tua cosa istintiva》risponde sognante.
《La voglio anch'io questa foto!》
《Certo, dopo te la inoltrerò, ora scrivi il messaggio, siamo arrivati!》
Ci fermiamo avanti a un cancello che lascia intravedere un viale alberato che porta a una casa imponente.
Credo che David provenga da una famiglia più che benestante, sicuramente non gli andrà a genio la mia presenza vedendo che non navigo nell'oro.
《Pronta piccola?》dice David prima di avviarsi oltre il cancello.
《 A dire il vero no!》
Non sono pronta per niente, come potrei?
David mi posa una mano sul ginocchio per rassicurarmi, ottenendo scarsi risultati.
《Ti adoreranno, credimi! Tanto quanto l'amore che provo per te!》
Spero che la buona sorte sia dalla mia parte questa sera.
Non dimentichiamoci di quanto sono un impiastro.