4. La mia unica opzione (2)
Ma poi prima Lukyan si ammalò, fu così pietoso, mi sentii così male e come se non bastasse. Una settimana dopo la mia bella Vita si ammalò allo stesso modo, non era più uno scherzo, era una punizione divina, mi odiavo, lo odiavo, perché ero arrivata alla conclusione che i miei figli soffrivano solo a causa delle sue azioni schifose, così come odiavo quel figlio di puttana che aveva piantato in me il seme dei miei bellissimi figli, nella mia testa e nel mio essere c'era solo un colpevole, era solo colpa sua la malattia dei miei figli, lo odiavo e lo odio ancora: e sembra che morirò con questo sentimento fino alla fine dei miei giorni.
"C'è un donatore che può consigliarci...?"Finalmente mi decido a parlare per sapere cosa possiamo fare, l'uomo controlla il computer che ha e a quanto pare non mi darà buone notizie, perché ho potuto notare nella sua espressione così corporale e facciale un cambiamento quasi immediato, ho osservato come le sue sopracciglia si aggrottano e i suoi lineamenti si tendono ogni secondo, a quanto pare quest'uomo ridicolo non ha affatto buone notizie per me, cazzo... dovrei smetterla di trattare il medico dei miei figli in questo modo; e non è colpa sua, ma se mi può consolare. Ho tanta frustrazione, sembra che il mio cervello mi dica solo di sfogarmi con lui e forse posso sentirmi meno in colpa per non avere davanti a me la vera causa delle disgrazie dei miei figli, per potergli dire tutto quello che mi porto dentro.
"Mi dispiace signora White... a quanto pare non c'è... le consiglio di parlare con il padre dei bambini, lei più di chiunque altro sa quanto sia stato complicato trovare quel donatore qualche mese fa, è stato un miracolo trovarlo..." sì, dimenticavo. Qualche mese fa avevamo finalmente trovato il donatore di cellule staminali per la cura e i miei figli secondo quest'uomo erano riusciti a sconfiggere il cancro, per noi era una felicità assoluta, perché ce l'avevano fatta, erano riusciti a sconfiggere in meno di due anni quella malefica malattia, ma erano passati solo più di due mesi dalla guarigione definitiva, quando quel maledetto cancro li ha invasi di nuovo e ora più aggressivo di prima, a quanto pare non ho avuto sfortuna, o meglio, la sfortuna ha posseduto me.
"Gliel'ho già detto, non abbiamo nessun contatto con lui, sa cosa, non importa, le sarei grato se ci aiutasse a mettere i miei figli in lista d'attesa per favore... ma dobbiamo metterli come priorità". l'uomo annuì già un po' stanco così come me, visto che abbiamo sempre la stessa schifosa conversazione sul padre dei miei figli, ma questo personaggio, nonostante abbia un dottorato e non so quali altre sciocchezze, sembra non capire che non ha chiamato quel mostro...
Usciamo dall'ospedale mentre mia madre, discute più e più volte sul perché quel medico non faccia il suo lavoro e la smetta di giudicarmi con gli occhi, per non avere il padre dei miei figli con me e mi mandi a cercarlo ogni volta che se ne presenta l'occasione, la verità è quella che fa costantemente, così io me ne sto in silenzio mentre sistemiamo i bambini in ognuna delle loro sedie, con grande delicatezza nel notare come siano ancora completamente addormentati ed esausti; È del tutto comprensibile sapere che non hanno nemmeno voglia di alzarsi mentre li lasciamo in quel posto, quindi scegliamo di lasciarli riposare e di pregare che, al loro risveglio, gli effetti collaterali di quell'orribile prova che viviamo ogni giorno quando lasciamo questo luogo tetro, che tutti chiamano luogo di guarigione, non siano così aggressivi.
"Giuro che molte volte sogno di dargli un pugno in quella sua brutta faccia..." a quanto pare i miei pensieri nei confronti del nostro oncologo sono gli stessi del rosario di White, una donna con i capelli neri ondulati e gli occhi molto simili ai miei, la pelle color cannella e un corpo da urlo che a prima vista non sembra avere i quarantatré anni che possiede, una persona che non ha difficoltà a dire quello che pensa e una madre incondizionata. Questa è mia madre, la donna che ho ammirato di più nella mia vita.
"Rilassati Rosy... non sei l'unica a volerlo fare, una volta ho sentito Zack dire che voleva colpire il suddetto per lo stesso motivo..." mia madre fa una grossa risata mentre guida l'auto verso casa nostra, mentre ricordo ancora la grande rabbia di mio fratello maggiore nel sentire quelle parole, gli sguardi e le azioni sprezzanti di quell'uomo quadrato che si faceva chiamare il nostro medico.
"È perché se lo merita...".
Mia madre rimane in silenzio per un momento, apparentemente pensando a qualcosa che potrebbe dire per farmi arrabbiare, so benissimo che da giorni vogliono dirmi qualcosa sui gemelli, lo so perché mio padre e mio fratello si comportano come lei in questo momento.
"Stavo pensando di andare a New York, il Memorial Sloan è uno dei migliori ospedali oncologici del Paese, tesoro, io e tuo padre ci abbiamo pensato e vogliamo che tu ci vada.
Guardo mia madre senza dare credito alle parole che ha appena detto, è più che ovvio che non lo farò, amo i miei figli, ma New York è una delle città più costose che ci siano e abbiamo già speso una fortuna per tutto ciò che riguarda i gemelli, non possiamo permetterci questo lusso, al che faccio un grosso sospiro e nego quelle parole, perché è più che improbabile che lo faremo.
"Ne abbiamo parlato... non abbiamo i soldi per farlo, per l'amor di Dio, io lavoro in un'azienda dove mi pagano il giusto e con quello paghiamo le medicine di Lukyan e Life, mamma... non possiamo... ti sono molto grata per tutto quello che hai fatto per me, ma non ti permetterò di spendere più di quanto hai..."."Mia madre tace, perché sa che sto dicendo la verità e non importa se fa i capricci, l'unica cosa che succederà è che la prenderò in giro e non le presterò la minima attenzione.
La mia vita accanto ai miei figli è stata meravigliosa, e anche se ne abbiamo passate tante, ogni volta che ricevo un sorriso e un forte abbraccio capisco che è stata la cosa migliore che potessi fare nella mia vita, perché loro sono l'unica cosa che ho e senza di loro la mia vita non sarebbe assolutamente nulla, quindi lotterò, lotterò fino alla fine per loro, e per questo farò il minimo che mi aspetto di fare, So benissimo che una volta ho giurato di non andare da lui, ma a quanto pare è la mia unica opzione, a quanto pare non ascolterò quella voce che mi ripete sempre nella testa, farò quello che una madre dovrebbe fare per i suoi figli e cioè fare tutto il possibile per ottenere la vita migliore per loro e, nel mio caso, per farli vivere una lunga vita piena di tante benedizioni.