3. La mia unica opzione (1)
"Le cellule leucemiche, che di solito crescono lentamente, ora sono più grandi e attaccano in modo ancora più violento, temo che l'intervento con le cellule staminali non abbia funzionato, ora l'unica alternativa è il trapianto di midollo osseo"."Lo sento, lo giuro, ma il mio cervello ora è solo in un posto lontano, un posto dove ci sono alberi bellissimi e mia madre mi legge le favole, come quando ero una bambina e pensavo che avrei trovato il principe azzurro e che mi avrebbe portato a vivere nel suo castello, come sono patetica, Non sono altro che una donna completamente sciocca che vuole scappare dalla realtà che la invade, ma questa è la cosa più spiacevole, che non ci riuscirò, perché solo lasciando almeno per un secondo quel grande prato verde dove si trova il mio subconscio, troverò la mia triste realtà, la mia grande realtà crudele e devastante.
"Cosa possiamo fare, ditemi se c'è un altro tipo di trattamento, per l'amor di Dio dovete aiutarci a trovare una soluzione...!" parla mia madre piena di dolore, mentre tiene il corpicino di mia figlia accoccolato tra le sue braccia, a cui abbasso la testa ed eccoli lì, i miei due piccoli bambini, questo sembra un bruttissimo e crudele scherzo del destino.
"Faremo la chemioterapia più forte, e forse dopo quella una radioterapia più aggressiva, in più le tue medicine saranno in dosi più aggressive, mi dispiace che abbiamo bisogno del donatore di midollo, con un solo donatore, riusciremo a raddoppiarlo e a salvarvi entrambi"."Mia madre singhiozza e mi tiene una mano, mentre me la stringe dolcemente, cercando di confortarmi, ma credo che lo faccia più per se stessa che per me, al che io cerco solo di fare un mezzo sorriso, ma mi esce più che altro una smorfia di desolazione, in cui mostro solo che non voglio crollare come lei.
"E come faremo a trovare il donatore? Avete già detto che nessuno di noi è compatibile con i gemelli, ditemi se possiamo fare qualcos'altro, non so cosa sia... la donna che ha donato le sue cellule staminali... lei può aiutarci..." l'uomo nega un po' apologeticamente le parole di mia madre. E in quel momento so che non dirà nulla di buono per le nostre speranze.
"Mi dispiace signora White... ma è stata tolta dalla lista dei donatori, perché ha già donato il suo midollo osseo di recente, quindi per donare di nuovo dovrà farlo per almeno cinque anni..."."Non ce la faccio più e singhiozzo, finalmente escono le lacrime che ho cercato di controllare così tanto, la mia vita è finita in questo momento, i miei figli moriranno e io non posso fare nulla per impedirlo, voglio morire con loro, voglio solo affogare nel mio dolore e non sapere più nulla, mia madre mi stringe di nuovo la mano e cerca di calmarmi, ma io voglio solo crollare e sprofondare nella mia sofferenza, mentre con tutte le mie forze cerco di trovare un modo per fondere i miei figli nel mio corpo e allontanare da loro tutto il male, se solo potessi farlo, se solo potessi trovare un modo per liberarli di nuovo da questo, lo farei, lo farei, anche se questo mi ucciderebbe nel tentativo.
"Gabi... ti prego, non piangere più figlia, troveremo un donatore, vedrai, ti prego, non piangere più ti supplico..." cerco di controllarmi, ma è sempre più difficile, ogni volta salta fuori qualcosa di nuovo che mi distrugge completamente.
Sei anni fa sono tornata da uno scambio in Russia completamente distrutta, dove il ragazzo di cui mi ero innamorata mi aveva mostrato nel modo più terribile e sanguinario quale fosse il suo vero io, è stato orribile, la verità è che sogno ancora quella notte, ho ancora incubi su di lui e su quell'uomo. Quindi potrei dire che la mia paura più grande, oltre a quella di perdere i miei preziosi figli, è quella di rivederlo, non c'era dubbio che l'amore e l'affetto che uscivano da ogni poro della mia pelle verso di lui, si erano trasformati in paura e disgusto, questo è stato così traumatizzante che i miei genitori hanno deciso di farmi tornare immediatamente e mi hanno mandato da psicologi per mesi, ma a quanto pare non ero tornata da sola, perché poche settimane dopo il mio ritorno avevo scoperto di essere incinta e non solo di uno, ma di due, All'epoca ero così spaventata che non nego di aver pensato di abortire, ero incinta dell'uomo di cui avevo paura, non dico che mi avesse violentata, ma avevo così paura che gli somigliassero, che non mi sentivo affatto in grado di gestire la situazione, e fu un grande sollievo che i miei genitori non mi abbiano mai giudicata, Ero solo un'adolescente di sedici anni che era incinta e i suoi genitori erano solidali, sono così grata a loro per tutto quello che fanno per me senza esitazione, che giuro sulla mia vita che niente è sufficiente per ripagare l'enorme debito che ho con loro.
"Signorina White... la prego di non disperare, troveremo un modo per far sopravvivere i suoi figli a questo periodo orribile."L'uomo dai capelli grigi mi parla con calma, il che mi fa disperare ancora di più, giuro che vorrei solo colpirlo per essere così fottutamente calmo, quando i miei figli stanno morendo, va bene... so che non è colpa sua, ma quanto odio la falsa compassione, quanto odio quando ti guardano come se avessero la soluzione ai tuoi problemi, quando la verità è che non c'è neanche lontanamente e ancora di più quando ti guardano come se capissero i tuoi sentimenti, quando in realtà nessuno è in grado di provare quella sensazione che invade solo te.
Abbasso lo sguardo ed eccolo lì, è così stanco per la chemio che ha appena fatto, e questo mi riempie il cuore e lo stomaco, così mi limito ad accarezzare la sua bella guancia, i miei poveri bambini stanno morendo e io non ho idea di come aiutarli, Quando i miei bambini avevano due anni si sono ammalati e sono risultati positivi alla leucemia, è stato un colpo così brutale per la mia famiglia e per me, ci sentivamo crollare ed eravamo follemente innamorati di quella coppia di ragazzini che rendevano la nostra vita sempre più colorata..