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Cloe
Abbiamo trascorso la serata insieme ai nostri amici, condividendo storie, ricordi e momenti preziosi che resteranno impressi nei nostri cuori per sempre.
Ora, mentre torniamo a casa sotto il manto stellato del cielo notturno, il silenzio avvolge l'auto interrotto solo dal dolce respiro di Ophelia, addormentata nel suo seggiolino. Con un sorriso, mi volto verso Bob, i miei occhi brillano di affetto mentre osservo il nostro piccolo angelo addormentato.
«È così dolce quando dorme».
Sussurro.
Appena arriviamo a casa, Bob apre la porta mentre io prendo delicatamente Ophelia tra le braccia, avvolgendola con tutto l'amore che ho nel mio cuore. Il suo respiro calmo e regolare mi riempie di una sensazione di serenità mentre la porto nella sua stanza.
Con delicatezza, adagio Ophelia nel suo lettino, posando un tenero bacio sulla sua fronte di bambina. Le sue guance rosate e il suo visino sereno mi riempiono di un senso di gioia e di pace interiore, mentre mi chino su di lei con infinito amore.
«Buona notte, piccola mia».
Sussurro dolcemente, sperando che possa sentire tutto l'amore che abbiamo per lei.
Bob resta sulla soglia della stanza, osservando la scena con un sorriso commosso.
«Sembra proprio un angelo quando dorme».
Ammette con voce sommessa, gli occhi brillanti di affetto e orgoglio. Ci scambiamo uno sguardo carico di significato, consapevoli della fortuna che abbiamo a essere una famiglia, unita dal legame indissolubile dell'amore.
E mentre il silenzio avvolge la casa e la notte avanza, ci addormentiamo con il cuore colmo di gratitudine e di amore, consapevoli che non importa quali sfide possano venire, saremo sempre uniti dal legame indissolubile della nostra famiglia.
La luce del mattino filtra attraverso le tende socchiudute, baciando delicatamente il visino di Ophelia mentre si sveglia dal suo sonno riposante. Con un sorriso, mi avvicino al suo letto e accarezzo con delicatezza i suoi capelli scuri, ancora arruffati dal sonno.
«Buongiorno, piccola mia».
Ophelia sbadiglia e si stiracchia, gli occhi ancora sonnolenti ma colmi di curiosità per la giornata che la aspetta. La sua espressione si illumina quando mi vede, e tende le braccia verso di me con un sorriso radioso.
«Cloe».
Mi dice con voce dolce, stringendosi a me con tutta la sua dolcezza.
Con un sorriso complice, godendo di quel momento d'intimità condivisa.
«Andiamo a preparaci per la giornata».
Le dico con un tono allegro, cercando d'infondere in lei un senso di entusiasmo per quello che verrà.
«Oggi è il tuo primo giorno d'asilo, sarà divertente!»
Ma mentre comincio a pettinarla, le vedo negli occhi un'ombra di timore e incertezza.
«Non voglio andare all'asilo».
Sussurra con voce flebile, le lacrime pronte a spuntare nei suoi occhietti scuri.
«E se sarò l'unica bambina senza genitori?»
Mi fermo, un nodo di dolore stringendomi la gola mentre la guardo con tenerezza. Mi inginocchio accanto a lei, avvolgendola con le mie braccia in un abbraccio rassicurante.
«Ophelia, non sei mai sola».
Le dico con fermezza, asciugando le sue lacrime con dolcezza.
«Hai Bob e me, siamo la tua famiglia e saremo sempre qui per te».
Le carezzo la guancia con delicatezza, cercando di trasmetterle tutto il calore e l'amore che ho nel mio cuore.
«Non lasciare che le parole degli altri ti feriscano. Tu sei una persona forte e coraggiosa, e insieme affronteremo ogni sfida».
Le sorrido con fiducia, sperando di riuscire a dissipare le sue paure.
«E nel pomeriggio, Bob e io saremo lì per prenderti. Non sarai mai sola, dolcezza».
Ophelia mi guarda con occhi grandi e luminosi, e nel suo sguardo vedo un barlume di speranza.
«Va bene».
Sussurra piano, stringendosi a me con affetto.