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Bob
Il pomeriggio allo zoo scorre placido, tra risate, sguardi di meraviglia e gioia contagiosa. Ophelia è al centro dell'attenzione, con la sua innocenza e il suo entusiasmo che riempiono l'aria intorno a noi. Camminiamo tra le varie attrazioni, ammirando gli animali e godendoci la compagnia dei nostri amici.
Quando arriva sera, decidiamo di concludere la giornata con una cena tutti insieme al ristorante Alden. È un luogo speciale per noi, un luogo dove le nostre amicizie sono nate e cresciute, dove amori hanno avuto inizio e dove i ricordi più preziosi sono stati creati. È un punto di riferimento per il nostro gruppo, un'oasi di calore e conforto che ci accoglie sempre a braccia aperte.
Seduti al tavolo, ci lasciamo avvolgere dall'atmosfera accogliente del ristorante. Le candele illuminate gettano un bagliore caldo sui nostri volti mentre Monroe inizia a scherzare, come sempre.
«Guardate Bob e Cloe con Ophelia».
Dice con un sorriso giocoso.
«Sembrano proprio una coppia sposata con una figlia!»
Rido di buon umore, sentendomi a mio agio nella compagnia dei miei amici. Anche se le sue parole sono scherzose, c'è una verità sottintesa che mi fa sorridere. Cloe e Ophelia sono la mia famiglia, il mio tutto, e non potrei essere più felice di condividere questa vita con loro.
Alzo lo sguardo verso Cloe, i miei occhi si illuminano di affetto mentre la vedo sorridere. È un momento semplice ma prezioso, un istante di felicità che voglio custodire nel mio cuore per sempre. Sono grato per tutto ciò che abbiamo, per tutto ciò che siamo, e so che non c'è altro posto al mondo dove vorrei essere che qui, con loro, al ristorante Alden.
Reyna interviene con le sue parole sincere, ammirando apertamente sia me che Cloe per la nostra dedizione nei confronti di Ophelia. Sento un brivido di gratitudine scorrermi lungo la schiena mentre ascolto le sue parole, e il mio sguardo si perde nel vuoto mentre ricordo tutto quello che è successo dopo la nascita di Ophelia.
Mi ritrovo nella stanza dell'ospedale, guardando Ophelia dormire nella sua culla. Il suo respiro è leggero e regolare, e il suo viso è sereno come se non avesse un solo pensiero al mondo. Mi volto verso Cloe, gli occhi ancora annebbiati dalle lacrime della felicità e della tristezza.
«Se vuoi, puoi andartene».
Le dico con voce tremante.
«Non voglio obbligarti a restare con me e Ophelia, a condividere questo peso e questo destino così incerto».
Ma lei scuote la testa con fermezza, gli occhi brillanti di determinazione.
«Voi siete la mia famiglia, Bob. Questo è il mio posto, la mia casa. Non andrò da nessuna parte».
Quelle parole risuonano dentro di me come una melodia familiare, riempiendomi di una sensazione di calore e appartenenza. Ophelia è diventata il nostro punto di riferimento, il nostro faro nella tempesta, e insieme affronteremo qualsiasi cosa il destino ci riservi.
Anche se la vita ci ha messo alla prova più volte, abbiamo sempre trovato la forza di rimanere uniti, di affrontare le sfide insieme e di trovare la felicità anche nei momenti più difficili. E per questo non potrei essere più grato.