#CAPITOLO 8
Jessa o Rubí hanno sognato la notte in cui si è sentito lo sparo e ha visto un uomo ferito di nome Alexander, i suoi bellissimi occhi azzurri, il suo aroma, quel profumo ricco, e all'improvviso l'uomo che era a quella scrivania con le spalle girate ed era lui , era Alexander che sorrideva, si svegliò tutta sudata e pensierosa, si ricordò di aver sentito quel profumo in quell'ufficio, ma non ne era sicura perché non lo vedeva in faccia e si disse
-Stupida donna, avendo questo dubbio, sto per impazzire e tutto per la mia fottuta stupidità, qui la chiamano solo il capo, il padrone ma non dicono il suo nome, merda -chiuse di nuovo gli occhi e questa volta si addormentò a lungo senza sognare nulla
Lucca era sdraiato a casa a toccargli il cazzo, chiudendo gli occhi e ricordando il ballo del protetto del suo capo, quel bel corpo che si dimenava nel tubo, i suoi movimenti sensuali ed erotici gli facevano indurire il cazzo e ne uscivano alcune gocce pre-cum. la punta, sudava copiosamente, immaginava solo come l'avrebbe fottuta, la sentiva gemere con le sue spinte, la sentiva stringere il suo cazzo come se fosse vergine, le sue mani accarezzavano il suo enorme cazzo facendolo non ci metteva molto e lei gemeva il nome della donna che desiderava la morte
-Ruby, merda così finirò nella tua preziosa figa del cazzo riempiendola con il mio seme solo per te
Era sudato e tremava per la buona masturbazione che si dava pensando a Rubí quando squillò il cellulare accanto al suo letto e fu scosso dai suoi ricordi erotici, quando vide chi stava chiamando disse -Merda...il capo
Ciao capo
Ciao Lucca, sei già a casa? -Non gli piaceva molto la domanda, perché sapeva benissimo di esserlo, lo teneva d'occhio e rispondeva con calma
Se ho già un'ora, fai arrivare Alexander
Vabbè, come va ehm... come si chiama? oh rubino
Sta andando molto bene, ha fatto impazzire tutti i clienti
È molto buono, meglio di tutti
Questo è quello che volevo sentire, assicurati che nessuno lo tocchi
Rimarrà vergine finché non deciderò
Sei d'accordo Lucca? -Lo disse con ironia e sarcasmo a cui Lucca si trattenne e rispose
Certo che sono d'accordo, sei tu il responsabile
Tutto ti appartiene qui intorno, penso anche a me
Hahahaha, quella è Lucca, sai che è vero
Beh, ti lascio, ho degli affari da sistemare
Prenditi cura del mio protetto quando torno
Voglio ritrovarlo come l'ho lasciato, capito?
certo capo ciao
Ciao
Chiuse la chiamata e lasciò il cellulare dov'era, molto arrabbiato disse
-Alexander Pétrov, come ti odio, mi tieni tra le mani ma un giorno mi sbarazzerò di te, ti prenderò in giro quando morirai, dannazione rende la mia notte amara, merda
Mentre Alexander si prendeva gioco di averlo chiamato, lo conosceva e apposta lo metteva in guardia su Rubí, voleva che nessuno si azzardasse a toccarla, ma pensava sempre di aver sentito quel nome da qualche parte ma non sapeva o non ricordava dove lo era e questo lo infastidiva, quando sarebbe tornato avrebbe avuto una conversazione con la donna di nome Rubí.
Era sul tetto della villa dei suoi genitori attento che nessuno lo sentisse perché lì nessuno sapeva dei suoi oscuri affari, era voltato di spalle e quando sentì una mano sulla sua spalla trasalì, perché aveva ancora il cellulare nelle sue mani quando si rese conto di chi fosse fece un forte sbuffo e disse
-Mijail, amico che spavento - a cui ha affermato
-Ti ho avvertito che quando andrai a chiamare lì, dimmi, mi prenderò cura della tua schiena Alexander cavolo, poteva essere il tuo buon papà Anche lui ha fatto lo stesso, ma pensa che tu non lo fai o il tuo mamma, Dio che le fa venire l'infarto se ti scopre
Alexander era molto tranquillo, sapeva che quello che stava dicendo era molto vero, che la disattenzione poteva causare qualche problema o risentimento e non lo voleva, amava la sua famiglia, meno lo sanno meglio è
-Scusami Mijail, ma voglio avere notizie dei miei affari, starò più attento
Mijail lo abbracciò da dietro, stringendolo e Alexander si lasciò solo abbracciare sorridendo, entrambi guardarono in lontananza con molta calma e Mijail commentò
-Alexander dovresti innamorarti di una donna, è ora che ti sposi amico
-Non voglio farlo, le donne vogliono solo soldi
Mijail lo guardava sgomento a causa di una donna cattiva, il suo amico non riusciva a decidere di essere innamorato, non voleva l'amore di nessuno, per questo non ha mai proclamato il suo amore ad Alessandro, lo amava ma voleva vederlo felice con qualcuno
Lo lasciò andare e si fermò accanto a lui ad ammirare il paesaggio delle luci della città, si guardarono e sorrisero, quel sorriso carino di Alexander affascinò Mijail che cercò di farlo ridere con una battuta o facendogli il solletico
Alessandro aveva fatto degli incontri in un solo giorno perché qualcosa gli diceva che doveva tornare prima del previsto, era stanco ma Mijail lo aiutava in tutto, firmava tanti contratti che alcuni pretendevano per i grandi benefici che ricevevano.
Le sue sorelle erano felici perché di notte andava a casa loro a trovarle e a giocare con i nipoti, finché a casa dei genitori era così esausto che Mijail corse a prenderlo perché svenne nel bel mezzo di una conversazione con i genitori che spaventati nel vedere che cadeva dritto a terra, il suo grande amico avanzò per afferrarlo in aria
-Alessandro Oh mio Dio!
-Grazie figliolo, cosa c'è che non va in Alexander? non ti riposi? -Mijail non voleva che sapessero dei suoi affari illegali e si è limitato a rispondere
-Alexander è stato in molte riunioni quotidiane senza riposarsi, vuole fare il più possibile, ma vedo che non può più, domani non lo lascerò andare in azienda, lo lascerò andare nel pomeriggio, Voglio che dorma di più, staccherò la sveglia
-Grazie Mijail, ti prendi molto cura di nostro figlio- Li guardò sorridendo
Portò Alexander in braccio nella sua camera da letto, lo mise a letto, lo rimboccò nel piumone e rimase a guardarlo dormire, accarezzandogli i capelli e dicendo a bassa voce
-Ti amo Alexander, voglio che tu sia molto felice, ma non so cos'altro fare con te, ti immergi così tanto nel tuo lavoro che non pensi alla tua salute, so che litigherai con me domani, ma preferisco che tu mi insulti piuttosto che vederti ammalare per la stanchezza
Si sdraiò accanto a lui abbracciandolo come un cucchiaio e si addormentò accanto a chi amava tanto, Mijail si svegliò per primo, erano già le 7 del mattino, la solita ora in cui si svegliava Alexander, lo vedo agitarsi molto ma quando suonava la sveglia il suo cervello non reagì, ma Mijail lo abbracciò di più e Alexander, sentendo alcune braccia, si rannicchiò di più e continuò a dormire
Mijail sbuffò molto lentamente, ci era riuscito, facendolo continuare a dormire e riposare, aveva già fatto delle telefonate per cambiare gli incontri del pomeriggio, siccome era così comodo e piacevole si addormentò anche lui e nessuno si accorse che c'erano occhi curiosi guardandoli dormire abbracciati
"Sembrano carini, amore", ha detto il padre di Alexander.
-Vorrei che Mijail dichiarasse a nostro figlio, sembra che non si renda conto di quello che sta succedendo e da tanti anni ormai, basta guardarli mentre dormono a quest'ora e conosciamo molto bene Alexander, questa è la prima volta che ha dormito fino a tardi, disse sua moglie.
-Lasciali dormire meglio -chiusero la porta molto lentamente e dissero agli altri di non disturbare Alessandro
Il magnate ha qualcuno che lo ama e si prende cura di lui, ma non si rende conto di cosa ha davanti agli occhi, l'unica cosa che il suo amico teme è quando si sveglia e vede l'ora, lo conosce e sa che lo farà dichiarare guerra a quella casa