Capitolo 12.La nuova ragazza
Venti minuti dopo Gijsbert entrò nell'edificio 4, Kyle era sul lato opposto del bordo vasca e stava parlando animatamente con Chadye, mentre Daren era a pochi metri da loro, insieme a Miller, svogliatamente si avvicinò ai due ragazzi evitando di passare vicino a Kyle.
«Hill.»
«Miller.»
Si salutarono i due, ma anche un estraneo si sarebbe reso conto che, tra i due ragazzi, non correva buon sangue.
«Anche quest'anno gareggerai per la Harbor?»
«Cos'è! Hai paura di essere di nuovo la mia riserva?» Gli rispose con tono sprezzante Gijsbert. Proprio non riusciva a sopportarlo, Miller era un'idiota senza palle, si affannava a competere con lui ormai da mesi, come se, gareggiare con lui, fosse diventata la missione prioritaria della sua vita.
«Magari questa volta sarai tu a farmi da riserva.»
Gijsbert sorrise divertito come se gli avesse appena raccontato una barzelletta. «Può solo avverarsi nei tuoi sogni Miller, continua a crederci magari, prima o poi, riuscirai in qualcosa a fare meglio di me.»
Miller era verde di rabbia, odiava quel bastardo, borioso di Hill, chi diavolo si credeva di essere! Prima o poi gliel'avrebbe fatta pagare. Cercando di nascondere la sua gelosia e restando indifferente alle sue provocazioni, li salutò lasciandoli soli.
«Lascialo perdere» intervenne Daren «E' solo un coglione, ma che diavolo è successo tra voi due, ce l'ha a morte con te?!»
Gijsbert alzò la spalla come se realmente non gli importasse niente di Miller, in tutta sincerità, realmente non gli importava di lui, non lo aveva mai ritenuto una minaccia per sé stesso e la sua carriera scolastica. «Ha scoperto che io e Kyle ci siamo scopati la sua ragazza.»
«Elsa!» Daren scoppiò in una fragorosa risata, tanto da attirare lo sguardo della professoressa che era appena arrivata, la donna richiamò l'attenzione dei suoi studenti.
«Bene, da domani cominciano le selezioni per formare la squadra di nuoto che gareggerà per la Harbor, chi vuole partecipare è pregato di scrivere il suo nome sul foglio appeso in bacheca, prima della fine della lezione e adesso in acqua, forza.»
Alcuni studenti si tuffarono, Kyle compreso, aveva trovato il modo di allontanarsi da Chadye e dal suo interrogatorio estenuante.
Lui, Gijsbert, Daren e Oliver erano i vincitori uscenti nella staffetta mista e aveva tutte le intenzioni di continuare a far parte della squadra.
Mentre, Daren e Gijsbert, ignorando la professoressa, erano rimasti a bordo vasca a parlottare tra di loro e fu in quel momento che la porta, che dava negli spogliatoi femminili, si aprì. La nuova ragazza aveva appena fatto il suo ingresso in vasca e come da regolamento della scuola, si era diretta alla doccia prima di tuffarsi in acqua.
Gijsbert ebbe la possibilità si osservarla attentamente, adesso che la vedeva in costume, poteva confermare che era realmente magra, troppo e sicuramente Chadye aveva più seno di lei.
Daren seguì il suo sguardo. «Sei interessato alla nuova arrivata?»
«No, ero solo curioso.»
«Non è il tuo tipo.» Sentenziò l'amico, conoscendo i gusti del ragazzo e la Hayes era lontana anni luce dalle ragazze che di regola frequentava Gijsbert.
Gijsbert rimase in silenzio, assorto nei suoi pensieri anche perché, in tutta onestà, non avrebbe saputo cosa rispondergli, era vero, la Hayes non era il suo ideale di ragazza, ma c'era qualcosa in lei che lo attirava.
Intanto, dall'altra parte della vasca, la Wilson aveva fermato Chadye e sembrava intenzionata a non lasciarla andare. «Che cos'è successo tra Gijsbert e Kyle?»
«Non lo so, certe volte preferisco starne fuori dalle loro faccende.»
«Ma è vero che Gijs ha lasciato la Russel? Ne sta parlando tutta la scuola, si dice che Gijsbert ha scoperto che Adriane l'ha tradito con Clark.»
«Ne so quanto te, non viviamo in simbiosi, quindi non so cosa risponderti.» Tentò di tagliare corto Chadye, per niente intenzionata a raccontare alla ragazza i fatti personali dei suoi migliori amici, anche perché, lei per prima ne sapeva veramente poco di quella storia, nessuno dei due ragazzi le aveva voluto dire cosa fosse realmente successo tra di loro.
«Io credevo che foste ottimi amici, tanto che non ci fossero segreti tra di voi.»
Chadye rimase ostinatamente in silenzio.
«Se è vero che l'ha lasciata, adesso Gijsbert è libero?»
La Wilson, constatò Chadye, non riusciva a distogliere lo sguardo dal ragazzo che, dall'altra parte della vasca, stava parlando con Daren, Dio, aveva ragione Adriane a dire che quella ragazza aveva dei seri problemi. «Tecnicamente si, se realmente si è lasciato, ma sei cosciente del fatto che Gijsbert non si impegna mai in una relazione duratura e seria con nessuna? Adriane è stata un'eccezione e sappiamo tutti quanti com'è andata a finire nel tempo che sono stati insieme.» Lo sguardo adirato di Chadye, non passò inosservato, Betthy sapeva a cosa si stesse riferendo, Hill aveva tradito la Russel con lei, svariate volte.
«Lo so, è inaffidabile, ma merita il rischio, guardalo, è troppo bello e il sesso con lui...» La Wilson sospirò beata. «È così travolgente, lo dovresti provare.»
Per poco Chadye, sentendo quelle parole, non soffocò, deglutendo gli era andata la saliva di traverso. «Ma sei scema o cosa, io e Gijsbert!» Chadye rabbrividì. «Al solo pensiero mi viene voglia di vomitare, lui e Kyle sono belli, non lo nego, ma mai e poi mai potrei interessarmi di loro, sono come fratelli per me e poi io sto con Daren e lo amo.» Lo sguardo di Chadye si posò sul migliore amico, Gijsbert era poggiato con la schiena alle piastrelle in fondo alla vasca, le braccia incrociate al petto facevano risaltare i suoi bicipiti, le venne da chiedersi se la Wilson non fosse un tantino esagerata, quella ragazza ne era veramente ossessionata.
«Ma poi ci sei andata a letto con Chioke?»
Le guance di Chadye divennero scarlatte per quel repentino cambio di argomento "troppo personale". «Cavolo Betthy! Noto con piacere che il tuo tatto è migliorato con il tempo.»
«Questo è un sì? ... »
Chadye sbuffò spazientita. «S...sì...»
«E com'è stato, dai racconta.»
Chadye rimase impietrita per quella richiesta, non era abituata a parlare dei suoi fatti personali con le altre ragazze, l'unica amica che aveva era Adriane, ma le due, difficilmente, parlavano così esplicitamente. Sbuffando spazientita, si chiese il motivo per cui non connettesse il cervello prima di parlare, adesso, conoscendola, pettegola com'era, non l'avrebbe più lasciata in pace, il pensiero di buttarla in acqua e tenerle la testa sotto, per vedere quanto tempo sarebbe stata in pace senza sentirla ciarlare, le balenò nella mente, non la sopportava, era un'oca senza cervello, il suo unico problema nella vita era quello di abbinare lo smalto delle unghie al rossetto, la profondità di pensiero della Wilson era paragonabile a quella di un bradipo.
Gijsbert, intanto, stava ancora osservando la nuova arrivata, Raina si era calata in acqua come se avesse avuto paura di bagnarsi o di "affogare ", strano, pensò, per una che aveva scelto il nuoto tra le materie da frequentare, sembrava che non fosse una nuotatrice provetta.
La voce della professoressa li raggiunse. «Signor Hill, signor Chioke, prendete posto sta a voi.»
Raina, avvinghiata al bordo vasca, aveva raggiunto la parte opposta. Troppo impegnata a restare a galla, non si era resa conto che Hill l'aveva osservata per tutto il tempo e adesso che il ragazzo, si era avvicinato al bordo, distava solo a pochi metri da lei. Raina alzò lo sguardo e i loro occhi si incrociarono. Cavolo...Era rimasta senza respiro, quella mattina, quando si erano scontrati e anche poco dopo, in mensa, non aveva fatto molto caso ai suoi occhi, ma adesso che le era così vicino, poté constatare che non ne aveva mai visti di così belli, un colore unico, argentei.
Fu un attimo, perse l'appiglio dal bordo e non toccando, andò giù, Daren e Kyle videro Gijsbert tuffarsi, il ragazzo, avendo gli occhi puntati su di lei, era stato l'unico ad accorgersi di cosa le stesse succedendo, riemerse pochi metri più in là, tenendola tra le braccia.
Raina, tossicchiando, sputò l'acqua che aveva ingerito, con il respiro affannato, aprì gli occhi e si ritrovò a guardare dentro due occhi del colore del ghiaccio, Hill la stava tenendo ancora stretta a sé e sembrava intenzionato a non lasciarla andare. «Tutto bene?» Aveva una voce profonda e sensuale e starsene lì, stretta tra le sue braccia, a contatto con il suo petto nudo, no, non stava bene, di sicuro stava per avere un infarto, sentiva il cuore battere all'impazzata nel petto e la colpa, ne era più che sicura, non era da attribuire al fatto che pochi minuti prima aveva rischiato di annegare.
Cercò di riprendere un contegno, stava facendo la figura della stupida. «S...sì...sto...sto bene.»
Gijsbert constatò che la sua voce era dolce e melodiosa e gli venne istintivo sorriderle, un vero sorriso, che in pochi avevano avuto il privilegio di poter veder comparire sulle sue labbra, sorriso che aveva lasciato allibiti sia Chadye che Kyle che, in disparte, avevano assistito alla scena.
«Se ti lascio andare non è che torni nuovamente giù?»
«No tranquillo, so stare a galla, mi era preso solo un crampo alla gamba.» Mentì spudoratamente e dall'espressione di Hill, comprese che il ragazzo non le aveva creduto, per questo, non volendo rischiare, sempre tenendola stretta a sé, si avvicinò al bordo della vasca «aggrappati.»
Raina allungò il braccio e si agguantò al bordo, libera dalla sua stretta, si sentì troppo esposta.
«Scusa la domanda, ma noi due, ci siamo già incontrati?» Non riusciva a togliersi dalla testa quella sensazione, lui l'aveva già vista, ne era più che certo.
Timidamente lei annuì. «Si, questa mattina, davanti al portone, mi hai dato una spallata.»
Si morse il labbro con una finta espressione dispiaciuta, adesso ricordava, era vicina ad Adriane, quando lui le era passato accanto, dopo aver dato il pugno a Kyle. «Scusami, spero con questo salvataggio di essermi fatto perdonare, a proposito, io sono Gijsbert.»
Raina riuscì solo ad annuire, aveva la gola secca e le palpitazioni, si sentiva a disagio, si era resa conto che adesso, molti compagni, li stavano osservando incuriositi, non era passato inosservato il salvataggio di Hill. Ma Gijsbert non riuscì a terminare la presentazione perché la professoressa richiamò la sua attenzione a gran voce. «Hill, se anche quest'anno vuoi fare parte della squadra di nuoto, dovresti impegnarti un po'di più, due vasche a stile libero, su forza.»
Il ragazzo imprecò mentalmente, mandando a quel paese la sua insegnate, si voltò verso Raina per poter continuare a parlarle, ma vide che lei era già a metà vasca, un sorriso seccato comparve sul suo viso, era fuggita via, chissà cosa le aveva raccontato Adriane.
Raina, con il respiro ansante, si agguantò al bordo della vasca, si voltò e vide che Hill la stava ancora osservando, cavolo, che cosa le stava succedendo, in passato mai era scappata in quel modo da un ragazzo e nessun altro le aveva mai sortito quell'effetto, si sentiva strana, euforica, il cuore le martellava incessantemente nel petto, nonostante fosse in acqua, sentiva le sue guance andare a fuoco, non vedeva l'ora che quella lezione terminasse, essere lì, in vasca con lui, era un attentato al suo autocontrollo.