Capitolo 7: ancora tu!
Marzio era seduto al bar del ristorante.
Ancora una volta, il Signor Smith aveva deciso di farsi attendere.
Aveva capito che il piano, o almeno uno dei suoi tasselli, era quello di innervosirlo.
Ci stava riuscendo? 《Sì》, si rispose mentalmente Silvestri… ma non era alle prime armi, sapeva bene come gestire certe situazioni.
Iniziò a guardarsi in giro per ingannare l’attesa e calmarsi un po’.
L’atmosfera era elegante, con musica soft in sottofondo e poche persone.
“Buona sera, Signor Silvestri,” disse un uomo con un forte accento americano.
Marzio si voltò e vide un uomo alto, abbronzato, con i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri.
Era accompagnato da due bellissime donne.
“Buonasera, Signor Smith,” rispose Marzio.
“Mi perdoni per l’attesa,” riprese l’americano.
“È colpa mia, Signor Silvestri. Mi è servito più tempo del previsto per prepararmi,” disse la donna vestita di rosso.
“Lei è mia moglie, Grace.”
“È un onore conoscerla, Signora Smith,” disse Marzio, mentre le baciava la mano, creando un leggero imbarazzo.
“Lei è la mia amica Luana,” dichiarò Grace, indicando la donna vestita di nero.
《Molto provocante》, pensò Marzio. “Piacere di conoscerla, sono Marzio Silvestri,” e così dicendo baciò anche la mano di Luana.
“Signor Smith il suo tavolo è pronto. Le abbiamo preparato un menù speciale solo per lei e i suoi ospiti.”
“Grazie, Diego, premuroso come sempre.”
“Se vuole seguirmi...prego da questa parte", disse il direttore di sala.
Una volta accomodati al tavolo, i camerieri iniziarono a servire le portate, accompagnate da ottimi vini.
"Sai Luana, il Signor Silvestri è un vero e proprio squalo. Infatti i Silvestri sono considerati degli IMPERATORI nel mondo degli affari...e non si diventa così se si ha il cuore buono", disse l'americano.
"Lei Signor Marzio in particolare risalta su tutti i componenti della sua famiglia. Tra le varie attività, in passato, si èoccupato anche di transazioni aziendali. Chissà quante società ha acquisito per poi rivenderle...chissà quanti dipendenti...e famiglie si sono trovate senza in lavoro a causa sua", continuò Smith mostrando un sorriso sforzato.
"Tutte le transazioni sono state effettuate mettendo in primo piano i dipendenti...ovviamente quelli capaci sono rimasti, gli altri sono stati licenziati, ma l'incapacità delle persone non può ricadere sugli altri. Non è d'accordo Signor Smith", disse Silvestri. "Inoltre, da quello che è riportato sul vostro sito...non credo che lei sia proprio un agnellino", concluse Marzio mostrando un sorrisetto demoniaco.
I due uomini si guardarono negli occhi, come se si stessero sfidando a duello, come in un film weester.
"Ahahahahahahahaha! Già perfettamente ragione", disse l'americano ridendo.
Il telefono di Marzio squillò. Lesse il nome sul display.
“Scusate, purtroppo è una telefonata importante, devo rispondere,” disse alzandosi dalla sedia.
“Uomini come noi non riposano mai,” commentò l’americano.
Silvestri sorrise all'osservazione di Smith e si allontanò.
***
“Buona sera, ci dovrebbe essere una prenotazione a nome Astori,” disse Beatrice.
“Da questa parte signorina. Il Signor Astori la sta aspettando”, disse il metré mentre l'accompagnava al tavolo.
“Scusa Luca, pensavo fosse più vicino il ristorante,” salutò il suo amico dandogli i classici due bacini, uno per guancia.
“Beh, hai solo 15 minuti di ritardo... è il tuo nuovo record”, rispose l’uomo mentre si burlava dell’amica.
“Sei stupenda,” riprese Luca. “Cosa hai voglia di mangiare? Qui la specialità è il pesce... ma a mio avviso è tutto ottimo.”
La ragazza guardò il menù con occhi scintillanti. “Dopo aver vissuto cinque anni all’estero, potrei ordinare l’intero menù”, si rivolse all’amico con un sorriso enorme e con gli occhi che brillavano di una luce intensa. Guardandola, Luca si sentì il cuore esplodere.
“Mi scusi?” disse Luca.
“Mi dica, Signor Astori.”
“La mia amica qui vorrebbe ordinare tutto il menù.”
“Ma sei matto?!” Beatrice sgridò l’amico, ma sia il suo tono che il suo viso comunicavano un’emozione totalmente diversa.
“Certo che no!” rispose Luca. “Oggi si festeggia il tuo ritorno! Permettimi di viziarti... almeno per oggi.” Il suo sguardo si fece serio e dolce allo stesso tempo.
“Va bene... grazie,” rispose Beatrice in leggero imbarazzo, ma con un sorriso luminosissimo.
“Mi è mancato,” le parole uscite da Luca avevano un suono amorevole.
“Che cosa?” rispose Beatrice con un’espressione dolcissima.
“Tutto questo... il tuo sorriso, la tua voce... tu...” le prese la mano, creando un po’ di disagio nella ragazza, che non sapeva come rispondere.
Lo sguardo di Luca, si fece ancora più intenso.
"Beatrice c'è una cosa che ti devo dire da tempo...vedi io sono...".
“Signor Astori, desidera del vino rosso?” disse il sommelier, mostrando a Luca uno dei migliori vini della cantina e rovinando così l'atmosfera.
L’uomo acconsentì.
De Benedictis colse l’interruzione del cameriere per togliere la mano da quella di Luca.
“È di suo gradimento?”
“Perfetto,” rispose Luca con un atteggiamento molto distinto.
Il sommelier versò il vino nei due calici, lo posò nel secchiello e si allontanò.
Prima di rimpiombare nell’imbarazzo, Beatrice prese coraggio.
“Scusa Luca, vado un attimo in bagno a lavarmi le mani.” Senza aspettare la risposta, la ragazza si alzò.
Che cosa era appena successo? Cos’era quella sensazione di imbarazzo che provava?
《Perché ogni volta che Luca mi tocca sento un forte senso di disagio?》 .
Mentre cercava delle risposte, Beatrice si scontrò con una persona.
“Mi scusi... non l’ho vista", disse mentre si massaggiava la fronte.
“Non riesci proprio a starmi lontana, eh piccola Beatrice?”
Ancora quella voce! Alzò velocemente lo sguardo e lui era proprio lì!
“Ancora tu?!” disse con un tono di rabbia.
“Cosa dovrei pensare ora di te? Sei per caso una stalker? o forse ti sei semplicemente innamorata di me?”, disse Marzio avvicinandosi alla ragazza. Le accarezzò il collo.
La mano, calda e delicata, le provocò un brivido che le attraversò l'intero il corpo.
“Sì, certo... nei tuoi sogni.” Reagì Beatrice, che non solo cercò di spostarlo senza successo, ma si trovò nuovamente intrappolata tra le sue braccia.
Questa situazione di cacciatore e preda, rendevano l'immaginazione dell'uomo molto attiva.
Mentre si godeva quella scena, un rumore di tacchi attirò l’attenzione di Marzio. Dal riflesso di uno specchio, vide Luana avvicinarsi a loro.
Silvestri voleva osservarla e decise di nascondersi. Si guardò attorno mentre Beatrice cercava inutilmente di liberarsi da lui.
“Vuoi darti una calmata?!” Il tono era duro e lo sguardo feroce, tanto da bloccare completamente la ragazza.
Restò immobile per qualche secondo finché Marzio non la trascinò via.
“Non osare neanche respirare!!!” disse stringendola ancora di più.