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capitolo 4: Il mio cuore smette di battere

Kathy

Prendo il mio veicolo per andare in azienda. Arrivo dopo trenta minuti di guida. Noto un'insolita confusione all'ingresso dell'azienda.

Scendo e mio padre corre a trovarmi, è la prima volta che lo vedo così agitato.

- Finalmente sei arrivato. Perché hai così tanto tempo?

E' molto nervoso, cosa sta succedendo?

- Non hai un bell'aspetto. Hai un problema?

- No, va tutto bene. ascolta attentamente quello che sto per dirti. Siamo in una situazione piuttosto complicata, sono obbligato a vendere l’azienda, ma l’acquirente non vuole concludere finché non sei lì.

- Quindi avresti venduto la nostra attività senza informarmi? sai che ho una quota del quarantacinque per cento della società. L'avresti venduto e tenuto tutti quei soldi per te?

- Ma di che soldi parli? Questi soldi serviranno solo a pagare i miei creditori e nient'altro.

-E cosa ci guadagno? Se la società fallisce, significa che non potrai più pagarmi i dividendi alla fine di ogni mese? Allora di cosa vuoi che viva?

- Dato che stai per divorziare, chiedi a tuo marito gli alimenti.

- Lo sai che non pagherà nulla, visto che anche i suoi affari stanno attraversando un brutto momento.

- Allora non avremo altra scelta che accettare le condizioni dell'acquirente. È l'unico che si è degnato di fare una proposta nonostante la deplorevole situazione dell'azienda.

- Come sei riuscito a mandare in bancarotta l'azienda? Sei un papà buono a nulla. Se ti avessi aiutato forse non saremmo in questa situazione.

- Puoi parlare bene? Dovevi venire di tanto in tanto per vedere lo stato dei tuoi affari.

- Mi avevi promesso una cosa, adesso sono qui, dimmi cosa voglio sapere.

- No, saprai tutto non appena avrai accettato la proposta dell'acquirente.

- Non spetta a me accettare nulla, sei tu che ci hai messo in questa situazione.

- E poi ti chiede di essere presente, il che equivale a dire che ha una proposta da fare a entrambi.

- Non voglio più interferire con i tuoi piani, papà. Non sono una merce.

- Non so cosa vuole offrirti, ma ti consiglio di accettare se vuoi avere dei soldi.

- Andiamo, odio la suspense, finiamola. Ma poi voglio sapere tutto.

- Te lo prometto.

Siamo entrati nel business. Davanti a noi abbiamo notato delle guardie come per dirci che la persona che si trova nei nostri locali è della presidenza.

Prendiamo l'ascensore per arrivare nell'ufficio di mio padre che è al decimo piano.

- Buongiorno signore, signorina, la segretaria del nostro ospite ci ha informato di informarlo quando sarete lì con la signorina.

- Molto bene, allora puoi informarli.

Prende il telefono e chiama.

entriamo nell'ufficio di mio padre, devo dire che sono abbastanza curioso di vedere chi è. Lui o lei poteva benissimo venire ad aspettarci, quanto gli sarebbe costato?

Hai una buona bottiglia? Ho sete.

- Se hai sete ti chiederò un caffè, ma niente da bere per te.

- Ma papà!

- È inutile discutere con me, o un caffè o niente.

-Non so nemmeno cosa ci faccio qui, se non posso nemmeno bere qualcosa.

Guardo le persone che passano fuori, sembrano così di fretta come se rincorressero il tempo. Vedo arrivare al parcheggio quattro macchine, solo auto di marca. Non ce n'è una con meno di cinquanta milioni. Deve essere davvero ricco. le guardie escono dai veicoli, uno viene ad aprire la porta, sono ansioso di vedere che aspetto ha questa persona che richiede la mia presenza. Deve necessariamente conoscermi per esigere la mia presenza.

Dalla mia posizione sento già questo profumo di una grande marca, è un uomo che indossa gli occhiali da sole. È davvero elegante, così raffinato, da lontano riesco a vederlo. Ho vissuto tutta la mia vita nell'opulenza, ne riconosco miliardi quando li vedo. quest'uomo è un miliardario, non c'è dubbio. Scortato dalle sue guardie, entra nell'edificio.

- Sono arrivati, papà.

Mio padre si alza ed è molto teso. Inizia a camminare avanti e indietro. Perché è così preoccupato? Gli affari vanno così male? Sento che è sull'orlo dell'abisso.

Finalmente la porta del suo ufficio si apre, entra un uomo accompagnato da un altro, la porta si chiude, penso che le guardie siano davanti alla porta. Pensano che li ruberemo o qualcosa del genere.

- Salve signore, signorina!

questa voce, questa voce mi ricorda qualcosa, l'ho sognato così tanto che anche nell'ufficio di mio padre sento la sua voce. Quella voce profonda e calma. Ma so che è impossibile, so che è a mille miglia da qui. Voglio davvero vederlo!

- Mancare ?

Mi rivolgo a conoscere i due uomini. E lì....il mio cuore...smette di battere...credo di avere delle visioni...io..io..e crollo....no...credo di essere in un brutto sogno .

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