capitolo 3: Divorzio
Kathy
Mi sveglio con un dolore alla testa, è diventata la mia quotidianità, se non è il cuore è la testa. Ho sempre dolore in una parte del mio cuore, a volte è in entrambi.
ma a volte è bello dimenticare tutto quello che è successo. Come posso cancellare questo passato dalla mia mente? Perché ogni notte il suo sorriso invade i miei sogni? appena chiudo gli occhi rivedo il suo viso perfetto, il suo sorriso radioso prima che tutto scompaia, sostituito dal suo sguardo di incomprensione, dal suo sguardo di accusa.
So che non ha capito cosa è successo. Ma dovevo farlo, non avevo scelta.
mi squilla il telefono ed è mio padre, cos'altro vuole da me? Non mi ha ferito abbastanza?
Rispondo per scoprire cos'altro vuole da me:
- Ciao ?
- Kathy arriva immediatamente in azienda, è una questione di vita o di morte.
- Papà, mi sono appena svegliato, non posso uscire così stamattina.
- Se vieni forse ti dirò quello che hai voluto sapere in tutti questi anni.
Il mio cuore inizia a battere forte, me lo dirà davvero? ma la mia eccitazione si placa, non è la prima volta che me ne parla. Ma nonostante le mie ricerche, non sono riuscito a trovarlo.
- Cosa mi dimostra che questa volta mi dirai la verità? Non è la prima volta che mi fai questa promessa.
- È vero, ma ho continuato a svolgere le mie indagini da solo. Se vieni, potresti ricevere buone notizie.
- Perché dovrei andarci? per anni ti sei rifiutato di permettermi di lavorare con te, mi costringi a sposare uomini affinché immettano denaro nei tuoi affari. E ora divorzierò di nuovo per la terza volta. E sappi che non ho intenzione di risposarmi per farti piacere. adesso basta.
- Vieni in ufficio, ti spiego tutto.
- Sto arrivando.
Mi alzo per farmi una doccia, poi mi trucco per cancellare le occhiaie. Poi scendo a prendere la macchina.
- Buongiorno signora, stamattina non mangia?
- No Sali, ho una commissione urgente da fare.
- Hai ricevuto lettere.
- Grazie mille .
Recupero le lettere in questione, vedo che una proviene dal mio avvocato.
Lo apro e sono felice di vedere che dopo le firme, il mio divorzio è ormai finalizzato. Quindi è ora di cacciare qualcuno.
Torno su e apro di colpo la porta della camera del mio ex marito.
Si sveglia di soprassalto con la sua ragazza tra le braccia.
- Prendi i tuoi vestiti e vattene da casa mia. non siamo più sposati quindi non hai più niente da fare a casa mia.
- Merda, qual è il tuo problema? Avevo comunque intenzione di partire oggi. Quindi dammi il tempo di lavarmi e mangiare. Sono ancora i miei soldi a pagare tutto questo.
- Non importa, se sono i tuoi soldi a pagare, non mi interessa, adesso esci da casa mia dove sto chiamando le guardie giurate.
Si alza con difficoltà e dondola la sua piccola coda ogni volta che cammina. È davvero senza imbarazzo. lui mi guarda e vede il mio sguardo sul suo pene e mi fa un sorriso prima di aggiungere:
- Vuoi assaggiarlo prima che scompaia dalla tua vita? Posso farti questo favore. Perché con il tuo problema di frigidità, mi chiedo quale uomo potrebbe essere interessato a te, mi fai pena.
- Dovresti prendere in considerazione l'idea di sottoporti a un intervento chirurgico per ingrandire questa cosa che funge da pene.
Lo giro verso la sua ragazza e le chiedo:
- Tesoro mio, perché non gli dici che ti ha solo fatto il solletico tutta la notte? perché, non gli dici che fingevi di gemere affinché lui si sentisse finalmente un uomo.
Adesso mi rivolgo a lui e gli dico:
- È una carota piccola, tesoro, sbaglio?
La sua ragazza abbassa la testa e distoglie lo sguardo.
- Vedi che ho ragione! Sei tu quello patetico. Non puoi nemmeno dare piacere a una donna e ti definisci uomo. Vestiti e lascia la mia casa.
La donna si veste e gli chiede i soldi. Inoltre è una puttana. Sono scoppiato a ridere.
- Sei caduto molto in basso. quindi adesso paghi per avere la compagnia delle donne? Che ironia.
Lui le dà i suoi soldi e lei lascia la stanza.
- Vestiti velocemente, manderò il resto delle tue cose ai tuoi genitori.
- Sei solo un alcolizzato che va a letto con chiunque.
- Sì, ma la compagnia non la paghi mai. Esci da casa mia adesso.
Lui si veste ed esce, io chiudo a chiave la porta della sua camera da letto ed esco dietro di lui.
- Sali, avvisa le guardie giurate di non far più entrare in casa mia il signore. abbiamo appena divorziato, quindi non ha più il diritto di essere a casa mia e disturbarmi.
- Ma è una buona notizia, signora.
- Non te lo faccio dire..