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Capitolo 5: Umiliazione

“Tu!” Disse la donna tremando di rabbia: “Chi credi di essere? Se non fossi un Ferrari pensi che le donne ti guarderebbero? Sei solo un handicappato, ti credi un tesoro prezioso per avermi rifiutato più volte?”

Dopo essere stato così pesantemente insultato, l’espressione di Cristian tornò ad essere fredda ed estremamente ostile. La donna, che avrebbe voluto dire qualcosa di più pesante, restò scioccata dall’atmosfera che improvvisamente divenne pesante. Guardando i suoi occhi così neri ed acuti, non poté che sistemarsi i vestiti con amarezza e non accettando la sconfitta disse: “aspetta e vedrai, ti farò inginocchiare per supplicarmi!”

Ad ascoltare queste parole, Serena si sentì come qualcuno che aveva accidentalmente scoperto un qualche segreto...

Dopo essersi sistemata i vestiti, non si accorse nemmeno della presenza di Serena, e prima di andare ribadì ancora, rivolgendosi a Cristian: “Aspetta e vedrai, mi supplicherai in ginocchio!”.

Finito di parlare, se ne andò in fretta.

Rimasero solamente Serena e Cristian.

Lei era ancora seduta sul pavimento e non sapeva dove volgere lo sguardo.

Lui, lanciandole uno sguardo freddo e tagliente, le disse: “Ti ho sottovalutata.”

Serena sollevò il capo e senza pensarci disse: “Non ho sentito nulla...”

“Vattene anche tu” e la cacciò.

Serena aggrottò le sopracciglia e con tono serio disse: “Da oggi in poi sarò la tua assistente, non sei forse stato tu stesso a farmi venire in azienda?”

Detto ciò, si alzò, e a piccoli passi andò dietro Cristian e afferrò la sedia a rotelle.

“Io sono arrivata qui da sola, adesso tu non dovresti mantenere la tua promessa?”

Prima che Cristian potesse rispondere, lei lo spinse dentro la stanza e disse: “Cosa posso fare?”

Lui non rispose, ma l’atmosfera si fece più forte e pesante, poi infine disse: “Sembra che tu davvero non sappia riconoscere quando mollare.”

Serena strinse le labbra e disse: “Nemmeno io voglio essere la tua assistente, ma è ciò che vuole tuo nonno.”

“Lo stai usando per darmi ordini?”

“Perché dovrei? Sono una vittima anche io.”

Serena notò un pò di confusione nell’ufficio, vi erano alcuni documenti per terra, doveva essere stata quella donna.

Così si inginocchiò per raccogliere i documenti, li sistemò e li mise sul tavolo.

Vedendo ciò, gli occhi di Cristian divennero sospettosi.

In quel momento arrivò Luca. “Signor presidente, l’incontro inizierà tra cinque minuti.”

Luca fu stupefatto di vedere Serena, non avrebbe mai pensato che sarebbe davvero arrivata a piedi.

Cristian voleva che Luca lo portasse via, ma improvvisamente pensò a qualcosa, nei suoi occhi si accese un lampo acuto e disse: “ Vuoi essere la mia segretaria? Ti darò una possibilità.”

Nella sala riunioni.

Serena entrò al seguito di Cristian, e tutti furono sorpresi della sua presenza.

Tutti quanti sapevano che l’unica persona accanto al presidente era sempre stato il suo assistente Luca, e adesso che un'altra persona si presenta insieme a loro, tutti cominciarono a chiedersi quale fosse la relazione con questa donna.

Sebbene Serena avesse lavorato come segretaria in precedenza, tuttavia non aveva mai visto un simile ambiente, la sala riunioni dell’azienda della famiglia Ferrari era enorme, dopotutto era l’azienda leader dell’intera Citta del Nord.

Non appena entrata, Serena avvertì una forte pressione, così abbassò le spalle e si preparò a ricevere ogni tipo di sguardo seguendo Cristian e Luca. Fino a quando si fermarono, tutti gli sguardi furono infatti fissi su Serena.

“Presidente, la qui presente sarebbe...?”

Leonardo era il vicepresidente dell’azienda, essendo parte della riunione, lui stesso fu sorpreso di vedere Serena lì. Lei era così nervosa che strinse i lembi del vestito, cercando di convincersi di non essere nervosa, poi pian piano alzò il capo e tra tutti gli sguardi indagatori ne trovò uno gentile, quello di Leonardo.

I due incrociarono gli sguardi e Leonardo le fece cenno con il capo mostrandole il suo solito sorriso gentile. All’improvviso lei non si sentì più così nervosa, così strinse le labbra e ricambiò il sorriso.

Serena pensava davvero che Leonardo fosse una persona gentile.

Cristian si accorse di ognuno di questi piccoli gesti.

Apparve una luce fredda nei suoi occhi acuti che si socchiusero, e disse: “L’infermiera”

“Cosa?”

Nessuno comprese ciò che Cristian volesse dire, nemmeno Serena.

“Presidente, come ha detto?”

Gli occhi di Cristian erano neri come la notte, egli inarcò le sopracciglia e guardando colui che aveva chiesto disse: “ Mio nonno ha assunto un’infermiera affinché si prendesse cura di me.”

Queste parole fecero impallidire Serena, la quale abbassò lo sguardo e lo guardò.

Lei era chiaramente la sua segretaria, come poteva mai essere la sua infermiera?

“Caffè.” disse Cristian con tono freddo assorto nei suoi pensieri.

Serena non si mosse, ma Luca, il quale aveva inteso cosa egli intendesse, le fece un cenno ed ella subito reagì.

Portargli il caffè, dopotutto, era compito di una segretaria.

Serena uscì dalla sala riunioni per andare a preparare il caffè, e una volta rientrata l’incontro era già cominciato, così gli pose la tazza davanti.

Cristian sorseggiò e inarcando le sopracciglia disse: “Vuoi farmi venire il diabete?”

Luca cambiò volto e subito disse: “Il caffè del presidente deve essere senza zucchero.”

“Portamene un altro!”

Serena si accinse a prepararne un altro.

“Non è abbastanza forte.”

E un altro ancora.

“Troppo corto.”

Una sala riunioni divenne il luogo in cui era dato a tutti assistere al sarcasmo di Cristian, gli sguardi provenienti da ogni direzione fecero sentire Serena a disagio.

Avrebbe voluto vendicarsi, avrebbe voluto rovesciargli il caffè in testa, rifiutandosi di preparare i caffè.

Ma ripensando ai suoi genitori, si trattenne ed invece uscì per andare a prepararne un altro.

Ritornata, sbatté la tazza sul tavolo e tutti ne rimasero scioccati.

“Così vorresti farmi da infermiera?”

Serena restò immobile e impallidì.

Leonardo, assistendo a questa scena, inarcò le sopracciglia e non poté fare a meno di dire al fratello: “Cristian, basta.”

Cristian pensò che questa donna doveva avere davvero qualche abilità, dato che il fratello era addirittura disposto a prenderne le difese. Il sorriso sul suo volto diventò sempre più freddo, e disse: “Leonardo, visto che hai tanto a cuore la mia infermiera, te la cedo con piacere.”

Leonardo restò senza parole, mentre Serena, mordendosi il labbro, tremava per il nervosismo.

Questo era davvero troppo!

Serena aveva finalmente capito che l’unico motivo per cui Cristian aveva accettato di portarla con sé in azienda era per poterla umiliare. Agli occhi di Cristian, lei lo aveva sposato solamente per ottenere soldi e fama, perciò si sentiva giustificato ad odiarla in questo modo.

“Cristian perché fai così? Dopotutto lei è...”

Prima che Leonardo potesse pronunciare la parola “moglie”, fu interrotto da Luca: “E’ solo un caffè signor vice Presidente, forse gli sta dando un pò troppa importanza.”

Leonardo sembrava voler dire ancora qualcosa in difesa di Serena, ma lei gli si avvicinò dicendo: “Andrò a prepararne un altro.”, ed uscì portando con sé la tazza.

Una, due, tre volte. Per tutto il tempo della riunione, Serena corse avanti e indietro, Cristian trovava sempre qualcosa che non andava, ma lei non si lamentò. Fu così fino alla fine della riunione.

Lo stesso Luca non riuscì più a rimanere in silenzio, e quando tutti uscirono dalla stanza, egli sussurrò a Cristian: “Signor presidente, non sia così duro.”

Cristian ammiccò un sorriso sarcastico e disse: “Una donna tanto avida, se non la si tratta in questo modo non si arrenderà mai.”

Voleva vedere fino a che punto essa riuscisse a sopportare.

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