Capitolo 2
Arielle
"Aspettavi qualcun altro?" Borbotta con le mani in tasca. Sento le mie guance bruciare.
"No, è importante partire domani?" L'ho interrogato, lui fa qualche passo in avanti e la mia schiena ha quasi colpito il muro.
"Ho delle cose da fare!" Disse in tono freddo, facendo qualche passo più vicino mise le mani accanto a me, bloccandomi la strada come se stessi per correre.
"È il mio compleanno" sussurrai con il respiro pesante. Lui fa scorrere le sue nocche contro la mia spalla. Osservo la sua azione e poi torno ai suoi occhi.
"Perché tanto interesse per l'assistente di tuo padre?" Ha chiesto.
"Lei non merita di essere il suo assistente, signor Alexander!
"Forse hai ragione!"
"Ho ragione? Questo significa che tu sei qualcun altro, Alexander!" Guardando i suoi occhi sorrido, posso individuare una personalità arrabbiata e fredda dietro questo viso angelico, un vero diavolo. Lui annuisce con un sorriso.
"Chi sei tu?" La mia domanda mi porta a spingerlo con tutte le mie forze.
"Il tempo lo rivelerà, signora". Ha fatto un mezzo sorriso con uno sguardo diabolico. Rimise le mani in tasca. Stava per andarsene quando un pensiero improvviso mi colpì duramente.
"Qual è il tuo cognome?" Ho sbottato con un tono serio. Lui si voltò verso di me con un sorriso stupito.
"Tebaldi".
"Non ti si addice, perché conosco la famiglia Tebaldi e so che stai mentendo a noi - a mio padre. Sai che i Tacone non perdonano i bugiardi!".
"E io so che tu non mi deluderai mai!" Assicurò con voce fredda.
"Chi sei tu? Mi lamenterò!"
"Tuo padre non ci crederà. Se può fidarsi del suo uomo di sinistra più della sua vita, allora credimi, si fida del suo uomo di destra più della sua anima, bambi..."
"Non preoccuparti che lo scoprirò ad ogni costo!" Borbotto dolcemente con un mezzo sorriso.