Capitolo 6: Un compagno umano (2)
Appena sceso dall'auto, ho sentito che c'era qualcosa di sbagliato, qualcosa che non andava, ho guardato la mia Alfa e ho visto che le stava succedendo la stessa cosa.
"Amico", abbiamo detto entrambi nello stesso momento.
Gli altri accompagnatori e i lupi sorrisero: questo era un grande evento per il branco, il loro Alfa e il loro Beta avevano trovato i loro compagni predestinati dalla Dea della Luna.
L'odore mi giunse debole, ma inconfondibile, era un odore che si mescolava tra le rose in fiore e la calura estiva. Il mio lupo, volevo uscire da me per cercarla, il mio cuore batteva all'impazzata, sentivo il sangue scorrere nelle vene.
Cominciai a camminare lungo la grande spianata, tra i tavoli, trasportato da quell'aroma, che sovrastava il mio giudizio, le mie mani sudavano, e il mio lupo era eccitato, non si fermava ancora dentro di me, dovevo arrivare a lei. A stento riuscivo a trattenermi dall'uscire. Non avevo mai provato una cosa del genere, mi avevano raccontato com'era, in realtà erano anni che molti non stavano con la loro compagna, a causa della riduzione dei branchi, pochi lupi si univano ai loro compagni per tutta la vita, si accoppiavano per amore, o per necessità, trovare la propria compagna era qualcosa di normale, e questo aiutava a rafforzare il branco.
La sentii muoversi vicino al grande albero alla fine della grande spianata. Cercai di far comunicare il mio lupo con il suo, ma incomprensibilmente non ci riuscì. Presto la individuai, molto prima che mi vedesse arrivare, stava camminando intorno all'albero, sapevo che mi aveva individuato, l'espressione impaziente sul suo bel viso diceva tutto, il mio lupo la amava molto prima di vederla, ma quando la vide ululò di gioia, era bellissima, il mio corpo tremava per l'attesa.
"Reclamalo, è mio, è nostro", disse il mio lupo.
Non potevo che obbedire, il mio corpo si è mosso da solo, l'ho afferrata rapidamente contro l'albero e, non appena l'ho toccata, il mio lupo ha ruggito di desiderio dentro di me, aveva un odore così buono.
"Mia, sei mia!", la sentii gemere e volevo ringhiare, mentre tremava tra le mie braccia.
I suoi occhi erano come foreste profonde, e ora erano spalancati ipnotizzati, mentre i suoi capelli di fuoco mi attiravano come una calamita, volevo farla mia proprio in quel momento, mi avvicinai alla sua spalla nuda, fu in quel momento che notai un altro profumo che emanava sotto quell'odore che sovrastava il mio giudizio.
"Sei un umano! Cazzo, sei una fottuta umana! Non può essere che la mia compagna sia un'umana debole". Il mio mondo si aprì in quel momento, non credevo che la Dea della Luna mi avesse fatto questo, avevo bisogno di un lupo forte al mio fianco, per aiutare il mio branco e il mio Alfa.
Mia madre era un lupo forte eppure è morta, cosa potrebbe fare un semplice umano per noi?
Proprio in quel momento accaddero due cose, uno sentii il suo dolore nel mio cuore, come se fosse nel mio, alle mie parole, ma la sua espressione esteriore era quella di una vera e propria guerra, è una donna che vuole sangue, e il mio corpo e il mio lupo lo vogliono di più.
Il secondo è che anche il mio lupo lo sentiva e mi ringhiava furiosamente da dentro, non gli piaceva che avessi fatto soffrire la nostra compagna, nessuno poteva fare del male alla sua compagna designata, lui la amava già e per lei avrebbe ucciso chiunque, commettendo un errore che nessuno di loro mi avrebbe perdonato. Ma non ero ancora disposto ad accettare un'umana come mia compagna, il branco era tutto e questo avrebbe potuto indebolirlo.
"Lasciami andare, o ti picchio!" la frase della rossa mi fece rinsavire e, controllando il mio lupo con tutta la mia volontà, la guardai ironicamente, le sue parole, per quanto sembrassero stupide, mi fecero ridere.
"Mi piacerebbe vederlo, sirena di fuoco", dissi stuzzicando, senza lasciarla andare, non potevo farlo davvero, anche la mia mente era combattuta tra il lasciarla andare e farla mia proprio lì, il mio lupo era davvero arrabbiato con me.
Un sorriso che mi fermò il cuore apparve sulle sue labbra, e il desiderio di baciarla mi travolse, sapevo che non dovevo farlo, se l'avessi baciata sarei stato perduto, i feromoni che quella donna generava, mi avevano già completamente eccitato, toccarla, mi faceva quasi ululare di piacere, se l'avessi baciata tutto sarebbe finito.
La sua reazione mi ha reso le cose più difficili, mi ha avvolto le mani intorno al collo e ha premuto il suo corpo contro il mio, se non mi fossi piegato in avanti per metterla all'angolo contro l'albero, mi avrebbe raggiunto a malapena il petto, così ho capito che quella sirena di fuoco sapeva come sfruttare le opportunità.
E ne approfittò, quando fui totalmente ipnotizzato da quegli occhi e da quelle labbra che si avvicinavano alle mie, mentre il mio lupo mi paralizzava per baciarle le labbra, non capii quali fossero le reali intenzioni di quella strega dai capelli rossi, ma in un secondo lo scoprii, quando sentii nel mio inguine un colpo molto forte, per un'umana che sapeva dannatamente colpire. In una frazione di secondo un dolore mi attraversò, mentre la mia lupa rideva di piacere dentro di me, ammirando la personalità del suo compagno.
Caddi a terra raddoppiato, la mia compagna era stata la prima donna, lupo o maga, a colpirmi e a farmi inginocchiare davanti a lei, e per un secondo, un millesimo di secondo, capii perché la dea della luna me l'aveva concesso, era una punizione per essere stato così arrogante, ma quel pensiero fu sovrastato dal dolore e dalla vergogna quando vidi arrivare una donna dai capelli d'argento con una grande espressione di odio rivolta verso di me, seguita da un collerico Alfa. A quanto pare mi ero messo nei guai, l'Alfa non era contento, una voce si fece strada nel mio cervello.
"Sei morto Isaak", fu la frase di un Alfa, e cominciai a contare i miei minuti di vita.