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Era passata una settimana, io mi ero spenta completamente, quel giorno però come mi era capitato spesso in passo, mai invece negli ultimi due anni avevo di nuovo la febbre altissima, e Robert chiamò il medico che mi fece una puntura e quel calore sparì come era apparso.
- Oggi è meglio che non lavora-
Sentivo delle voci ovattate, mi sentivo bruciare dentro.
-Capo abbiamo un problema deve venire.-
C'era confusione attorno a me, poi sentii un botto quasi assordante e poi due braccia che mi prendevano, sentivo le scintille in tutto il corpo, ma quel calore mi fece rilassare e cosi mi addormentai.
Delle luci accecanti non mi permettevano di aprire gli occhi, solo dopo vari tentativi vidi che ero in una stanza attaccata a una flebo, era un ospedale? come ci ero arrivata qui? cosa era successo? i miei pensieri erano un trovo solitario che correva poi...
- Si è svegliata, chiamate il dottore- Una signorina gridava e mi dava fastidio poi entrarono due uomini uno aveva il camice, capelli neri e occhi castani e quando guardai l'altro uomo ero convinta di aver sbattuto la testa non poteva essere..
- Capo?- Un sussurro lasciò la mia bocca.
Lui corse vicino a me, i suoi capelli color miele i suoi occhi blu mare, quella barba incolta che vestiva bene con la carnagione ambrata.
- Chiamami Luke, andrà tutto bene Vanessa-
Quando la sua mano si posò sulla mia, tornarono le scintille, non le avevo sognate, cosa diavolo era?
Lui mi guardò scioccato vedendo la mia reazione, ma il Dottore si misi in mezzo rompendo il momento.
- Signorina lei era stata avvelenata, le abbiamo fatto una flebo e dobbiamo aspettare che il suo corpo smaltisca il veleno ha dei parenti da chiamare?-
Quella domanda mi fece venire le lacrime.
- No, non ho nessuno-
Vidi gli occhi di Luke diventare lucidi, poi si riprese e andò fuori col medico non li potevo sentire ma vidi il dottore chinargli la testa e andarsene. Lui rientrò nella stanza prese la sedia e si mise acconto a me.
- Vanessa, te la senti di parlare?-
Vedendo che non rispondevo aggiunse - Vanessa ti puoi fidare di me.-
A quel punto una domanda uscì spontanea - Come mi hai trovata?-
- Ecco a questo ti rispondo quando ti sarai ripresa che dici?-
Pensando fosse dei servizi segreti annui e basta.
- Allora mi dici che ci facevi li?-
- Io non posso - e con quelle parole cominciai a piangere, tutte le lacrime che non avevo versato stavano uscendo ora, cosi Luke si mise sul letto accanto a me, mi abbracciò e il suo calore, quelle scintille mi calmarono, fino a quando non rimasero solo i singhiozzi.
- Sssh piccola stai tranquilla, sei al sicuro qui.--
Le sue parole mi portarono beatamente nel mondo dei sogni e mi lasciai trasportare.