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Apro gli occhi a fatica, mi fa male la testa, i miei occhi sono pesanti, sento freddo, provo a muovermi ma mi rendo conto di essere incatenata con le braccia in alto e fanno male, ma quello che mi fa più male è la consapevolezza che il freddo è dovuto al fatto che sono rimasta solo con l'intimo, l'unica cosa che mi viene in mente e che l'incubo è ricominciato, quando i miei occhi si adeguano alla stanza buia mi rendo conto che sono una cella, i polsi continuano a fare male, ma dei passi mi portano a guardare la porta.
-- Bene ciao stellina avevo detto che non potevi scapparmi--
Eccolo lì il mio incubo Robert, l'uomo più potente e ricco che ho mai visto, mi scruta con un ghigno in faccia tipico di lui.
-- Vedi Vanessa scappare è stata una pessima idea, pensavi davvero che non ti avrei trovata?--
Non riesco a rispondere, la gola è secca, ma so che è una scusa, non voglio rispondere conosco Robert abbastanza da sapere che rispondere rende tutto peggiore.
-- Stellina adesso ti porteranno nella mia stanza e domani ricominci a lavorare allo stripe, ho già un cliente molto ricco per te, ma prima devo essere certo che ti ricordi le regole--
Il suo sguardo mi penetra e come un cane ammaestrato abbasso la tasta in sottomissione.
-- Bene Vanessa dimmi le regole--
-- Non devo parlare se non mi viene chiesto signore--
-Poi continua -
- Dobbiamo lavorare e soddisfare i clienti nei servizi che pagano -
- Si Vanessa è giusto ma per te c'era un'eccezione quale era?-
- Possono fare quello che vogliono ma niente sesso-
-E perchè niente sesso?-
Con le lacrime che ormai mi rigavano il viso, sconfitta rispondo - Perchè sono tua signore.-
- ESATTO TU MI APPARTIENI, PROVA A SCAPPARE DI NUOVO E IO TI SCOPO E POI TI AMMAZZO-- Gridando come un pazzo questa frase va via.
Sento entrare qualcuno e guardo è Cole il suo tirapiedi , che mi stacca le catene e me ne mette altre, mi porta nella stanza di Robert e mi incatena hai piedi del letto, resto li a terra per un tempo che sembra infinito, il freddo ormai mi sembra normale, sento la mia mente spegnersi, mi ritrovo bloccata di nuovo nel mio passato, solo che adesso non è più passato ma presente.
Dopo ore sento la porta e abbasso la testa, so chi è non ho bisogno di guardarlo.
- Vanessa stella mia, spero non ti sei annoiata senza di me-
Le sue parole mi davano la nausea, sto zitta e ferma non mi muovo.
- Ascolta Vanessa domani devi fare la brava, la persona che viene ha pagato tanto per te, ma prima devo controllare una cosa quindi adesso fai la brava e fatti visitare dal dottore-
Quelle parole mi hanno fatto alzare la testa di scatto, le lacrime stavano tornando, perchè mi dovevano visitare?
- Vanessa non fare quella faccia devo controllare se in questi due anni sei stata brava.--
-- Non sono stata con nessuno giuro.-- Le parole mi uscirono da sole e per la mia insolenza mi colpì forte.
- Lo verifico subito infatti.-
Mi misero nel letto e sentivo il medico che mi controllava, finita la visita ero ancora li ferma immobile.
- Signore è ancora vergine -
- Bene può andare Dottor. Martin grazie.-
Quando il dottore è uscito lui si è girato divertito con uno sguardo che lasciava intendere tutto.