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Arrivate a scuola, Aurora vide la sorella in piedi con un ragazzo più giovane di lei e più piccolo.
"Maya" richiamò l'attenzione della sorellina che si voltò verso il ragazzo con cui era seduta.
"Oh, quella è tua sorella? È così bella e il ragazzo è il mio fratellino", disse Jenny sempre più felice.
La sorella di Rora conosceva suo fratello e sembravano anche amici.
"Oh..." Aurora abbozzò aspettando che i bambini li raggiungessero.
"Sorellona", strillò Maya abbracciando forte la sorella mentre la raggiungeva, Aurora la prese in braccio e la fece girare su se stessa, aumentando ulteriormente le risatine felici della bambina.
Jenny guarda, con gli occhi che si allargano, la collega. Non aveva mai saputo che Aurora potesse essere un tipo giocherellone e aveva persino sorriso. I suoi sorrisi sono così belli e si chiede perché si comporti da dura.
Aurora smise di far girare la sorella e la fece scendere, poi si chinò al suo livello.
"Com'è andata a scuola oggi? Vedo che ti sei fatta una nuova amica" le chiese e la ragazza aggrottò un po' le sopracciglia prima di sorridere ampiamente.
Mi chiamavano tutti zietta e non volevano giocare con me, dicevano che ero più grande di loro e che non dovevo stare nella loro stessa classe, solo Kelvin si è avvicinato e ha giocato con me, condividendo con me anche le sue caramelle" mormorò Maya e il volto di Aurora cambiò.
Sapeva che sua sorella avrebbe sicuramente affrontato una cosa del genere a scuola, perché era cresciuta oltre la permanenza in quella classe. Ha 8 anni, mentre le sue compagne di classe ne hanno probabilmente 5. Ma è felice che Maya non se la prenda e continui a sorridere.
Si voltò verso il ragazzo, che si chiamava Kelvin, e gli scompigliò i capelli. "Grazie per essere stato amico di Maya e per aver condiviso le tue caramelle con lei, ti porterò un sacco di caramelle domani quando verremo a prendervi" disse Aurora e il ragazzo sorrise ampiamente andando da Jenny.
"Non badare a loro e non ascoltare quello che ti dicono, sei unica e sono orgogliosa di te, non importa quello che ti dicono, non pensarci", consolò Aurora e la sorella annuì prima di prenderla per mano e si incamminarono tutte verso casa.
Prendiamo questa strada, la nostra casa è laggiù" disse Jenny quando raggiunse il bivio per la loro casa.
"Oh, ciao allora" mormorò Aurora con un piccolo sorriso. "Ciao Kelvin" urlò Maya con la sua vocina, salutando Kelvin che ricambiò il saluto.
"Ciao Rora, mi raccomando, domani vieni presto", disse Jenny e Aurora rispose con un breve cenno del capo, poi si allontanò con la sorella.
Arrivate a casa, incontrarono la madre all'ombra della frutta insieme a Craig, che sorrideva da un orecchio all'altro quando la vide avvicinarsi.
"Devi mostrare sempre i tuoi denti incompleti, Craig?". Aurora lo prese in giro.
"Cosa? I miei denti sono completi, sciocco, o hai dimenticato che ho la migliore dentatura e nemmeno la tua può essere paragonata", si vantò Craig, facendo alzare gli occhi ad Aurora.
"Buonasera mamma", Aurora salutò la madre che ora aveva in braccio Maya.
"Mia cara, com'è andato il tuo primo giorno di lavoro?". Chiese con un grande sorriso al sentir parlare di lavoro, non poteva credere che sua figlia avesse un posto di lavoro e che, anche se non si trattava di un'azienda, potessero gestire le entrate.
"È andato tutto bene, mamma", rispose lei. Tranne che per quella grossa Mandy che ha iniziato a darle sui nervi il primo giorno" borbottò incoerentemente facendo alzare le sopracciglia a Craig.
"Stai forse parlando con il tuo lupo?". Chiese Craig avvicinandosi con interesse.
"Allontanati da me, non stavo parlando con lei e Craig non conosco il motivo per cui ti comporti così quando parli di lupo, pensi che sia qualcosa di figo per cui dovresti essere eccitato?". Lei fissò Craig.
Craig era l'unico a sapere che lei era un lupo mannaro, l'aveva sorpresa a sgridare Aliya un'infinità di volte e quando lei non riuscì più a trovare scuse per i continui battibecchi con il suo lupo, dovette confessarglielo e all'inizio gli sembrò incredibile, ma poi si convinse dopo averla pregata di trasformarsi per poter vedere il suo lupo.
Da allora, l'aveva implorata di permettergli di vedere di nuovo il suo lupo, fresco e giocherellone, ma Aurora aveva sempre rifiutato dicendo che non voleva che lui avesse a che fare con quella creatura perché non le piaceva.
"Beh, sei l'unica che non lo trova bello, cavolo, sei un essere soprannaturale, e sono sicuro che hai anche dei poteri, perché non abbracciare chi sei veramente, e forse troverai la felicità?" rispose Craig con un'espressione seria.
"E tu pensi che essere un lupo mannaro mi renda felice? Pensi che sia felice di dover condividere i miei pensieri con un cavolo di lupo che parla e discute con me?". Mormorò.
"Non è un semplice lupo trovato allo zoo, Rora, è la tua metà e vorrei esserlo anch'io", cinguettò sua madre, facendo scoppiare una risata stizzita ad Aurora.
"Perché allora non lo sei diventata quando hai sposato tuo padre, che era un lupo mannaro?". Aurora scattò, già arrabbiata.
"Non dovevo diventarlo Rora, tuo padre aveva per caso una compagna umana, che ero io, e questo non doveva trasformarmi in un lupo mannaro", cercò di spiegare la madre, ma Aurora sibilò ed entrò in casa con Craig che piagnucolava accanto a lei, lamentandosi ancora di come trattava male il suo lupo.
"Puoi lasciare questo argomento dei lupi e parlare di un'altra cosa, Craig? Mi stai facendo incazzare a morte", urlò Aurora alzando le mani in segno di frustrazione.
"Devi solo smetterla di trattare male Aliya, Rora, è una lupa così simpatica e felice e so che le vorrai bene se solo le darai una possibilità", insistette Craig, non disposto a lasciar perdere l'argomento.