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Entrarono nella mensa e Aurora ordinò un hamburger e un succo di frutta mentre Jenny ordinava il suo.

"Andiamo a sederci laggiù" Jenny indicò un tavolo libero e Aurora annuì seguendola al tavolo.

Si sistemò sulla sedia di plastica e stappò la minerale, dando un morso all'hamburger e chiudendo gli occhi per assaporarne il gusto paradisiaco.

"Ti va bene solo questo o ti dispiace unirti alla mia pasta?". Jenny chiese indicando il suo piatto di pasta, il cui aroma si diffondeva nel naso di Aurora.

La pasta era il suo piatto preferito fin da quando era bambina, ma per risparmiare aveva smesso da tempo di comprare cibo da fuori, a parte merendine e succhi di frutta, e non è una persona che condivide il cibo con qualcuno, soprattutto se non lo conosce ancora bene.

Abbassò lo sguardo sulla pasta che la stava invitando a divorare, inghiottì la saliva e scosse la testa con veemenza, come se cercasse di scacciare i demoni.

"No, mi va bene così, non mi piace molto il cibo", mentì e sforzò un sorriso. Era una palese bugia, perché sapeva di amare il buon cibo più di ogni altra cosa, a parte i soldi.

"Se lo dici tu", sorrise Jenny e si concentrò sul suo cibo, mentre Aurora sgranocchiava il suo hamburger con aria scontrosa.

Finirono presto, pagarono e tornarono al wine bar.

"Siete entrambe in ritardo di 5 minuti" urlò con voce roca la donna extralarge che si chiamava Mandy.

"Ci dispiace, la stecca era piuttosto lunga e abbiamo dovuto aspettare il nostro turno" le rispose Jenny, che però si schernì, non disposta a sentire scuse.

Cosa ci fate ancora qui?". Volete andare a servire i clienti che stanno aspettando da tanto tempo?", urlò facendo scappare le ragazze.

"Ci vediamo presto, Rora", mormorò Jenny con un sorriso smagliante, cui aurora rispose con un sorriso finto e si allontanò verso il tavolo sulle sue liste.

*

*

"Dove devo firmare per uscire?", chiese Aurora alla grande Mandy, come la chiamano tutti. "Qui", rispose lei indicando la testa con un'alzata di spalle.

"Come sarebbe a dire? Devo firmare sulla tua testa?". Aurora gridò con frustrazione. L'orario di chiusura era già passato da un pezzo, ma loro la stavano facendo ritardare e lei doveva andare a prendere sua sorella.

"Non hai visto il libro delle firme laggiù? Devi sempre fare la figura della stupida? Mandy la fulminò facendo scuotere la testa ad Aurora.

Sa perché non vuole rispondere a Mandy e si limita a tacere con tutte le sue parole offensive, se non avesse avuto bisogno di soldi, l'avrebbe schiaffeggiata su quelle sue grandi labbra piene di insulti.

Si avvicinò silenziosamente al libro, firmò il suo nome e andò a prendere le sue cose in lavanderia.

" Ehi, Rora, aspettami", sentì Jenny chiamarla e gemette dentro di sé.

"Devi sempre essere scontrosa con le persone", mormorò Aliya, il suo lupo, facendola gemere ad alta voce.

"Fatti i cazzi tuoi e smettila di intrometterti nei miei affari", urlò e Jenny, che l'aveva raggiunta, allargò gli occhi e, pensando che fosse lei quella a cui ci si riferiva, si girò e cercò di andarsene.

"Ehi Jenny, non stavo parlando con te" urlò Aurora a Jenny che aveva iniziato a versare lacrime.

"Ma ti ho sentito chiaramente, hai detto che non dovevo intromettermi nei tuoi affari", disse annusando le lacrime.

"Non era rivolto a te, ma a qualcuno o meglio a qualcos'altro", disse Aurora confondendo ancora di più Jenny.

" Non sono una cosa Rora, sono il tuo lupo e faccio parte di te, non puoi scacciarmi e smettere di riferirti a me come a una cosa" ringhiò Aliya.

"Non quando continui a ficcare il tuo sguardo ficcanaso nei miei affari, non riesci a capire che non ho bisogno di te e sparisci" borbottò Aurora seccamente.

"Non sarà possibile, perché tu non puoi esistere senza di me e anch'io non posso senza di te, quindi è meglio che tu la smetta di evitarmi e mi accetti" gridò Aliya con dolore.

Jenny continuava a fissare la signora che continuava a borbottare e a parlare da sola. "Ha qualcosa che non va?" Pensò e diede un colpetto ad Aurora che sussultò e la guardò, potendo vedere l'espressione arrabbiata scritta su tutto il suo viso e si chiese se fosse lei a farla arrabbiare.

"Sei arrabbiata con me?" Chiese sbattendo rapidamente gli occhi. "No, perché dovrei esserlo, ti ho detto che non mi riferivo a te", disse Aurora addolcendo lo sguardo quando si accorse che la sua espressione poteva aver spaventato Jenny.

Jenny guardò di lato ma non vide nessun altro a cui quelle parole potessero essere rivolte, sospirò e decise di non pensarci, "forse qualcuno l'ha offesa al bar" concluse.

"Vai da questa parte?" Jenny indicò e Aurora annuì vedendo che era la strada che portava alla scuola della sua piccola Maya.

"Sì, vado a prendere la mia sorellina alla Greenstone Junior" mormorò e Jenny, che andava a prendere anche il fratello, strillò felice. Se anche la sorella di Aurora frequentava quella scuola, allora non sarebbe più andata a scuola da sola.

"Perché sembri felice? chiese Aurora fissando lo sguardo sulla signora felice. "Si dà il caso che anche mio fratello frequenti la stessa scuola, quindi dovremmo andarci insieme" rispose Jenny tutta sorridente.

"Aurora sgranò segretamente gli occhi, chiedendosi perché la ragazza fosse così felice di starle accanto e non sembrava che le sue espressioni dure potessero allontanarla.

È solo che non si sente a suo agio con le femmine, perché si comportano tutte in modo così tenero e piangono molto, proprio come ha fatto Jenny pochi minuti fa, quando pensava di averla allontanata.

" Va bene, allora andiamo", borbottò e iniziò a camminare verso la scuola della sorella, con Jenny che le si accodava dietro, mentre cercava di sollevare conversazioni che non le interessavano, ma cercava di rispondere per non far sentire la ragazza indesiderata.

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