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"Uhhh?" Craig sembrò stupefatto. "Sai quanto odio lavare i piatti Rora, soprattutto le pentole".

"Vedo che non sei ancora pronto, allora vado io" disse Aurora e cominciò ad allontanarsi.

"No no... Farò io i piatti, mi assicurerò che le pentole siano scintillanti Non farmi questo Rora" Craig le corse dietro.

Aurora fece un sorriso di circostanza e strizzò l'occhio. "Bene, è per questo che sei il mio ragazzo" rispose e Craig aggrottò le sopracciglia, ma fece subito spallucce.

Finché lei farà ciò che ha promesso, lui potrà essere il suo ragazzo per ora e fare tutto ciò che lei vuole.

Non può permettersi di perdere quel bel ragazzo.

"Non riesco ancora a credere di aver trovato un lavoro e domani riprenderò" mormorò Aurora con un piccolo sorriso.

"Te l'ho detto, devi solo continuare a insistere finché non ottieni quello che vuoi" disse Craig e Aurora ridacchiò.

"Devi solo insistere finché non ottieni quello che vuoi yen yen yen!!!! Oratore motivazionale, hai ottenuto quello che volevi da quando hai iniziato a spingere? Sei ancora in questa baraccopoli", scherzò Aurora.

Craig alzò le mani per colpirla e lei scappò via, ma Craig, essendo Craig, non poteva permetterle di andarsene senza colpirla alla testa, così la inseguì.

Continuarono a correre inseguendosi finché non arrivarono a casa di Aurora. "Dannazione Craig, sei così malvagio, non puoi dimenticare per un attimo quello che ho detto?", disse lei respirando pesantemente.

"Perché dovrei quando la tua grande testa ha bisogno di essere colpita per diventare piccola", disse lui colpendola con soddisfazione e respirando anch'egli pesantemente.

"Aaahhh!!! Aurora si strofinò la testa. Sono così stanca ed esausta, abbiamo davvero corso così tanto? Wow, io sono un corridore così veloce e tu non sei riuscito a raggiungermi nonostante fossi il maschio, vergognati", si schernì tirando fuori la lingua.

"Oggi volevo solo lasciarti andare, quindi non farti venire in mente niente, perché la prossima volta che proverai a sminuirmi, non saprai cosa ti farei" borbottò Craig e Aurora sgranò gli occhi.

"Succederà solo nei tuoi sogni, hai davvero sottovalutato i miei poteri Craig, non preoccuparti un giorno avrai un assaggio della mia medicina" disse e Craig scoppiò a ridere.

"Hai la bocca piena dell'impossibile Rora, togliti di mezzo e lasciami andare a salutare la zia prima che cambi idea e ti mostri i miei muscoli", scherzò Craig fingendo serietà e facendo correre Aurora fuori dalla porta di casa verso l'interno.

"Mamma!!!" Urlò chiamando la madre che si precipitò dal cortile per vedere qual era il problema.

Aurora le saltò addosso quando entrò sorridendo ampiamente, facendo sorprendere la madre. Rebecca lanciò un'occhiata a Craig, anch'egli sorridente.

"Indovina un po' mamma?". Aurora chiese abbracciando la vita della madre in uno stretto abbraccio.

La madre sorrise guardando la figlia, era da molto tempo che non vedeva un sorriso genuino e felice sul volto della figlia, qualsiasi cosa fosse successa doveva essere una notizia molto buona.

"Non stressarti con le congetture di Rora, zia, ha trovato lavoro in un nuovo wine bar nella strada accanto", disse Craig, portando una tazza d'acqua da bere.

"Aaarrrgh!!! Testa sporca, come hai potuto rovinarmi la sorpresa?", gli urlò Aurora correndo verso Craig che, con aria indifferente, era intento a bere la sua acqua.

All'improvviso sentì un urlo e abbassò lo sguardo dalla sua tazza d'acqua solo per vedere una ragazza infuriata che gli veniva incontro.

"Merda" borbottò e lasciò cadere la tazza, si girò e fuggì per salvarsi come un fulmine.

"Ti prenderò presto", urlò Aurora dalla porta quando non riuscì ad afferrarlo.

"Calmati Rora, me lo avresti detto comunque, quindi non è lo stesso se lo dice lui", disse Sarah, la madre di Aurora.

"No, non sarà mai la stessa cosa con il modo in cui volevo dirlo. Quel testone ha rovinato il mio piano a sorpresa e non mi importa che sia lui l'artefice dell'ottenimento del lavoro, lo picchierò comunque per avermi rovinato i piani", sbottò Aurora.

"Sono davvero sorpresa, piccola, quindi non devi arrabbiarti con il tuo migliore amico, finalmente hai trovato un lavoro e sono felicissima per te, vieni qui" le disse la madre e lei si avvicinò dolorosamente al suo abbraccio, continuando a succhiare.

Non posso credere che domani comincerai a lavorare, dopo tutti questi anni in cui sei rimasta inattiva e hai cercato un lavoro, finalmente ne hai trovato uno, ora possiamo fare un pasto a due piazze" disse sua madre annusando le sue lacrime.

"Sì, e potrò pagare la retta di Maya e risparmiare per la tua attività, ho anche pensato di trasferirci da questa baraccopoli" disse Aurora e gli occhi di sua madre si allargarono.

"Cosa vuoi dire Rora? Quanto ti pagheranno se hai pianificato di fare tutte queste cose che hai menzionato? Pensi di andare a fare un lavoro d'ufficio?". Sarah chiese cercando di trattenere la risata, ma non ci riuscì e finì per ridere così tanto.

Sua figlia non smetteva di stupirla, non poteva credere che Aurora avesse intenzione di pagare le tasse a sua sorella, di aprire un'attività per lei e di portarle via dalla baraccopoli, il tutto con un misero stipendio pagato a una cameriera.

"Non ridere madre, lo vedrai con i tuoi occhi, ho tanti progetti che saranno realizzati una volta che avrò iniziato a lavorare", disse facendo una faccia convincente che fece ridere ancora di più sua madre.

Aurora sospirò vedendo la madre ridere di lei, se solo sapesse cosa fa per portare il cibo ogni giorno, non riderebbe, anzi gioirebbe per l'opportunità che le si presenta.

Sapeva che avrebbe fatto un sacco di soldi con la gente di quell'enoteca e sua madre non l'avrebbe capito.

La ignorò e salì le scale quasi rotte per entrare nella sua piccola stanza e prepararsi al lavoro.

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