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Il ragazzo che stava guardando aveva alzato la testa e li aveva fissati quando lei aveva pronunciato quelle parole.

A Craig venne voglia di correre fuori dal bar per l'imbarazzo. "Rora! Mi vendicherò" le sussurrò in faccia.

La signora al bancone li vide e aggrottò le sopracciglia. "Ehilà, siete qui per il lavoro o per giocare con il vostro amante?". La donna chiamò Aurora che guardò Craig e lo vide imbronciato.

"Haaaa!!!! Che razza di cosa è questa? Prima cerco di fare la carina per quel tizio e tu mi interrompi e poi questa signora pensa che siamo amanti. Accidenti a me e a te, amanti? Wtf!!!" Craig urlò di frustrazione.

"Perché mai dovrebbe pensare una cosa del genere? Una femminuccia come me amante di Aurora il bullo? No, starà scherzando" piagnucolò Craig.

"La biasimo? Sei carino a piagnucolare, quindi credo che abbia pensato che sei il mio ragazzo", disse Aurora ridendo e voltandosi verso il bancone.

"Sì, lo penso anch'io" disse Craig in tono basso e cominciò a camminare dietro di lei, ma si fermò subito come se fosse stato punto da un'ape.

"Aspetta un attimo, ha appena detto il suo ragazzo?". Si mise a urlare, con gli occhi che quasi gli uscivano dalle orbite.

"Io Craig, il suo ragazzo. Heeeeish! Ti ammazzo Rora" borbottò e si diresse verso il bancone.

"Puoi iniziare domani" disse la signora e gli occhi di Aurora si allargarono. Vuoi dire che dovrei iniziare a lavorare domani?" chiese incredula e la donna fece un cenno positivo con la testa.

Aurora urlò, abbracciò Craig che era appena arrivato, gli occhi di Craig si allargarono quasi a dismisura.

Non capiva perché Aurora lo stesse abbracciando all'improvviso. Forse sta cercando di dimostrare alla donna che lui è il suo ragazzo?". Pensò.

Cercò di divincolarsi dall'abbraccio, ma invece di allontanarsi, Aurora lo sollevò, tra lo stupore dei presenti nel bar.

"Fammi scendere Rora, mi metti in imbarazzo" mormorò Craig a bassa voce, con il volto coperto dall'imbarazzo.

"Craig ho davvero trovato un lavoro, dopo tutti questi anni di vagabondaggio, passando da un posto all'altro in cerca di un lavoro, finalmente ce l'ho fatta, ho trovato un lavoro" urlò lei e gli occhi di Craig si allargarono.

Non lo stava sollevando per dimostrare alla donna che era il suo ragazzo, ma perché aveva ottenuto il lavoro.

"Hai davvero ottenuto il lavoro" urlò Craig a mezza voce e Aurora annuì.

Lui urlò e l'abbracciò, facendo scontrare il suo corpo con quello di lei. Aurora ricambiò l'abbraccio.

Craig, rendendosi conto che la sua cotta era ancora lì, si ritrasse rapidamente e le prese le mani, ma Aurora cominciò a saltare con le mani sulle sue e, per evitare di cadere, dovette saltare indietro.

Era così felice per lei, ma poteva smetterla di tirarlo? Quel ragazzo lo stava guardando e, dannazione, Rora!!!!

"Woooaaahhh!!!" Aurora urlò, ma quando si accorse che la donna la stava fissando per aver gridato, si zittì subito e si ricompose.

"Grazie signora e sarò qui domani", disse felice e cercò di andarsene, ma la donna la fermò.

Si assicuri di venire puntuale, così discuteremo del pagamento e delle modalità di lavoro" disse la donna e la congedò.

Aurora la ringraziò e seguì Craig che non si era ancora ripreso dall'imbarazzo di Aurora che lo sollevava come se non pesasse nulla.

"Grazie mille Craig, se non mi avessi spinto tu ad entrare, me ne sarei andata pensando che qui sarebbe stato tutto come sempre" disse mentre tornavano a casa.

"Mi hai appena sbeffeggiato davanti a quel ragazzo, è davvero necessario sollevarmi? Avresti dovuto vedere il modo in cui mi fissava come se mi fosse cresciuta una testa enorme", disse Craig mettendo il broncio e asciugandosi le lacrime immaginarie dagli occhi.

"Oh, ragazzo mio, non sapevo che fossi imbarazzato. Non preoccuparti, quando inizierò a lavorare lì, farò in modo di parlargli a nome tuo e potrai sempre venire lì dopo il lavoro" mormorò Aurora convinta.

"Davvero? Faresti questo per me?". Chiese Craig e Aurora annuì.

Fu il suo turno di sollevarla. Ci provò, ma non ci riuscì. Dannazione Rora, sei così pesante" si lamentò e Aurora rise.

"Che cosa ti aspetti da una donna in gamba come me, pensi che io sia una che non fa altro che mangiare e che il cibo non si veda sul tuo corpo?". Aurora si schernì flettendo i muscoli mentre sorrideva.

"E chi ti ha detto che sei forte deve aver fatto una battuta che tu hai scambiato per verità".

"Ragazza, sei solo piena fino all'orlo dell'acqua in eccesso di cui ti sei nutrita", ribatté Craig e Aurora rimase a bocca aperta.

Oh, davvero? Allora annullo la mia offerta. Ho intenzione di collegare il ragazzo con qualcun altro e non voglio più vedere le tue ombre aggirarsi sul mio posto di lavoro" mormorò Aurora in tutta serietà.

Craig si spostò all'indietro e aggrottò le sopracciglia: "Smettila, ti prego, Rora. Sei così forte e anche più forte dei più forti, per favore non fare quello che hai intenzione di fare" sussurrò Craig.

"Mi dispiace molto, lo sai che sto solo scherzando, vero?", disse Craig con il broncio, sbattendo le enormi palle degli occhi.

Aurora si mordicchiò le labbra cercando di evitare la risata che minacciava di scoppiare, non poteva permettersi di perdere la serietà.

Aveva bisogno che lui la implorasse per averla sminuita. Immaginava che lui dicesse che il suo stomaco era pieno d'acqua e che la rendeva pesante da sollevare.

"Nemmeno il cibo, ma l'acqua! Oh, il mio ego è stato ferito" borbottò Aurora e lanciò un'occhiata a Craig.

"No, sono seria, a meno che tu non voglia corrompermi", disse lei e piegò le mani sotto le tette.

"Sì, farò tutto quello che vuoi che faccia, bestiola" mormorò lui aggiungendo la bestiola per ricordarle chi era per lei.

"Ok... sai che domani inizierò a lavorare e ho bisogno di alcuni vestiti stirati per me" disse Aurora e Craig annuì rapidamente tutto sorridente.

"Non solo, ma devi anche lavare i piatti. Sono così stanca per farlo adesso", sorrise Aurora e gli occhi di Craig si allargarono.

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