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01

Tagliai la bistecca e portai la carne alla bocca, lasciando le posate da parte, mi venne subito voglia di sputarla sul piatto lucido, come tutto il resto di quel ristorante. Odiavo quelle riunioni, la maggior parte di loro sembrava istruita ma trasudava arroganza, pensava di essere migliore degli altri solo perché aveva studiato in università prestigiose e aveva carriere che la società era solita etichettare come “la vita dei milionari”. E la verità è che noi ci vedevamo così, il nostro cognome era riconosciuto in tutto il Paese, il marchio di “Palmer Hays”, la gioielleria più famosa della città.

-Attenzione! -Distolsi lo sguardo dall'elegante tovaglia con le pietre scintillanti, ce n'era così tanta che mi dava le vertigini. Zio Braxton batté delicatamente il suo bicchiere e tutti lo guardammo aspettando che parlasse.

Lo guardammo tutti aspettando che parlasse. -Come sapete, l'azienda sarà presto gestita dalla mia cara nipote Annie, e non potrei essere più orgoglioso che sia lei a portare avanti l'eredità di famiglia. -Orgoglioso? Sì, davvero. Sfoggiò un sorriso così falso da farmi venire il voltastomaco. Tese la mano nella mia direzione, la presi con esitazione, sapevo che aveva in mente qualcosa, conoscevo quel luccichio malvagio nel suo sguardo prepotente. -Figlio, non hai qualcosa per la nostra Annie? Dai, smettila di agitarti e non aspettare oltre.

Liam si alzò dalla sedia, aggiustandosi il suo abito di Gucci dal taglio italiano, che trasudava presunzione da tutte le parti. Era proprio così, tronfio, macho e narcisista, la sua bellezza oscurata dalla sua personalità compiaciuta. Ma dovevo fingere che mi piacesse per compiacere i miei zii. Ricordo che quando si presentò al mio college, con un enorme mazzo di fiori rossi e delle lettere all'interno di palloncini che dicevano “Vuoi far parte del mio destino?”, rimasi senza parole. Non potevo credere che avesse avuto l'audacia di fare una cosa del genere, il disagio che provavo nel notare l'attenzione di tutti su di me era imbarazzante. Alla fine accettai senza ragionare su quello che stavo facendo. Suppongo sia stata la pressione del momento, ma anche il motivo era un altro, e non ho avuto il coraggio di rifiutare, perché era accondiscendente. Ecco cosa sono diventata, una persona che ha sempre messo gli altri al di sopra di me. Ero un semplice pezzo degli scacchi che potevano gestire a loro piacimento, solo che non ero né bianco né nero.

Guardai Liam che si avvicinava, prese la mia mano e la intrecciò con la sua. La sua postura era sicura, le sue labbra formavano un sorriso notando con interesse la mia evidente ansia. Gli piaceva vedermi così, indifesa, vulnerabile, come una pecora mansueta in mezzo a leoni feroci che stavano per divorarmi.

-Fin dal primo giorno in cui ti ho vista, sono rimasto ipnotizzato dalla tua bellezza, ed è stato allora che ho capito che eri la donna giusta per me. Ecco perché stasera approfitterò dell'occasione per confessare davanti a tutti i presenti quanto sono innamorato di te. Mi rendi felice solo respirando e so che noi due ci completiamo a vicenda, siamo fatti per stare insieme. -Oh, certo, anime gemelle. Mi lasciai sfuggire una risatina sarcastica che sembrava nervosa. -Oggi voglio farti un regalo. Voglio darti il mio cuore, il mio sorriso e tutto ciò che possiedo. Voglio costruire una vita con te, Annie, vuoi sposarmi?

Lo vedo inginocchiarsi su un ginocchio, tirare fuori dalla tasca una minuscola scatolina di velluto nero e oro, dentro la quale c'era un bellissimo anello. Il piccolo zaffiro blu con diamante era estremamente appariscente, e dal sussulto di Leighton si capì che si trattava di un anello estremamente costoso. Alzai lo sguardo verso Liam, che sorrideva compiaciuto aspettando la mia risposta. I sussurri degli altri mi stavano stordendo, lo zio Braxton mi guardava in modo dominante, consapevole del potere che aveva su di me.

Non amavo Liam, e il suo modo di essere, il modo in cui trattava gli altri aumentavano il disgusto che provavo per lui. Era un figlio compiaciuto di genitori milionari che credevano di poter calpestare gli altri per qualcosa di più. Ma dovevo comunque fingere che fossimo la coppia perfetta di noti uomini d'affari, anche se non era vero e la mia vita era tutt'altro che perfetta.

-Tesoro, non farmi aspettare ancora", borbottò sorridendo.

Presi una lunga boccata d'aria e alla fine sbottai con la stessa risposta di sempre, perché non avevo scelta, per paura di loro. Odiavo essere un codardo, ma

non osavo nemmeno sfidarli.

“Non farlo Annie”.

-I... -Sentii un enorme groppo in gola, l'impulso di scappare via da lì

Sentii un enorme groppo in gola, l'impulso di scappare da lì sempre più forte. Ma non l'avrei fatto, perché era già successo tante volte. -Sì, sì, sì, lo voglio.

Era un sussurro basso, ma fu sufficiente per Liam che non esitò ad alzarsi.

Tirò fuori l'anello dalla scatola e lo fece scivolare sul mio anulare. Il diamante al centro emetteva un centinaio di piccoli scintillii al movimento della mia mano.

-Signora Livingston", disse guardandomi emozionato. Mi tirò vicino a sé e unì le nostre labbra in un bacio da carrozza.

Sentii gli applausi e le congratulazioni degli altri, zio Braxton e Leighton mi abbracciarono sorridendo: l'avevano fatta franca.

Di nuovo.

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