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"Ascolta papà, hanno già fissato la data?"
E lui, "Sì tesoro, il 25 di giugno. Ma sarebbe
meglio che tu non venissi. Tua madre ed io non vorremmo vederti stare
ancora male per lui."
"Tranquillo papà, non ci penso proprio di
venire. Dai un bacio alla mamma, io torno a studiare. Vi saluto, sono
in biblioteca. Buonanotte."
E il padre, "Allora, buon studio. La mamma ti manda un bacio."
Terminata la telefonata, Valeria si mette a piangere. Pensava che se
avesse avuto il coraggio di parlare a Guido dei suoi sentimenti, magari
lui avrebbe potuto cambiare idea. Ma il giorno dopo ha un esame, quindi
si rimette a studiare.
Intanto, a casa Gandolfi, Guido, che non ha voglia di tornare nel suo
attico in centro, con una birra in mano sta passeggiando avanti e
indietro per il terrazzo. Non riesce a dormire, e sta pensando al suo
migliore amico felicemente sposato da più di quattro anni, ma anche
all'ultima volta che ha visto Valeria, la sorellina minore del suo
amico. Una ragazzina timida, un po' grassottella, con la faccia piena di
brufoli e degli spessi occhiali che gli correva dietro ovunque
andassero.
Una volta, a sedici anni, aveva persino cercato di baciarlo vicino
alla piscina a casa dei suoi, mentre erano seduti sugli sdraio. Sono le
quattro e mezza di mattina, e con questi ricordi va a letto; quando
finalmente riesce ad addormentarsi, sogna una bellissima ragazza bruna
con gambe chilometriche attorcigliate ai suoi fianchi.Alle sette, quando suona il telefono, si sveglia in un bagno di
sudore ripensando al sogno appena fatto.
"Pronto? Chi è che rompe a
quest'ora?"