Capitolo 5 Paura
La paura è un sentimento curioso, in alcune persone paralizza,
in altre le accende e le porta a fare grandi cose
inimmaginabili ma comunque incredibili
POV Lucas
“Sono uno stronzo ne sono consapevole! Altro che stronzo non ci sono parole per quello che abbiamo fatto, e se non ne vuole più sapere di noi? Me ne farò una ragione. Ma sta zitto và”
Ho appena fatto una cosa che oserei dire spiacevole per una ragazza, me ne sono andato dopo averla fatta venire e aver condiviso un momento intimo con lei, sono totalmente scappato a gambe levate tanto che non mi sono accorto che il mio amico mi chiama a gran voce:
«Lucas, Lucas»
Appena lo sento chiamarmi fermo la mia folle e disperata corsa verso l'ignoto, mi giro completamente verso il mio migliore amico:
«Dimmi.»
«Dove diavolo stai andando così di corsa?»
«Ho fatto una cazzata enorme, talmente enorme che penso di essermi fottuto da solo!»
«Che diavolo hai fatto?»
«Ho condiviso un momento d'intimità con la Maggiore Rizzo!»
«TU COSA?»
«Abbassa la voce cristo santo!»
«Ok, ma tu come diavolo hai potuto permettere che capitasse?»
«Non lo so cristo, non sono più riuscito a trattenermi è come se mi avesse attirato a sé come un magnete, mi ha fottuto il cervello capisci fratello?»
«Sì ma adesso sei nei guai fino al collo ne sei consapevole?»
«Lo so, per questo sono scappato! e l'hai lasciata da sola?»
«Sì...»
«Cazzo fratello che cazzo hai combinato...»
«Mi è preso il panico, sai di cosa io abbia paura...»
«Sì hai paura che se lo scopra tuo padre ti possa far trasferire, ma non è colpa tua se ti seti attratto da lei...»
«No è solo colpa mia invece!»
«Adesso vado al campo ho bisogno di sfogarmi...»
«Como vuoi fratello!»
Mi rigiro e a passo di marcia esco e mi dirigo al campo, ma cambio idea e mi dirigo al poligono di tiro:
“Sì, sparare contro qualcosa forse può aiutarmi a calmarmi e farmi sentire meno paura!”
POV Sofia
Se né andato, non mi ha fatto nemmeno parlare, è scappato, sono così arrabbiata che se lo avessi qui davanti a me potrei dargli un calcio nelle palle, esco con il piede di guerra e inavvertitamente vado a sbattere contro a qualcuno:
«Oh mio dio, mi scusi!»
«Non si preoccupi Maggiore Rizzo!»
«Tenente Smith!»
«Dammi pure del tu chiamami Blake, stai cercando Lucas?»
«Chi mi scusi? Il Tenente Harris...»
«Sì, lo stavo cercando...»
«So quello che ha fatto era perecchio scosso quando è uscito dal corridoio della camerata comune...»
«Dov'è?»
«Ha detto che andava verso il campo per svagarsi, sai non è colpa tua se fa così...»
«È colpa sua allora!»
«No, non è nemmeno colpa sua, ha paura di perderti...»
«Come mai?»
«Non posso dirti il perché, quello che posso dirt è che devi dargli un po' di tempo per adeguarsi a quello che sta provando per te...» «Mhh...»
Se ne và senza darmi senza darmi alcuna altra spiegazione, il che mi fà irritare ancora di più, quindi decido di recarmi in infermeria e di andare dall'unica persona che mi ha sempre capito fino ad ora, la mia migliore amica, entro in infermeria e da come mi guardano i miei sottoposti devo assomigliare a medusa perché mi stanno completamente alla larga, vado a passo svelto verso Ginevra le arpiono un braccio e la trascino fuori con me verso la mia camera:
«Amica mia, che succede?»
«Ho bisogno di parlare con te immediatamente!»
Entriamo velocemente in camera mia e chiudo dietro di noi la porta, mi rigiro dando completamente attenzione a Ginevra e le dico:
«G, non puoi capire che cosa diavolo mi è successo!»
«Dimmi, hai la mia completa attenzione, dato che mi hai trascinato via dalla infermeria.» «IlTenenteHarriseioabbiamoavutounmomentodiintimità.»
«Cosa?»
«Quello che ti ho detto!»
«Ma non ho capito un cazzo!»
«Io e il Tenente Harris abbiamo avuto un momento di intimità!»
«COSA?»
«Shh, vuoi abbassare la voce per favore?»
«Sì ma tu ora mi spieghi che diavolo è successo.»
«Esattamente non so nemmeno io che diavolo sia successo tra di noi, è successo così velocemente che ci siamo ritrovati io con le gambe aperte e lui in mezzo alle mie gambe che mi assaggiava!»
«Cazzo che storia...»
«Poi è scappato quando gli ho chiesto delle spiegazioni, sono uscita per cercarlo e ho trovato il Tenente Smith che mi ha fermato e mi ha detto di non avercela con lui e che ha paura...»
«Di cosa?»
«Non lo so nemmeno io!»
«E perché non vai a chiedere spiegazioni?»
«Ci credi che ho paura?»
«Eh beh, ti ha lasciato lì così!»
«Già!»
«Vai da lui non fare la codarda!»
«Va bene.»
Esco dalla camera e mi dirigo verso il campo di addestramento ma non lo trovo lì così fermo una recluta:
«Scusi, il Tenente Harris sa dove si trova?»
«Sì nel poligono.»
«Grazie buona giornata!»
«Altrettanto!»
Mi dirigo dove la recluta mi ha indicato e lo trovo lì con il fucile tra le mani, tutto concentrato, devo dire che è una visione, ma sono talmente interessata a chiedergli delle spiegazioni per il suo comportamento che sinceramente poco mi importa di quanto sia bello in questo momento, mi avvicino a lui, gli tolgo una cuffia per attutire i colpi :
«Non credi sia il caso che tu mi debba delle spiegazioni?»
«No.»
«Come no?»
«Quelllo che ho detto letteralmente...»
«Non credi che mi spettino dopo quello che abbiamo fatto insieme?»
«Sì, ma non riesco a dartele adesso...»
«Dì cosa hai paura?»
«Come scusa?»
«Ti ripeto di cosa hai paura?»
Si gira verso di me e mi fissa intensamente ma non dice nulla
POV Lucas
«Allora, sono figlio di un'altro militare...»
«E allora, anche io ho mio padre e mio fratello che sono nell'esercito eppure non ho paura di nulla...»
«Mio padre di certo non è come il tuo...»
«Hai paura per tuo padre?»
«Ho paura che se scopre quello che provo per te mi trasferisce...»
«Perché dovrebbe farlo?»
Perché è un uomo spregevole!»
«Tu non puoi capire, sicuramente tuo padre è differente!»
«Sì, ma fino a che non lo viene a sapere di cosa hai paura?»
«Dì noi!»
«Ho paura che io mi possa affezionare troppo a te...»
«E non dovevi pensarci prima di metterti in mezzo alle mie gambe con la tua faccia?»
Me lo dice con un leggero rossore che le ricopre le guance e mi sta guardando intensamente da mandare a puttane il poco autocontrollo che ho, ma invece che baciarla di nuovo le dico:
«Non posso!»
E me ne vado, lo so che sto scappando invece che risolvere la situazione e certamente non si addice al mio comportamento freddo e stronzo ma con lei non posso comportarmi da stronzo, non ci riesco.
Finalmente sono fuori dal poligono di tiro e spero con tutte le mie forze che lei non mi segua, e inaspettatamente lei non mi segue, devo dire che per un secondo ci rimango male però mi ridesto subito quando una recluta per giunta donna si ferma davanti a me:
«Tenente mi scusi, potrebbe aiutarmi a trovare il mio dormitorio non riesco ancora ad orientarmi bene!»
Me lo dice sbattendo le ciglia come se volesse incantarmi con i suoi modi di fare e io, stronzo come sono accetto ben volentieri la sua proposta nella speranza di poterla sbattere per cercare di dimenticare i gemiti della bambina insolente, la mia bambina, quella che mi ha rapito per i suoi modi di fare, che mi è entrata in testa con i suoi gemiti senza che io lo volessi:
«Per di qua mi segua...»
Mi segue e si mette al mio fianco, e io nella mia testa pregusto la scopata che ho in mente.
POV Sofia
Sta volta non l'ho inseguito, ho capito che ha paura ma se mi vuole stavolta deve essere lui a rincorrermi, esco dal poligono di tiro e lo vedo andarsene con un'altra donna non sono nemmeno impressionata dal suo comportamento, penso che quello che mi è successo mi servirà da lezione.
Più tardi dopo aver fatto una passeggiata nel campo d'addestramento rientro in infermeria e vengo fermata subito da Ginevra:
«S, hai risolto?»
«Se intendi per risolto che io ho imparato un'altra lezione e lui se n'è andato via con un'altra donna, allora sì ho risolto!»
«Cazzo, che cosa diavolo ha fatto?»
«Quello che ti ho detto esattamente.»
«Ma perché?»
«Perché, cosa?»
«Perché non vuole stare con te?»
«Ha paura di suo padre.»
«Oh mio dio.»
«Già non dirmi nulla che sono già delusa da me stessa.»
«Va bene amica mia, se andassimo a chiedere di uscire un attimo ti andrebbe bene?»
«Certo che sì.»
Ci dirigiamo verso l'ufficio del generale e bussiamo in contemporanea:
«Avanti!»
Entriamo insieme:
«Maggiore Rizzo, Maggiore Ferrari, a cosa devo la vostra visita?»
«Signore potremmo uscire per qualche ora dalla base?»
«Come mai Maggiore Ferrari?»
«Il Maggiore Rizzo avrebbe bisogno di una pausa signore...»
«Che è successo della quale io non ne sono a conoscenza?»
«Nulla signore...»
«Sedetevi, adesso parliamo senza il mio grado, che è successo che ti porta ad uscire dalla mia base?»
«Nulla di che signore...»
«Hai litigato di nuovo con Lucas?»
«Se così si può dire...»
«Ah quel ragazzo, non riesco a capirlo, menomale che siete arrivate vi avrei fatto chiamare più tardi, mi è arrivata una comunicazione dalla sede centrale, mi hanno chiesto di mandare dei medici a Gaza, sareste disposte a partire, tra due giorni?»
«Sì, signore, conti pure su di noi!»
«Va bene, allora visto che avete acconsentito, vi lascio la giornata libera, se la vostra brigata vuole uscire con voi è libera di farlo, conto su di voi per informarli!»
«Sissignore.»
«Siete congedate.»
Usciamo dall'ufficio del Generale e ci fissiamo :
«S, sei sicura di partire?»
«Sì, in caso se morirò, verranno comunque avvisati i miei famigliari, tu non dovresti farlo i tuoi hanno solo te!»
«Ti ricordi?»
«Cosa?»
«La nostra promessa!»
«Sì...»
«Ripetila!»
«Dove vai tu vengo anche io fino alla morte!» «Allora, ce lo siamo promesse da quando eravamo piccole e sai che io non vengo meno alla mia promessa.»
«Va bene G.»
Ci dirigiamo in infermeria, ci guardiamo negli occhi e Ginevra mi da il segnale di avvisare le nostre due brigate:
«Brigata.»
«Sissignora.»
«Tra due giorni dobbiamo partire per Gaza, hanno bisogno di un equipe medica, siete pronti ad entrare in azione?»
«Sissignora.»
«Bene, il Generale ci ha lasciato qualche ora libera, chi vuole uscire con noi?»
«Noi signora!»
«Allora usciamo.»
Mentre ci dirigiamo verso l'entrata della caserma un Tenente ci ferma:
«Maggiori, ho sentito che partite tra due giorni per Gaza...»
«Sì, non vediamo l'ora di fare il nostro dovere.»
Nel medesimo istante in cui finisco di dirlo vedo il Tenente Harris vicino alla parete che stava ascoltando tutta la conversazione, si gira verso di me mi rifila uno sguardo preoccupato e se ne và.
POV Lucas
“Cazzo, cazzo sono nervoso, ho sentito tutta la conversazione se quella bambina partirà per Gaza sicuramente rimarrà uccisa in qualche scontro a fuoco! Meglio di cosa ti preoccupi se ne sta andando come volevi no? No, cristo santo, sono preoccupato da morire per lei! Cazzi tuoi l'hai allontanata scopandoti quella non hai visto come ci guardava? Sì... Allora ti conviene star zitto. Col cazzo che lo faccio.”
Senza darle il modo di parlarmi me ne vado dalla sua vista, non aveva addosso la divisa dell'esercito quindi penso che il Generale gli abbia dato il permesso di uscire e senza dire altro mi dirigo verso il suo ufficio arrabbiato come non mai in vita mia e con la paura addosso per quella bambina supponente che mi ha fottuto il cervello.