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Note d'amore vietate

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briciolascrive
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Riepilogo

Cosa succede quando due anime diverse si incontrano? Lui è Jackson Rathburn, venuto dall'America in Italia per insegnare matematica. Lei è Emma, una studentessa del quinto anno del liceo artistico. Jackson è divorziato e ha un figlio di un anno e mezzo che è rimasto in America dai nonni. Emma, invece, è una ragazza bellissima, single, ma pur sempre la sua allieva. Tra loro si sviluppa una storia d'amore ostacolata dalla professoressa Rossi. I due ragazzi riusciranno a superare gli ostacoli?

AdolescentiRagazzaPresidente

Prologo

Emma

Le vacanze estive sono finite e come ogni anno verso la metà di settembre le scuole riaprono. Il lato positivo? Che questo giorno sarebbe stato il primo dell'ultimo anno del liceo artistico.

Mi sveglio presto, passo forse venti minuti davanti all'armadio, senza sapere cosa indossare, finalmente scelgo una maglietta a maniche corte, righe bianche e nere e jeans, terminando con delle adidas.

Scendo, prendo i soldi che mi servono per la merenda e saluto velocemente mia madre.

Stranamente è seduta al tavolo, di solito con il lavoro che fa, non è quasi mai a casa.

«Vado!»

Le do un bacio sulla guancia.

«Buona giornata cara!»

Le faccio l'occhiolino e poi esco sbattendomi la porta alle spalle.

Dato che è una giornata soleggiata e fa già caldo, ne approfitto per fare una passeggiata, ed è sempre bello vedere Roma piena di turisti stranieri.

Quando arrivo a scuola, liceo artistico Ripetta, noto che alcuni dei miei compagni di classe sono un po' agitati e parlano tra loro sottovoce.

Cosa sta succedendo? Un nuovo arrivo?

Raggiungo la mia migliore amica Chiara, una ragazza leggermente più alta di me con i capelli corti e scuri, grandi occhi verdi da cartone animato e lentiggini sul viso.

Siamo amiche fin dalla scuola materna.

«Ciao! Cosa sta succedendo? Perché tutta questa confusione tra i ragazzi?»

Chiedo sedendomi sul muretto.

«Emma! Perché non sai niente?» Alzo un sopracciglio,

«Sapere cosa?»

«Sembra che quest'anno abbiamo un nuovo insegnante di matematica, viene dall'America».

Bene!

Sbuffo.

Mentre aspettiamo l'arrivo della preside e il consueto discorso di benvenuto, iniziamo a parlare, si sente chiaramente la voce della preside da dietro.

«Quinta A!»

Uno dopo l'altro inizia a chiamarci.

«Beh, cercate di fare i bravi e di studiare ulteriormente quest'anno, aula dodici al quinto piano».

Ho capito bene?

Più odio le scale, più devo farle?

Arriviamo in classe, l'insegnante non è ancora arrivato,

e a quanto pare i ragazzi approfittano a fare gli scemi, si lanciano il gesso, gridano parolacce.

Noi ragazze ci sediamo in un angolo e parliamo del viaggio previsto per marzo.

Anche se è ancora presto, ma a dicembre bisogna decidere la destinazione e l'acconto da versare.

Viola sbircia dalla porta.

«Credo che il professor Rathburn si sia dimenticato di venire».

Per me, potrebbe anche non venire.

Non faccio in tempo a rispondere che sentiamo una voce alle nostre spalle che quasi mi fa saltare in aria.

«Buongiorno!»

Ognuno di noi prende il suo posto.

Lo guardo mentre si avvicina lentamente alla scrivania e posa i libri, mentre dietro di me le mie compagnie iniziano a dirsi cose incomprensibili.

Fa un fischio per attirare l'attenzione.

«Vedete, come immagino, spero che voi sappiate che sono il nuovo supplente di matematica, non so quanto tempo passeremmo insieme, ma spero... Ci troveremmo bene se studiate, altrimenti vi renderò questi mesi un inferno!»

Scherza prima di sedersi e proseguire.

«Mi chiamo Jackson e sono qui in Italia da poco, quindi se ogni tanto dico qualcosa di stupido fatemelo notare. Ora vorrei provare a imparare i vostri nomi, anche se dubito di riuscirci a ricordarli subito».

Inizia a chiamarci.

«Emma Marrison» Sussulto.

«Marrison non è un cognome italiano». Mi alzo.

«Italo-americana e matematica non è la mia materia preferita».

Odio le presentazioni.

«Non è una buona impressione presentarsi al tuo nuovo professore come una frana, ora mi costringi a tenerti d'occhio, ma faccio finta di non aver sentito. Non voglio scoprire subito di essere circondato da una classe che odia i numeri, non sarebbe un buon inizio per me!»

Fa una breve risata.

Il suo atteggiamento scherzoso è la prova che è davvero antipatico.

Un'altra lezione di matematica e sarei morta.

Per non parlare dell'insegnante scontroso, chi pensa di essere, che mi rimprovera per presentarmi come un fallimento nella sua materia?

Guardo Chiara, che sembra persa tra le nuvole. Scuoto la testa.

«Non so come fai a dire che è bello». Un po' lo è.