Libreria
Italiano

L'ombra della profezia

21.0K · Completato
Jen.90
21
CapitolI
458
Visualizzazioni
9.0
Valutazioni

Riepilogo

Nel regno elfico di Eldoreth, un'antica profezia predice che un giovane elfo, il discendente di un antico lignaggio, sarà colui che salverà il mondo dalle forze oscure che minacciano di corrompere la Foresta Sacra e distruggere il regno. Kaelen, un giovane elfo di nobili origini, vive una vita semplice, lontano dalle aspettative e dal peso delle tradizioni, ma un evento sconvolgente cambierà il corso del suo destino. Da sempre, Kaelen ha evitato di affrontare il suo ruolo di prescelto, rifiutando di accettare la sua parte nella profezia. Convinto che il suo destino sia un fardello che non vuole portare, cerca la pace nelle bellezze naturali di Eldoreth, senza rendersi conto che la guerra è già alle porte. La magia oscura, un potere antico e dimenticato, sta risvegliandosi, e il suo legame con il regno degli elfi è più profondo di quanto Kaelen stesso possa immaginare. Quando il regno viene attaccato da forze misteriose e la Foresta Sacra inizia a deteriorarsi, Kaelen è costretto a unirsi alla lotta. Con l'aiuto di Lyra, una guerriera impavida e leale, e Eldrin, un elfo oscuro dall'ambiguo passato, Kaelen intraprende un viaggio per fermare il male che minaccia la loro terra. Ma mentre la guerra si intensifica, Kaelen è messo di fronte a scelte difficili che mettono in discussione il suo legame con gli altri, la sua lealtà e la sua identità. Durante il suo viaggio, Kaelen scopre segreti sconvolgenti sulla sua discendenza, imparando che il suo legame con la magia e la foresta è molto più potente e oscuro di quanto avesse mai creduto. La profezia che l'ha sempre tormentato non è solo una promessa di salvezza, ma anche di sacrificio. Kaelen dovrà affrontare le ombre del suo passato e lottare con il suo stesso destino, confrontandosi con le proprie paure e l'incertezza del futuro.

DemoneGuerrasoprannaturaleimmortale

Capitolo 1: Il destino nascosto

Il sole stava scendendo lentamente dietro le vette delle montagne di Eldoreth, tingendo il cielo di sfumature dorate e arancioni che si riflettevano sulle acque cristalline dei fiumi. La Foresta Sacra, il cuore pulsante del regno elfico, sembrava respirare con una vita propria, le sue foglie che danzavano delicatamente al ritmo di una melodia antica, appena udibile. Ogni fronda, ogni ramo, ogni albero secolare parlava una lingua che Kaelen aveva imparato a sentire fin da bambino. Ma oggi qualcosa era diverso.

Kaelen, giovane elfo dai capelli lunghi e bianchi come la neve che brillavano sotto i raggi del tramonto, e gli occhi che riflettevano il verde profondo delle terre di Eldoreth, camminava con passo deciso lungo il sentiero che attraversava il cuore della foresta. La sua figura snodò agilmente tra gli alberi, mentre il vento sussurrava tra le sue lunghe ciocche. Era il suo luogo di rifugio, il posto dove si sentiva più libero, più lontano dal peso delle aspettative che incombevano su di lui. Ma anche lì, nel cuore della foresta che amava, qualcosa sembrava turbarlo.

Da sempre, Kaelen aveva cercato di vivere una vita semplice, lontano dal ruolo che gli spettava come discendente di una delle famiglie più nobili di Eldoreth. Un destino che lo avrebbe voluto eroico, il salvatore di un regno in pericolo. Ma quella profezia, che gli era stata raccontata sin da bambino, non aveva mai avuto per lui il peso che merita. La vedeva come una leggenda lontana, un racconto raccontato da vecchi saggi per alimentare speranze e paure. La sua vera vita era quella fatta di silenzi tra gli alberi, di esplorazioni solitarie, di piccole conquiste personali. Non sentiva di essere l’eletto, ma un semplice figlio di Eldoreth, come tanti altri.

Camminò ancora un po', il suono dei suoi passi che si perdeva tra le fronde mossi dal vento, come se la foresta stessa volesse nascondere i suoi pensieri. Kaelen sentiva dentro di sé un disagio che non riusciva a placare, come se la terra stessa sotto i suoi piedi tremasse impercettibilmente. Era solo una sensazione, pensò, ma non riusciva a scrollarsela di dosso. Forse era colpa del peso degli anni, della solitudine che aveva scelto per se stesso. Eppure, quella stessa solitudine lo aveva sempre protetto.

Il ragazzo raggiunse uno spiazzo, un luogo che conosceva bene. Qui, tra gli alberi più alti e imponenti, c’era un enorme albero antico, il più grande della foresta. Le sue radici si intrecciavano con la terra come se volessero afferrare il cuore stesso del regno. Kaelen vi si fermò davanti, osservandolo con una sorta di reverenza. Era sempre stato attratto da quell’albero, quasi come se avesse una connessione profonda con lui. Ma oggi c’era qualcosa di nuovo. Le radici sembravano pulsare leggermente, come se qualcosa stesse accadendo nel profondo.

Allungò una mano, sfiorando la corteccia rugosa, e al contatto sentì un fremito lungo il suo braccio, un'energia che non riusciva a spiegare. Era come se l'albero, e forse la foresta stessa, stessero rispondendo a lui. La sua mente si riempì di immagini frammentate, ricordi confusi di una vita che non ricordava, ma che sapeva essere parte di lui. Un’eco lontana, un bisbiglio.

"Kaelen..." La voce sembrava provenire dal vento stesso, un sussurro familiare che si insinuava nei suoi pensieri.

Il giovane elfo si fece teso, fermandosi. Il cuore accelerò il battito, e gli occhi cercarono disperatamente un segno, una spiegazione, ma non c'era nessuno. Solo gli alberi e il cielo in lontananza.

"Kaelen, figlio del sangue antico... figlio della Foresta Sacra..." La voce riecheggiò di nuovo, questa volta più chiara, più definita, come se le parole provenissero dal profondo della terra. Un brivido percorse la sua schiena, ma la sua mente si ribellò. Non voleva ascoltare. Non voleva credere.

"Chi... chi è?" chiese a voce alta, ma il vento rispose solo con il suo mormorio. Il silenzio cadde pesante.

In un angolo della sua mente, le leggende che aveva sentito raccontare sin da bambino cominciarono a farsi strada. La profezia. La grande guerra. Il salvatore. Tutto ciò che aveva sempre ignorato. Non era mai stato uno di quelli che credevano nelle antiche profezie. Le storie del passato gli erano sempre sembrate lontane, una sorta di orpello ornamentale per il popolo. Ma ora... ora la voce stava chiamandolo, e qualcosa nel suo petto cominciò a rispondere.

Gli occhi si strinsero mentre la foresta sembrava muoversi intorno a lui. Le fronde degli alberi ondeggiavano come se stessero comunicando tra loro, come se avessero un messaggio da trasmettere. Kaelen si sentiva come se fosse al centro di qualcosa di più grande, qualcosa che non poteva comprendere. Eppure, non poteva negarlo: quella voce, quel legame con la terra, con l’albero, con la foresta... tutto ciò aveva a che fare con lui.

Un altro passo. Il vento si alzò, facendo danzare le foglie. La sensazione di essere osservato cresceva, ma Kaelen non riusciva a muoversi. Il mistero lo avvolgeva, e l'unica cosa che riusciva a fare era ascoltare. Le radici dell'albero sembravano sussurrare una melodia che si fondeva con la sua stessa anima.

"Eldoreth ha bisogno di te, Kaelen. La magia oscura è risvegliata... e solo chi possiede il sangue degli antichi può fermarla."

Le parole lo trafissero come frecce. I suoi occhi si spalancarono. Quella frase lo colpì con forza, penetrando nelle sue ossa, nelle sue vene. Non riusciva a capire, ma l’urgenza era chiara. La foresta non mentiva. Il regno di Eldoreth era in pericolo, e lui... lui era la chiave per fermare tutto questo.

Indietreggiò di un passo, ma le parole continuarono a risuonare nella sua mente: "Tu sei il prescelto, ma il destino che ti attende è oscuro come la notte."

Kaelen lottò contro le parole, contro la realtà che ora lo stava trascinando in un vortice che non riusciva a controllare. Guardò l'albero una volta ancora, e qualcosa cambiò nei suoi occhi. Il ragazzo si rese conto che il suo rifiuto di accettare il destino, la sua fuga dalla profezia, non sarebbe più stato possibile. Non poteva più nascondersi.

Le ombre della foresta sembravano avvolgerlo, ma non era più solo paura. C'era una determinazione nascosta sotto la superficie del suo cuore. Non sapeva cosa avrebbe dovuto fare, ma una cosa era certa: non avrebbe potuto ignorare la sua eredità. Non avrebbe potuto ignorare la Foresta Sacra. Il destino lo stava chiamando. Il destino lo aveva trovato.