Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

01

LIBRO 01:

LA SPOSA MESSA ALL'ASTA

MARY

"Mary Stivens vuoi tu sposare Rayan Jack Carter?"

Mille volte avevo sognato questo giorno, questo momento, questa domanda, ma nel mio sogno ad occhi aperti non sposavo uno sconosciuto ma il mio fidanzato Jerry.

Nel mio sogno c'era mio padre che mi accompagnava all'altare e soprattutto lo sposo era felice del matrimonio, non mi fissava con rabbia mista a disinteresse, ma con amore.

Suppongo non si possa avere tutto ciò che si desidera.

D'altronde cosa posso pretendere? A lui sono stata imposta dopo che il mio fidanzato mi ha abbandonata un mese prima del matrimonio.

Ed io cosa ho fatto? Ho accettato il destino che lui ha scelto per me.

Jerry mi ha drogata fatto firmare un contratto di partecipazione ad un'asta e lasciata al Mystery incassando i soldi che solitamente lascerebbero alla donna che si iscrive a queste cose come anticipo.

Mi ha praticamente venduta per 20.000 sterline. Questo è il valore che mi ha dato.

Mi sono arrabbiata con il proprietario del pub quando mi sono trovata in un letto non mio e con quel contratto firmato sopra al comodino, ma non ho ottenuto nulla.

Potevo facilmente andarmene pagando il doppio di quanto ricevuto o almeno restituendo i solidi, ma purtroppo non possedevo una cifra così. E le cose di valore che potevo vendere le avevo già vendute per tenere a galla l'azienda di mio padre.

Fino a qualche settimana fa non avrei avuto problemi a pagare quella cifra. Ma ora con mio padre in ospedale e la nostra ditta in bancarotta sono un po' a corto di soldi e non ho avuto alternative.

Senza poter saldare il mio debito non potevo uscire dal locale nemmeno per recarmi all'ospedale a trovare mio padre..

Ma andiamo per ordine...

UN MESE PRIMA

"Buongiorno signorina Stivens, prego si sieda."

"Mi dica dottor Moor, c'è qualcosa che non va? Mio padre sta bene?"

"Per ora sì signorina, ma purtroppo c'è un problema.

Nell'impatto una costola ha perforato il polmone.

Si può risolvere con un'operazione. Ma è molto delicata e sarebbe meglio trasferirlo in una clinica privata per l'operazione e per la riabilitazione successiva."

"Di quanto stiamo parlando?"

"Almeno 70.000 sterline, potrebbe anche essere di più, ma per il momento basteranno."

Il mio mondo crolla soprattutto alle successive parole del medico.

"Signorina, capisco che la cifra sia ingente, ma mi creda in quella clinica le posso assicurare che suo padre si riprenderà completamente.

Qui non posso farlo."

"Quanto tempo ho?"

"Prima lo operiamo meglio è, ma massimo due mesi, oltre le possibilità di riuscita calerebbero più del 70 per 100 e quindi potrebbe avere delle conseguenze anche operandolo nella clinica."

"Grazie dottore.

Le darò una risposta il prima possibile."

Purtroppo non ho altra scelta che chiedere aiuto a qualcuno. .

Ho già perso mia madre cinque anni fa a causa di un tumore. Non voglio perdere anche lui.

Non ho altra scelta.

Devo chiedere aiuto.

Però non ho parenti stretti a cui chiedere.

Decido di chiamare Jerry.

Io e lui siamo fidanzati da tre anni e sono certa non mi voterà le spalle.

Quanto mi sbagliavo.

Gli dico di trovarci a fare colazione nel bar vicino all'ospedale e decido di raccontargli tutta la verità.

Jerry sa che mio padre ha fatto degli investimenti sbagliati e anche dell'incidente.

Ma non sa realmente quanto le cose siano gravi. Non lo sa nessuno.

Non sa che ho dovuto licenziare tutti i dipendenti nell'azienda pubblicitaria di mio padre. Ho dovuto farlo perché quello che ci è rimasto non sarebbe bastato a rimetterci in careggiata.

Non senza mio padre, non per il momento.

Abbiamo già affrontato una situazione simile cinque anni fa appena dopo la morte di mia madre e ci eravamo rialzati e dopo un paio di mesi eravamo riusciti a riprendere i nostri dipendenti.

Spero che questa situazione sia come quella. Ma le condizioni di mio padre peggiorano tutto.

Ho bisogno di soldi subito.

"Mary, tutto bene?" Vedo gli occhi neri di Jerry Aspens che mi guardano con preoccupazione.

"No Jerry, non va tutto bene.

Mio padre è più grave del previsto e mi servono 70.000 sterline per riuscire a farlo guarire."

Il suo sguardo si fa cupo, "Cosa mi stai chiedendo esattamente Mary?"

Guardo bene Jerry, non l'ho mai visto così serio.

E impeccabile come sempre, capelli neri pettinati con il gel, dopo barba costoso, vestiti firmati...

"Un prestito" dico semplicemente.

"Per favore Jerry. L'azienda si rialzerà.

Mi servono solo un paio di buoni clienti.

Ma al momento non posso concentrarmi sul lavoro, non con mio padre così.

Per favore anticipami i soldi per l'operazione. Ti giuro che te li restituirò velocemente."

"La tua azienda guadagna più di quella di mio padre.

Come puoi essere senza soldi?" mi chiede lui.

La sua voce è così dura. Non lascerà che mio padre muoia... mi aiuterà vero?

"Mio padre ha investito la maggior parte delle nostre azioni e abbiamo perso quasi tutto.

Fra quello che è rimasto e vendendo la casa e la maggior parte delle nostre cose sono riuscita a pagare i debiti e gli stipendi dei dipendenti.

Ma mi è rimasto poco. Non so nemmeno dove vivere.

Per favore Jerry stiamo per sposarci. Sai che puoi fidarti di me."

La sua espressione mi spaventa ma dura per poco, torna quasi subito a sorridermi dolcemente.

"Devi darmi del tempo amore. Parlerò con la mia famiglia per vedere come possiamo aiutarti.

Anche noi non stiamo affrontando un buon momento, anche se non così nero come il vostro.

C'è un pub qui vicino, affittano anche stanze. ti prenoto una stanza. Aspettami lì. Il locale si chiama Mystery pub..

È un po' spartano, ma le camere costano poco.

Ci vediamo giù al bar stasera alle 19 e ceniamo assieme, va bene?"

"Certo Jerry, Grazie mille."

"Di niente Mary, dopo tutto sei la mia fidanzata. Non potrei mai lasciarti nei guai. Tuo padre è il mio futuro suocero.

Conosco la tua azienda e conosco te.

Vi rialzerete molto velocemente e poi chiederanno se vogliamo stare assieme nella buona e nella cattiva sorte.

Se non ci sosteniamo fra di noi chi lo farà?"

Abbraccio forte il mio Jerry e lui mi dà l'indirizzo del posto.

Qualcosa mi dice che non dovrei entrare qui, ma ignoro la sensazione ed entro.

Il locale è bello e colorato.

A prima vista sembra una discoteca, con un bancone per i clienti enorme e anche la pista da ballo sembra gigantesca. Ci sono anche dei piccoli palchi con dei cubi.

Ora è vuoto tranne che per qualche cameriere e qualche ospite delle camere che sta facendo colazione.

"Ciao come mai sei qui?" una ragazza con i capelli biondi e occhi azzurri mi si avvicina.

Non vedo molto altro del suo viso perché una bellissima maschera grigia e rosa con i brillantini glielo copre.

"È per questo che questo posto si chiama Mystery? Perché indossate le maschere?"

Lei ridacchia sotto la maschera, "Si, è uno dei motivi. Perché sei qui?"

"Il mio ragazzo ha prenotato una stanza."

Gli occhi della giovane sono sorpresi.

"Cosa c'è?" chiedo.

"Niente, solo che non è un posto in cui dovresti stare da sola."

"Non ho alternative, sono un po' in difficoltà, non posso permettermi molto."

Mi guarda con empatia.

Anche lei ha affrontato un momento così?

"Bene, controllo il nome della stanza. Nome?"

"Mary Stivens."

"Si, eccola... Già saldata per una settimana. Ottimo...

Tieni questa è la chiave.

Ti accompagno alla stanza."

Capisco subito perché la ragazza ha detto che non era un posto dove stare da sola.

Il piano sopra è diverso da quello sotto.

Mette un po' timore e ci sono delle stanze che possono essere usate solo per ore.

"Evita queste stanze, di solito le usano le spogliarelliste che vogliono fare un extra."

La guardo senza capire e lei scuote la testa, "Non dovresti davvero essere qui. Comunque sono stanze in cui le dipendenti portano i clienti che si scopano per ottenere più soldi."

"Oh..." penso di essere diventata un bel rosso pomodoro.

Dopo circa dieci minuti arriviamo alla mia stanza.

È piccola ma accogliente con mobili neri rustici. Il letto è grande.

Il bagno è spazioso e c'è anche un piccolo angolo cottura.

È perfetto almeno per il momento.

"Grazie... ?"

"Cecilia" mi risponde la bionda.

"Grazie Cecilia, io sono Mary."

"Piacere Mary. Fai attenzione."

Annuisco e lei fa per andare via.

"Secondo te come fa, a conoscere questo posto?"

"Il tuo ragazzo?"

Annuisco.

"Non lo so. Forse è un cliente."

"Non è il tipo da discoteca." rispondo.

"Abbiamo anche un casinò all'ultimo piano." aggiunge la ragazza.

"Si. Quello potrebbe essere più da lui." Dico e saluto Cecilia.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.