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La vendetta di un miliardario

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Emilia Marr
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Riepilogo

Il nostro primo incontro si è concluso con un fallimento: io l'ho insultato e lui mi ha portato rancore. E ha creato la sua tela come un vero ragno. Lavoro, scuola, casa, amici: ora tutto nella mia vita dipende da lui! Mi odia. Si sta vendicando. Quello che non so è perché.

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Prologo

- Non c'è di che! Non ho chiesto di essere portato fuori dal reparto! E semmai non credo di dovervi nulla! Tenete a mente!

Nessuna reazione.

Perché è così infrangibile! Una statua orgogliosa!

- E non sono stato io a truffarvi sul prezzo della merce, ma il direttore del negozio. C'è stato un avvertimento dall'alto che sarebbe arrivato il VIP dei VIP, così hanno aumentato il prezzo del venti per cento. E tu dai la colpa di tutto a me... e io sono solo un esecutore.

Di nuovo, nessuna reazione. Girai intorno al divano e mi alzai dallo schienale. Afferrai la morbida testiera con le mani, stringendola e facendomi coraggio.

- Prima mi tratti come una persona di serie B", dissi, sperando di suscitare emozioni o almeno un po' di rispetto, in modo che si girasse verso di me e mi onorasse con uno sguardo, "poi vieni sul mio posto di lavoro, mi licenzi e mi mandi alla stazione di polizia. Poi mi hai rilasciato, mi hai curato e mi hai rimesso in sesto, e ora mi perseguiti di nuovo in modo scortese! Che razza di persona sei? - Alzo la voce con rabbia. - Perché fai queste cose che sfidano la logica elementare? Non capisco! Spiegami! No, lo esigo!

Nell'ufficio regnava un silenzio pressante e ingannevolmente tranquillo.

Rendendomi conto che non avrei potuto ottenere nulla da quell'uomo, mi allontanai e mi diressi verso la porta. Non aspetterò fino a domani. Me ne vado subito! Siamo in città, quindi non è un problema prendere un taxi. Ed è tardi. La mia amica sarà già nel dormitorio. Le chiederò di pagare e poi le restituirò i soldi.

Afferro la maniglia della porta, ma non riesco a resistere e dico:

- Non ti ho fatto nulla per farti parlare così, tanto meno per farti comportare così! - Dico con dolcezza, ma con fermezza. Sono stufo di sentire la sua superiorità su di me! Siamo esseri umani e siamo uguali! Anche se abbiamo situazioni economiche diverse!

Aprii la porta e mi bloccai quando sentii un rumore dietro di me. Quando mi voltai, vidi Kai allontanarsi dalla finestra, attraversare la distanza tra noi in pochi secondi, afferrarmi per le spalle e spingermi contro il muro!

- Non capisci! - Mi ringhia in faccia. - Ti sto dicendo di andartene, di sparire, di sparire dalla città! Altrimenti romperò il divieto e allora sarai finito, hai capito?

Il mio battito è accelerato, quest'uomo mi spaventa. Sono terrorizzata e non riesco a capire nulla.

Riesco a malapena a parlare:

- Che... che divieto? Cosa intendi dire?