Capitolo 2
Mi odio. Impotente. Non riesco a controllare la mia voglia di male. Il bastardo ha appena iniziato ad abusare di me, a caricarmi, e io sto praticamente sborrando.
- Shh, ti piace? А? - ha riso. - È sexy. Non trattenerti, non fare il modesto. Non puoi ingannare il tuo corpo. Sei bagnata da molto tempo, da quando ti ho afferrato per il collo e tenuto per la gola sulla strada. Credimi, la violenza eccita molte ragazze. E io ne ho avute molte. So cosa vuoi”, le sibilai all'orecchio. - Dai sfogo a tutte le tue fantasie più oscure, piccola. Stasera puoi fare qualsiasi cosa. Stanotte sei in mio potere. Stanotte sei... la mia legittima proprietà.
Il tessuto scricchiola e lui si infuria, strappandomi la biancheria intima di dosso come una specie di tovagliolo ed entrando con un dito fino in fondo.
- Ah”, quasi grido. Appoggio la testa sulla sua spalla, poggio la fronte contro i suoi bicipiti duri e inspiro ed espiro. La sua giacca profuma di pelle e di sigari costosi. Mi gira la testa.
- Oh, sì! Geme più forte, più forte, Alice!
Sì, sto urlando. Non vorrei, ma mi vergogno, spalanco la bocca e mugolo di piacere. Il suo dito è così bello e abile, lo fa roteare sapientemente dentro di me, sfregando e stuzzicando i punti più importanti.
- Stai scorrendo nella mia mano. Voglio sborrare da questo spettacolo delizioso”, il bastardo lavora il dito in modo più deciso, più forte. Inizia a penetrare più a fondo, si tira indietro e spinge di nuovo fino a farmi ansimare convulsamente. Vortici ondulati mi costringono lo stomaco. Sta per accadere. Se sborro sulla mano di un altro uomo, che tra l'altro sto frequentando per la prima volta nella mia vita, credo che questo possa essere considerato un tradimento?
Sono esausta. È inutile lottare contro la lussuria. Non si può lottare contro i propri istinti, è la natura che lo fa, non io. La tensione tra le mie gambe cresce e cresce ad ogni sua spinta spietata. Non riesco a resistere. Il bandito ha vinto.
Un lampo. Comincio a urlare, a dimenarmi e a contorcermi in preda a violente convulsioni. Mostro carnivoro, mi sditalina fino all'orgasmo in mezzo minuto, mentre Glory mi cavalca di solito per circa un'ora. Sono una traditrice. Una puttana! Un'imbrogliona. Non riesco a credere che mi stia succedendo davvero. Non riesco a trovare una spiegazione per il mio comportamento. Non voglio eccitarmi, non voglio sballarmi, non lo faccio apposta! Succede e basta.
- Non male”, dice felice il teppista, estraendo il dito da me e leccandolo avidamente. - Mmm, delizioso. Non mi sbagliavo su di te. La bestia ha un talento per le prede gustose. A proposito”, si alza dalla sua posizione accovacciata, si avvicina al tavolino e versa un po' del liquido marrone scuro della bottiglia in un bicchiere, ”non mi sono mai presentato. Mi chiamo Dante. Sono il proprietario di questa città. Io e la mia famiglia, per essere precisi.
Rientra. Mi spinge il bicchiere di alcol tra le mani, coniandolo:
- Su le chiappe. Devi rilassarti. È una lunga notte, e ci sono così tante cose che voglio provare. Avrai bisogno della tua forza, tesoro.
Sembra intimidatorio. Si china verso di me, che sono ancora seduto sul pavimento, cercando di tornare alla realtà, di riprendere fiato. Mi preme il mento con il pollice destro, costringendomi a sollevare la testa, ad aprire gli occhi, a guardare il suo volto imperturbabile e compiaciuto e a fare una domanda con voce eccitata:
- Hai sborrato? Hai sborrato dolcemente? Voglio venire anch'io.
E poi le sue mani cadono sulla cintura dei pantaloni eleganti. Solo ora, guardando il rigonfiamento della sua patta, mi accorgo di quanto sia eccitato, e mi sembra di sentire la stoffa scricchiolare e lacerarsi per la pressione della sua.... non piccola erezione.